FONTENO – Angy e il saluto della Collina: “Le parole insegnano, gli esempi trascinano”

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Ci sono persone che trasformano la loro forza in meraviglia e quella meraviglia diventa contagiosa, si infila nei cuori e diventa esempio. E ci sono esempi che valgono più di mille anni di scuola, di migliaia di libri e di milioni di parole. Come quello di Angy, mamma, maestra, leonessa nella lotta contro il cancro. Quel cancro che si sarà anche preso il corpo ma nulla ha potuto con la sua anima. Che resta ovunque e dappertutto. Sant’Agostino diceva ‘Le parole insegnano, gli esempi trascinano”. (Sant’Agostino).

Angie Vitali: “Il tuo, un volo altissimo, che rimpicciolisce tutto il resto. I tuoi 4 figli, i tuoi due nipoti e tutti i tuoi alunni”

Alessandro Bigoni

Anche se pochi lo sapevano, aveva un nome antico e poco consueto, Angiola, e proprio come un angelo è volata via con leggerezza, librandosi  in un cielo altissimo in cui gli affanni della vita rimpiccioliscono e tutto diventa relativo.

Fino all’ultimo momento, ha riservato solo a se stessa la consapevolezza di cosa  la attendesse,  senza caricare sui figli il peso di una diagnosi che purtroppo lasciava poche speranze. Così, con la leggerezza che era una delle sue caratteristiche principali. Una lievità che era tutt’altro che superficiale e che invece aveva profondissime radici, necessarie per sostenere il carico di una vita connotata da momenti gravosi e da fardelli che non erano mai riusciti a toglierle quel sorriso così avvolgente che i suoi bambini conoscevano bene.

Il suo nome antico era diventato fin da subito un nome moderno, Angie, un nome che era senz’altro più avanti rispetto all’ordinario corrente, e proprio perché straordinario era diventata la cifra qualificante della sua missione educativa. Per tutti i suoi alunni, le sue lezioni erano una gioia e un gioco coinvolgente, traducendo in concreto quegli ideali montessoriani che, lei prima di tutti, viveva con convinzione, perché sgorgavano dal suo spirito libero, prima ancora che dalle riflessioni accademiche degli studiosi.

Perché Angie, oltre ai suoi quattro figli Nahyeli, Jais, Shalom e Kevin e ai due nipoti Eithan e Kristal, aveva una famiglia grande composta da tutti i suoi scolari che le hanno voluto tutto bene non solo per gli insegnamenti da programma, ma perché lei è stata per tutti loro una mamma aggiuntiva o forse ancor più una sorella maggiore, una di quelle a cui puoi confidare cose che non riusciresti mai a dire ai genitori.

Il suo sorriso contagioso e il suo caschetto biondo la facevano spiccare immediatamente con una freschezza che non riusciamo certo a pensare che possa essersi spenta. Perché Angie continua a rifiorire in coloro che hanno potuto godere della sua generosità, anche nell’ultimo splendido atto di donazione voluto da lei e dai figli, e in tutti i momenti in cui la sua figura luminosa ha rappresentato un riferimento per quelli che abbassavano gli occhi per tristezza o per il peso degli eventi. Con eleganza naturale aveva portato se stessa sulla passerella delle sfilate dell’associazione Cuore di Donna, con gioia e il desiderio di dimostrare che il grande ciclo della vita è un momento di cui noi non possiamo conoscere né l’inizio né la fine, forse perché, se siamo come lei, una fine non ci può essere, ma solo un continua rinascita attraverso quelli a cui siamo stati vicini e che, con il loro pensiero riconoscente, continuano il nostro cammino.

“Quelle lunghe chiacchierate sul nostro dolore e quella sfilata piena di gioia”

Quando ho letto la notizia non ti nascondo che ho pianto pensando ad un’altra che se ne è andata. Ho pensato che sembra tutto inutile. Le lotte, gli incoraggiamenti, le parole dette, perché quando vivi la perdita di una persona che hai conosciuto sembra tutto  fuori luogo.  Poi pensi che  quegli incontri a chiacchierare sul nostro dolore condividendo i nostri percorsi avvenuti dentro il mio ufficio  che è anche la sede di Cuore  di Donna forse qualcosa a lei abbiano lasciato.  A me, hanno fatto capire che c’è bisogno di condividere, di raccontare e raccontarsi, di aprirsi con chi ti chi capisce, perché lo ha vissuto, quel dolore che troppo spesso in un percorso come quello oncologico si soffoca dentro per paura di far soffrire chi ami. Lei lo ha soffocato per tutelare i suoi figli.  Allora, son qui anche oggi triste, ma consapevole che non dobbiamo demordere e dobbiamo nonostante le tante ferite, quelle personali e quelle di tante amiche che hanno perso una battaglia difficile come quella contro il cancro al seno come Angy, continuare ad esserci per noi stesse, per loro ma anche e sopratutto per chi dovrà affrontare questo percorso.  Questo è quello che ho pensato appena ho saputo la notizia.  Di lei ricordo i nostri incontri, le chiacchierate, i consigli. In quel periodo doveva fare intervento di ricostruzione. Era insoddisfatta, cercava consigli, rassicurazioni, condivisione con chi parlava la stessa lingua. Ci incontrammo qualche volta. Credo rispetto al primo incontro di averla vista cambiare atteggiamento. Penso che le nostre chiacchierate siano servite ad accettare certe situazioni. Io le raccontai dei miei interventi, del mio calvario per ottenere la ricostruzione, per farle capire che c’è la di poteva fare e che un giorno anche lei come me, potesse sentirsi soddisfatta. Sentirsi donna. Quando poi organizzai la sfilata fu naturale per me coinvolgerla (Modelle per un giorno a Luglio del  2018.) Quando glielo chiesi accettò subito. Si mise a nudo delle sue paure secondo me.  In quella giornata fummo tutte felici e chi come me, lei e tante altre dimostrammo di voler rinascere, per noi, per sentirsi più vive. Oggi sembra inutile, ma non lo è. In quei momenti si è felici, ci si sente Donne, nonostante tutto. Io quel giorno percepii gioia. Anche Angy era gioiosa, fiera di lei, del suo essere Donna. Donna con D maiuscola. Donna per sempre.

Myriam Pesenti (Presidente Cuore di Donna)

Angy: mamma, nonna, maestra…di vita

Cara Angy,

hai sempre saputo dare valore al silenzio. Un silenzio delicato, rispettoso del privato e del pubblico, un silenzio aperto all’ascolto e pronto all’azione. Un silenzio che lasciava spazio al tuo passo, che risuonava sicuro nei corridoi della scuola. Un silenzio che lasciava parlare i tuoi occhi, il tuo sguardo sempre proiettato verso il futuro. Un silenzio che si apriva al domani, al nuovo, alla scoperta, alla sfida, alla ricerca.

Never give up … non mollare mai! È stato il motto della tua vita! E la vita non ti ha dato tregua.  Ma con quanto coraggio, con quanta forza e determinazione hai affrontato le avversità incontrate! E sul tuo viso un dolce sorriso, uno sguardo sereno ci hanno illuso che la situazione non fosse così seria…. così drammatica. Ora anche noi compagne di lavoro dobbiamo arrenderci di fronte alla dolorosa realtà ma la tua forza, il tuo esempio, la tua serena presenza resteranno sempre con noi nei ricordi di quanti anni abbiamo trascorso insieme e dei momenti condivisi.

Ciao Angy

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 6 AGOSTO

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