Certo, ci sono due Comuni, Colere e Vilminore, che sono in platea, aspettando che si apra il sipario e vada in scena, direbbe Paolo Conte, “Lo spettacolo d’arte varia di uno innamorato…” della sua valle o almeno del suo paese. E gli interpreti dello spettacolo di arte varia sono appunto gli attesi attori che si mettono in gioco ad Azzone e Schilpario. Va detto agli scalvini, sempre attenti al loro particolare, che da altre parti il vento non è cambiato. Come potete leggere su questo numero, anche solo nella vicina alta valle Seriana, su dodici Comuni che vanno al voto, ben otto o addirittura nove sono (ad oggi) a lista unica. L’inversione di tendenza in valle di Scalve va sottolineata, c’è un ritorno all’interesse pubblico, nella consapevolezza, più o meno acquisita, che le lamentazioni sono quelle di Geremia profeta (per chi ricorda qualcosa della vecchia liturgia) ma non producono niente se non ci si mette l’impegno personale per risolvere i problemi.
Finita questa paternale non richiesta facciamo il punto della situazione. Vale a dire la conferma (ad oggi) di 3 ipotetiche liste a Schilpario e 2 ad Azzone.
Cominciamo proprio dal più piccolo Comune della Val di Scalve. Al giornale arrivano le voci più disparate, vogliono farti scrivere cose che pensano possano avverarsi solo perché riportate sulla carta stampata. Sentire le fonti dirette è sempre una garanzia, al netto di ripensamenti. Che non ci saranno ad Azzone dove appunto i relativamente pochi elettori avranno la possibilità di scegliere tra due candidati a sindaco e due liste.
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