E’ partita anche nella Bergamasca la stagione dei funghi, con le piogge delle ultime settimane che hanno creato le condizioni favorevoli alla loro crescita. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti provinciale sull’inizio delle attività di raccolta, spinta dal ritorno di sole e alte temperature ma anche dalla voglia di trascorrere tempo libero all’aria aperta passeggiando tra i boschi senza stress da distanziamento sociale per l’emergenza Covid.
Sul nostro territorio – precisa Coldiretti Bergamo – sono numerosi gli appassionati fungaioli che attendono questo momento della stagione. In Valle Brembana, in Val Seriana e nell’Alto Sebino la stagione è iniziata da pochi giorni, ma si prospetta buona, soprattutto per i porcini che si stanno sviluppando soprattutto nei boschi situati sui 1300 – 1400 metri di altitudine.
La nascita dei funghi – sottolinea Coldiretti – per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.
Una risorsa importante per la Bergamasca che può contare complessivamente su oltre 110 mila ettari di bosco – precisa Coldiretti Bergamo su dati di Ersaf Lombardia -. L’attività di ricerca non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive, dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici.
E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – consiglia Coldiretti Bergamo – vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.
Per i meno avventurosi che desiderano gustare comunque i funghi, il consiglio è quello di recarsi nelle aziende agrituristiche di Terranostra che li propongono nei loro menù tipici di questa stagione.
A chi invece desidera acquistarli, Coldiretti suggerisce di verificare l’indicazione del luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente. Le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione e l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, compresi tartufi e funghi spontanei. Una garanzia – continua Coldiretti – per sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare. I funghi sono ricchi di proteine e fibre, poco calorici, poveri di sodio e ricchi di potassio e in Italia durante l’anno se ne consumano in media circa un chilo a testa.
Il Decalogo di Coldiretti per Il “Cacciatore di funghi”
– Documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche
– Comunicare a qualcuno il proprio tragitto evitando le escursioni in solitaria
– Attenzione ai sentieri nel bosco che possono diventare scivolosi a causa della pioggia
– Consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo
– In caso di rischio fulmini non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati
– Usare scarpe e vestiti adatti con scorte di acqua e cibo.
– Non raccogliere funghi sconosciuti
– Verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali
– Pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio
– Per il trasporto meglio usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo
(Fonte: Elaborazione Coldiretti)