Un imprenditore albanese pronto al rilancio turistico del Lago di Endine. Che la denominazione è già un impegno per il paese, ma Endine sembrava quasi nin curarsi molto del “suo” lago.
E’ soprattutto nelloa sponda opposta che ci è mosso, Monasterolo soprattutto con il suo lungolago di qualità. Ma anche S. Felice, la frazione endinese, si è riqualificata. Il capoluogo era restato con le sue poche strutture turistiche, un barettino sul lago e poco altro. La nuova amministrazione guidata da Marco Zoppetti ha avuto l’idea di finirla con gli appalti annuali del grande parco. Bisogna dare respiro imprenditoriale, è chiaro che nessuno investe soldi sapendo che a fine anno potrebbe perdere la gestione della struttura realizzata. E così il Comune ha lanciato un bando per la gestione del “Gerù” per 25 anni. E a vincere l’appalto per la gestione è stato un progetto molto ambizioso, presentato da Aldo Kola, l’imprenditore di origine albanese che a Endine abita da 18 anni.
La sua storia comincia appunto 18 anni fa quando prende la decisione di andar via da casa e cercare fortuna in Italia. La sua famiglia è di commercianti (ramo alimentari), benestanti per modo di dire, in quel di Tirana, quando scoppia la rivoluzione, cambia il mondo, crolla il regime comunista. La famiglia è composta da papà, mamma, due maschi e due femmine. Aldo ha 18 anni (il numero 18 e i suoi multipli sono coincidenze) e decide di partire, il papà è d’accordo, è giusto che i figli cerchino di crearsi una loro vita, e così parte per quell’Italia che in televisione sembra un paese di bengodi. “L’Italia è ben vista in Albania, tv e giornali ne parlano in continuazione”. Sa dove andare, perché a Endine ha dei parenti. E qui trova subito lavoro come carpentiere di una ditta che ha subappalti per delle società dell’Emilia Romagna. Aldo ha un permesso di soggiorno per lavoro. Vive in un piccolo appartamento, solo. Manda i primi soldi a casa. Trova amici, sintonia nel lavorare tanto, non si bada alle ore. Passano due anni e il fratello minore, Vladimir, arriva a Endine, il lavoro non manca…
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