Gino Gelmi arriva in tenuta da… attacchino, sta girando le valli come ai vecchi tempi ad affiggere manifesti elettorali del suo partito. Che poi sono due i partiti in alleanza, più un terzo con cui Verdi e Sinistra sono in coalizione col Pd. “Coalizione tecnica”, precisa Gelmi. Ne parliamo più avanti.
Sei uno impegnato in politica e soprattutto nel sociale da sempre. Adesso con i tuoi 75 anni ti metti sui… manifesti? Hai fatto gavetta e battaglie e adesso sei candidato, capolista per la Camera dei Deputati nel collegio plurinominale (proporzionale) bergamasco. Cominciamo dal simbolo che mette insieme “Europa Verde” e “Sinistra Italiana”.
C’è differenza tra Verdi e Sinistra?
“No, credo che siano assolutamente complementari perché il discorso delle disuguaglianze e il discorso del clima sono due aspetti che vanno assolutamente di pari passo. Prendi ad esempio oggi il discorso della crisi energetica che interseca il discorso climatico, dove ci sono proposte che ritornano alle vecchie ricette: nucleare, carbone e rigassificatore. Noi siamo per un investimento fortissimo sulle energie naturali, quelle ecologiche, quindi sole, pannelli, vento, acqua, tutte risorse di cui peraltro l’Italia è ricchissima. Solo che questi investimenti sono oggi un po’ bloccati da burocrazie che rendono gli iter di autorizzazione estremamente complicati”
Quando parli per esempio del… sole pensi a grandi impianti o ai pannelli solari delle case?
“Adesso c’è questa roba delle comunità locali, c’è proprio un provvedimento di legge che favorisce la costituzione di comunità energetiche dove anche piccoli aggregati possono mettersi insieme…”
Quindi un paese, un quartiere possono fare un impianto fotovoltaico. Però anche quello ha in impatto sul territorio.
“Un impatto relativo perché come in tutti gli interventi anche energetici si deve fare attenzione agli aspetti paesaggistici e di visibilità del territorio. Però ci sono delle soluzioni che possono consentire questa cosa. Il discorso per esempio delle bollette che si lega direttamente al discorso energetico, oggi è un discorso che impatta fortemente anche sulle condizioni economiche soprattutto dei ceti medio bassi, per cui tenere insieme il discorso ambientale, questo è solo un esempio, con il discorso delle disuguaglianze è il perno della nostra proposta politica”.
L’idroelettrico?
“L’idroelettrico assolutamente sì. Il problema è che ci sono alcune società che hanno un po’ saccheggiato tutti i dislivelli di acqua. Lo abbiamo visto anche qui nel nostro territorio, lucrando ovviamente dei rendimenti significativi, nonostante la siccità ne abbia un po’ contenuto la redditività, però anche lì si tratta… per esempio in Val Vertova abbiamo fatto una battaglia perché c’era una società che voleva installare una centralina e l’abbiamo spuntata, cioè non si farà nessun centralina. L’idroelettrico è sicuramente una risorsa, va valorizzata però con accortezza”.
Le dighe non si fanno più…
“Più che le grandi dighe che richiedono costi, investimenti, tempi lunghi di realizzazione, adesso l’orientamento è di sfruttare tutti i dislivelli di acqua perché con poco dislivello si riesce comunque a produrre energia e quindi ecco le centraline. Dovrebbero essere interventi del pubblico, anche per prendere un po’ di risorse. Dovrebbe farlo il pubblico, mica lasciare questi terreni esclusivamente ai privati. Vanno fatte ovviamente con accortezza, perché non si può impiastricciare tutto”….
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