“All’inizio i pianti, poi la gioia per ogni conquista di Andrea ci ha dato il desiderio di accogliere Alessandro. Con gli scout e nello sport mi regalano grandi soddisfazioni. Siamo una famiglia felice: questa fortuna ci ha unito. Ai genitori dico di non arrendersi ed essere combattivi”
Atipica domenica di metà giugno. Cielo cupo. Pioggia sottile che a ritmi irregolari bagna corpi e anime. Loredana è sull’uscio di casa. Un sorriso sincero e accogliente. E’ a casa da sola perché il marito Roberto Provera e i figli Andrea e Alessandro sono a Macerata per i campionati nazionali di atletica leggera per disabili. Loredana è la protagonista di una storia in cui lo spirito di solidarietà e accoglienza di fronte ai problemi anziché venir meno, raddoppia. Loredana, originaria come il marito di Milano ma residente da ventitré anni a Fino del Monte, è madre di due figlie femmine e due maschi, entrambi affetti da sindrome di down, di cui uno accolto per scelta dalla famiglia.
“Le mie prime due figlie sono nate negli anni ‘78 e ’80 – inizia a raccontare Loredana – venivamo da tempo in vacanza a Onore, la zona ci piaceva e allora ventitré anni fa, quando io ero ormai prossima alla pensione, abbiamo deciso di trasferirci qui a Fino del Monte, dove le mie figlie avevano già diverse amicizie”. Poi nell’anno 1992 arriva una svolta nella vita di Loredana e della sua famiglia. Uno di quei colpi che spesso abbatte e divide, ma che nel caso di questa famiglia è stato l’inizio di una vita diversa. “Nel ’92 all’ospedale di Clusone è nato il terzogenito Andrea, affetto da sindrome di down. Solo alla nascita abbiamo saputo che avrebbe avuto problemi perché non avevo fatto nessun accertamento prima: io sono contraria all’aborto e sono per il diritto alla vita, quindi non mi interessava sapere cosa ci fosse”.
Loredana ricorda l’impatto della nascita del figlio affetto da sindrome di down sulla sua famiglia…
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