ELEZIONI REGIONALI – Niente primarie, a marzo si vota. Gori, Maroni e l’incognita 5 Stelle

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Oggi il Pd e le altre forze del centrosinistra hanno deciso di propormi e di sostenermi come candidato alla presidenza della Regione. Al momento manca ancora l’adesione di Mdp, con il quale non è stato possibile condividere il meccanismo di s elezione del candidato. Io non dispero, però, che discutendo di temi concreti si possa recuperare presto un progetto comune…”.

Questo lo stralcio del primo post di Giorgio Gori, pochi minuti dopo esser stato acclamato dalla Direzione regionale del suo partito, il PD, come candidato presidente della Regione Lombardia.

Resta il nodo sinistra radicale, rimasto appeso alle primarie fino a pochi giorni fa.

Primarie sì, primarie no, il gioco di MdP alla fine è stato stoppato, ma la coalizione di centrosinistra per ora si trova senza l’ala più sinistra, quella dei bersaniani, di Rifondazione comunista, di Sinistra Italiana (ex Sel) e diSU ARABERARA IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBRE

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