Sono le 7.45 di un sabato mattina di luglio, gli impegni affollano l’agenda, perché un sindaco è sindaco 365 giorni l’anno. Per Marco Zoppetti questa è l’ultima estate da primo cittadino, almeno per questo mandato (Endine Gaiano ha meno di 5000 abitanti e quindi può ricandidarsi a sindaco per la terza volta).
“Eh sì, ma sto vivendo serenamente questi ultimi mesi, anche perché c’è molto da fare – dice sorridendo mentre mescola il suo cappuccio –. Sicuramente a fine estate si faranno dei ragionamenti e poi si deciderà per il futuro, se sarò io il candidato sindaco piuttosto che qualche componente della giunta, ma non sarà un problema, c’è armonia, il gruppo è unito e quindi l’importante sarà portare avanti quello che stiamo facendo. Ci sono parecchie cose in cantiere e sicuramente riteniamo che con la continuità possano essere sviluppate… per il momento direi che possiamo essere soddisfatti. Dopo il periodo del Covid stiamo anche riallacciando le relazioni sul territorio con le associazioni e le parrocchie e quindi si sta ripartendo a tutti gli effetti”.
Facciamo un bilancio. Una gioia e un dolore di questi dieci anni da sindaco? “Gioie ce ne sono state tante, penso alle opere che siamo riusciti a realizzare. Il periodo del Covid invece è stato particolarmente doloroso, ci sono stati tanti momenti in cui ci si è sentiti soli, sia da parte dei cittadini che dell’amministrazione. D’altra parte però si sono create delle interazioni tra amministrazione, Protezione Civile, farmacia, volontari e cittadini… un periodo che ha lasciato dei segni indelebili”.
Che sindaco sei stato? “Penso di essere un sindaco disponibile, vicino alla gente… un buon sindaco. Affronto le questioni che ci sono sul tavolo e come gruppo a volte abbiamo dovuto fare delle scelte importanti, ma non ci siamo mai tirati indietro. Abbiamo fatto delle opere che resteranno e quindi sono soddisfatto”….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 7 LUGLIO