El Bilal Touré, la scommessa del Gasp, l’acquisto più caro della storia dell’Atalanta

149
Atalanta BC Stagione 2023-2024 Allenamento El Bilal Touré (Atalanta BC)

Un mercato da scintille. In entrata e in uscita. L’Atalanta si rifà il look, riempie il portafoglio ma non nasconde di puntare in alto. Lammers prima, ma soprattutto Boga poi e in particolare Hojulnd hanno fatto il botto, più di 100 milioni di euro in pochi giorni. Intanto i nuovi acquisti, nell’ordine Kolasinac, Bakker, Adopo ed El Bilal Touré. Oltre a questi sono rientrati dal prestito i vari giovani del vivaio come Carnesecchi, Cambiaghi e Latte Lath, ma anche Miranchuk e Zortea di ritorno rispettivamente dal Torino e Sassuolo che non hanno esercitato il diritto di riscatto. Un mercato caldo, ci sono ancora alcuni giocatori da piazzare, Palomino ha appena firmato, Demiral, Kovalenko e Soppy sono in cerca di una sistemazione. Occhi puntati su El Bilal Touré, acquisto più costoso nella storia del club. Cresciuto dai nonni in Costa D’Avorio, a oltre 700 km dai confini del Mali, cresciuto nella Stella Adjamé Academy; i problemi di salute della madre che gli impediscono di volare in Polonia per il Mondiale U20 2019 e l’accordo già preso con lo Stade Reims che rischia di saltare; le mani congelate dopo i primi allenamenti nell’inverno della Marna dopo l’adolescenza trascorsa esclusivamente tra Costa D’Avorio e Mali, tra Abidjan e Bamako, e il potenziale così evidente da anticipare di un paio di stagioni l’inserimento in prima squadra; le divergenze tecniche col catalano Óscar, l’annata all’Almería e l’arrivo a Bergamo. 31 milioni di euro è una cifra record per le casse nerazzurre. Prelevato per 150 mila euro dalle giovanili ivoriane, l’impatto con la Ligue 1 è top: 3 reti nelle prime 7 gare del girone di ritorno 2019/20, prima che la pandemia interrompesse i campionati. Poi l’approdo in Spagna con un contratto di 6 anni firmato nel luglio 2022, ma l’offerta dall’Italia è arrivata dopo il primo anno, di quelle irrinunciabili.

SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 4 AGOSTO

pubblicità