FAAC: QUEI CANCELLI DEL CIELO SONO STATI CHIUSI DALLA CHIESA (bolognese). Scintille tra Lega e Curia

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Per chi se l’è persa, per chi non ci ha capito niente, per chi ha sentito solo una campana (non necessariamente quella del Colle, ma anche quella delle Lega) e adesso vorrebbe spere come sono andate e come andranno le cose per la vicenda della Faac, quella dei cancelli automatici, quella di proprietà al 100% della Curia bolognese (e qui raccontiamo come è stato possibiòle che la Chiesa di Bologna dell’arcivescovo card. Caffarra, il gran protettore di Comunione e Liberazione, ne sia entrata in possesso, le beghe con gli eredi del figlio del fondatore, l’acquisto delle quote dai francesi. Tutto parte dall’annuncio della chiusura dello stabilimento di Grassobio. Se ne parla poco, L’Eco gli dedica poche righe, sono 50 sipendenti che dapprima sono “licenziati” poi c’è l’accordo per la cassa integrazione e una tantum per chi se ne va prima della fine dell’anno, l’offerta di comodato grauito per 6 anni a chi rileva il capannone, 10 mila euro per ogni assunto. Se non ci fosse di mezzo la Curia bolognese sarebbe una delle tante chiusure e nemmeno traumatica viste le cifre della buonuscita e le condizioni per ripartire. Ma succede che Salvini tuoni dal palco della Berghem fest leghista, che Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega rincari la dose attaccando la Curia bergamasca, che si becchi ben 4 editoriali contro, che reagisca.

Ecco raccontiamo tutti i retroscena di questa vicenda.

SU ARABERARA PAGG. 8-9

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