“Ad essere giudicato ero ormai abituato, i ristoranti stellati in cui ho lavorato sono sempre sotto la lente dei critici e degli esperti…A giudicare gli altri invece non ero abituato, ma durante la trasmissione, pur nei panni del giudice, mi sono proposto di trattare i concorrenti più come colleghi che come sottoposti, e così, al di là delle valutazioni tecniche, è stata un’esperienza molto interessante anche dal punto di vista umano”. Michele Lazzarini, 30 anni, era infatti tra gli ospiti della puntata di Masterchef dello scorso 17 febbraio ed è attualmente capocuoco al il St. Hubertus Rosa Alpina di San Cassiano – Alta Badia- dove lavora da sette anni accanto al celebre chef stellato Norbert Niederkofler. Michele è nato a Gandellino, il papà Flavio gestiva lì un’azienda di sfilacciatura, mentre la mamma, Marzia Fiorina, è la cuoca della locale trattoria “Da Martino”. Al contrario del fratello minore Mattia che nutre una grande passione per il calcio e che è in partenza per gli USA dove studierà management sportivo grazie ad una borsa di studio, si è appassionato fin da giovane alla cucina, passione trasmessagli dalla mamma, e dopo essersi diplomato alla Scuola Alberghiera di Clusone ha lavorato da Gualtiero Marchesi in Franciacorta per poi trasferirsi alcune stagioni a Saint Moritz. Di lì il ritorno in Franciacorta e il passaggio al St. Hubertus di San Cassiano, impegni ‘inframezzati’ da numerose esperienze di lavoro in giro per il mondo, dal Nord Europa al Sudamerica: “Forse proprio perché ho viaggiato tanto sognavo da tempo di tornare alla mia terra ed alla mia gente, forte delle tante esperienze acquisite e deciso a valorizzarle nell’ambito del nostro territorio. 5 anni fa in Val Badia ho avuto l’occasione di conoscere Giacomo Perletti, e quando ho visitato la sua azienda agricola ‘Contrada Bricconi’ sopra Oltressenda mi sono fin da subito innamorato del luogo, cominciando a fantasticare intorno ad un possibile progetto di collaborazione e di ritorno, appunto, alla mia Valle. E così insieme abbiamo pensato ad un progetto che pian piano ha cominciato a prendere forma”. Un progetto che Michele ci spiega con entusiasmo, e la cui realizzazione è ormai vicina “Si stanno svolgendo gli ultimi lavori di ristrutturazione dei locali che ospiteranno il ristorante, che sarà improntato totalmente alla cucina di montagna ed alla sua filosofia: che significa uno stretto rapporto con la filiera alimentare locale, cioè trovare tutti gli ingredienti nella zona in cui si fa ristorazione, e anche sostenibilità, nel senso di evitare ogni spreco e valorizzare pienamente i prodotti del territorio, come la cagliata, per esempio, il primo prodotto della caseificazione con cui si prepara un ottimo dolce….Proprio in quest’ottica di filiera ‘corta’ in tutti i posti in cui ho lavorato ho sempre tenuto molto al rapporto diretto coi produttori, contadini, pescatori, ortolani… Intanto ho già collaborato a piantare l’orto nell’azienda agricola ‘Orto Campo’ di Castione, e del resto anche qui in Val Badia i due orti del ristorante li ho sempre gestiti io. E anche a proposito di questa filosofia Giacomo ed io siamo sulla stessa lunghezza d’onda”….
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