(p.b.) E’ in atto una sorta di Restaurazione. Il ritorno di Angelo Migliorati sullo scranno di primo cittadino sta scombussolando gli equilibri nella Conca della Presolana. Due consigli comunali sono poca cosa per capire cosa succederà, se Angelo sarà una sorta di Luigi XVIII, l’ultimo re di Francia che tornò a regnare dopo la buriana della rivoluzione e dell’era napoleonica. Quell’ultimo Luigi, detto il “Desiderato”, chiuse però un’epoca e una dinastia al punto che Jacques Prévert ci scrisse una filastrocca divertente con l’elenco dei Luigi di Francia, dal I al X (“detto l’attaccabrighe”) e poi dall’XI al XVIII per concludere: “Ma che gente è mai questa / che non ce l’ha fatta / a contare fino a venti?”. Angelo può contare fino a venti (10 anni da sindaco già fatti, 10 potenziali da fare) e succede a se stesso ma non c’è stata in tutta evidenza nessuna parentesi rivoluzionaria né tantomeno alcun Napoleone. Ma restaurazione è comunque. Cominciando dal look, Angelo ha smesso le felpe ruspanti per tornare a una più istituzionale camicia (no, la cravatta ancora no) e si è perfino tagliato quel po’ di barba che lo si poteva confondere con un bohémien… E poi si racconta dei dipendenti comunali che sono tornati a bussare con discrezione all’ufficio del sindaco, non come, si dice, succedeva con Mauro che gli spalancavano la porta senza tanti salamelecchi. Comincia il semestre in cui il sindaco “valuta” i ruoli e può cambiare non solo il segretario ma anche i potentissimi “responsabili di servizio”. Angelo avrebbe confidato: “Voglio capire chi fa cosa, poi deciderò”….
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