“Sono passati dieci anni, me lo ricordo bene quel periodo, ma mi hanno insegnato che dopo il temporale torna il sereno ed è stato davvero così”, Daniela Ghilardi, 57 anni, sorride dall’altra parte del telefono.
La battaglia contro il cancro è un ricordo lontano di dieci anni, ma è una parentesi di vita impossibile da cancellare. Daniela vive a Endine insieme al marito Giovanni e al figlio Matteo “che aveva 20 anni, un’età un po’ particolare”. Riavvolgiamo il nastro: “Avevo 46 anni, mi sono accorta perché mi era rientrato un capezzolo, e non sono una che vado spesso dal medico. Ho provato a fare qualche doccia fredda, ma non è successo niente e quindi sono andata a fare un’ecografia in privato e la vigilia di Pasqua del 2014 mi hanno dato la diagnosi”.
Come l’hai presa? “È stata una bella botta, ma mi sono girata indietro le maniche, non avevo di certo intenzione di lasciare mio figlio e mio marito. Sono andata immediatamente in Senologia dal dottor Fenaroli, era aprile. È stato molto gentile, mi ha spiegato cosa stava succedendo e ho fatto la biopsia per capire che tipo di tumore fosse. La prima domanda è stata: ‘Ma quando mi opera?’, ma mi ha detto che non potevano fare subito l’intervento perché il tumore era troppo grande, 6 centimetri per 6, e quindi prima avrei dovuto fare le chemio per cercare di fermarlo e magari ridurlo”.
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