Alessandra Gallone è senatrice uscente e ricandidata di Forza Italia. Percorre le valli e il suo cruccio è che la sua presenza la si viva come una necessità elettorale. “In realtà faccio quello che ho sempre fatto, sono sul territorio come lo ero quando non c’era la scadenza elettorale”.
Due legislature in Senato, dal 2008 al 2013, “poi ne ho saltata una, poi questa dal 2018 ad oggi”.
Quattro anni e mezzo in cui è successo di tutto…
“In effetti questi quattro anni e mezzo sono stati molto impegnativi, molto difficili e anche, se vogliamo, surreali rispetto a quello che è successo, perché tutto ci saremmo potuti aspettare ma non una pandemia mondiale e una pandemia che sul nostro territorio è stata devastante. Mia figlia mi prendeva sempre in giro, mi diceva ‘mamma, abitiamo Bergamo e qui non succede mai niente’, ma adesso è successo tutto quello che poteva succedere e adesso Bergamo lo conoscono in tutto il mondo. E poi addirittura quando stavamo uscendo da questa situazione, una guerra. Nel civilissimo 2022, una guerra in Europa che comunque ha ricadute sull nostro territorio. Quindi il senso di responsabilità e l’impegno da metterci è stato veramente fortissimo.
Io sono sempre stata una ‘doverista’, cioè quando prendo un impegno, lavoro e si va fino in fondo. In questo caso penso di essere andata oltremisura anche fisicamente, nel senso che avevi tutto quello che c’era da fare su Roma, quindi la mia attività parlamentare, perché poi io sono vice capogruppo vicario, quindi c’è la Bernini e ci sono io, questo vuol dire organizzare il gruppo in Senato, studiarsi tutti i provvedimenti per dare le indicazioni di voto, preparare gli emendamenti e insomma tutto quello che c’è da fare per la gestione di un gruppo e lo prova il mio 96% di presenze che secondo me sono il 100%, non so quel 4% dove me l’hanno tolto. Quelle sono solo le presenze in aula, poi ci sono le commissioni, considerando che sono capogruppo nelle varie commissioni, il che vuol dire che sono quella che dà l’indirizzo al resto del gruppo, quindi ci devo essere. Sono capogruppo in commissione ambiente nonché segretario, capogruppo in commissione di Vigilanza Rai, sono capogruppo della Commissione d’Inchiesta sugli ecoreati e sono membro della commissione agricoltura. In più commissario provinciale su Bergamo e quindi significa che, finito l’impegno parlamentare, il giovedì sera o il venerdì mattina, scattava l’impegno su Bergamo…”
Adesso Forza Italia che per anni è stato il primo partito del centrodestra in Italia, si trova ad essere il terzo corno della fiamma antica, come direbbe Dante.
“Siamo il terzo corno, ma più che il terzo corno mi definirei il perno, che è più piccolino rispetto al resto però senza quello non c’è l’equilibrio. Certo, in questo momento non è il partito del 1994, non è il partito di quando Berlusconi lo lanciò, però è un partito che in questo momento si sta comunque evolvendo proprio perchè c’è un’evoluzione naturale delle cose. Berlusconi sta facendo cose inenarrabili per il suo partito in questo momento, anche perché è talmente felice di poter rientrare in quel Senato da cui era stato malamente allontanato che gli sta dando grande forza. Nello stesso tempo si sta creando tutto un percorso nuovo”. …
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