La botta: “Altro che tutti d’accordo. Ecco la verità. E Riva ha incassato 300.000 euro di oneri e ha fatto zero opere”. La risposta: “La sua è strumentalizzazione politica”
aristea canini
Doveva essere indolore. Doveva essere una formalità. Doveva essere una cosa voluta da tutti. Ma non è andata così. Cambiare i confini tra Riva e Fonteno ha fatto esplodere quello che qualcuno covava da tempo sotto la punta dell’iceberg. E così nei giorni precedenti al referendum è successo di tutto. Fabio Danesi, ex sindaco, si è fatto portavoce del dissenso di qualche residente che proprio non l’ha presa bene: “Riva di Solto ha incassato oneri pari a 300.000 euro dalla zona che ha ceduto a Fonteno e ha fatto zero opere – spiega Danesi – troppo facile non fare opere e cedere poi la zona a Fonteno dove chi si trasferisce si troverà un aumento dei costi perché a Riva la Tasi non esiste, l’Irpef non esiste. Io sono uno di quelli ma io non parlo per me, 500 euro all’anno non mi cambiano la vita ma la possono cambiare ad altre famiglie e non è giusto quello che è stato fatto. Qui ci si trova da un giorno all’altro in un altro Comune con aumento delle tasse. E come mai hanno volutamente lasciato fuori alcuni edifici come il ristorante? meglio che non dica niente. La verità è che mentre tutti cercano di unire le risorse e i Comuni qui qualcuno li vuole dividere per ragioni che è meglio che non dica”.
Danesi va giù duro: “E’ assurdo che nel 2018 ci si metta a rifare due PGT, le schede catastali, le convenzioni e a spendere dai 30 ai 50.000 euro, perché la Regione paga solo il referendum, il resto lo pagano i cittadini. Ma questo non lo hanno detto e ha senso? non era forse meglio investirli sui servizi, magari per avere un vigile unico sui tre Comuni?”. ..
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