Seduta sul fianco. E non ho nemmeno il fianco. Sono solo un po’ stanca di rimanere qui appesa sull’altalena, rimbalzo nel vento, mangio brioches alla crema, rispondo a un messaggio. Il vero amico è quello con cui ti metti d’accordo la domenica mattina alle 7.30 per andare a correre, e non lo devi avvisare alle 7.15 per dirgli che non andrai. Perché tanto non ci andrà nemmeno lui. E ti ritrovi al bar dopo un’ora senza avvisarlo per bere un cappuccio e brioche alla nutella. E non ho più voglia di sermoni e parole e di gente. Ottobre è l’essenziale, un piumone, una persona e nient’altro. Ci si ama nudi, con l’anima aperta, la sincerità come pelle. Passa attraverso il sogno l’onda calma del mio respiro.Quando arriva ottobre penso sempre che nella vita non dobbiamo accettare niente che sia contro la nostra felicità. E cerco odore di treni, di vin brulé, di una piuma che sbatte sulla sabbia bagnata e resta lì a farmi il solletico al cuore. E sul prato del Santuario tornerà la luna, senza nient’altro addosso che un vento fresco e libero.
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