GANDELLINO – Nuova vita per l’antico negozio della mitica ‘Furnéra’ Mina, una storia lunga 70 anni. Al suo posto le donne della Cooperativa ‘Il Sole”

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L’esordio della Cooperativa “Il Sole”, nata dalla volontà dell’Amministrazione guidata da Flora Fiorina e di tre donne coraggiose per contrastare la disoccupazione e lo spopolamento nei  piccoli paesi dell’Alta Valle, è avvenuto il 1° maggio scorso, proprio nel giorno della Festa dei Lavoratori. Come spiega l’Assessore e responsabile della cooperativa stessa Nicoletta Belingheri, “la prima tappa dell’iniziativa è stata la riapertura del vecchio negozio di alimentari, che non solo costituisce un importante servizio per i residenti ma potrà esserlo anche per i turisti ed i villeggianti, mentre valorizzerà i prodotti del nostro territorio come i diversi tipi di latticini, i salumi, le marmellate ed il miele delle nostre aziende agricole”. All’interno del negozio, situato proprio presso il ponte all’ingresso del paese, è stato mantenuto il forno antico  di Bortolo Allevi, che condusse l’attività di fornaio fino alla morte, quando  la sua eredità venne raccolta dalla moglie Mina e dalle figlie: “Una figura mitica anche quella della signora Mina, per cui rilevare questa attività ha voluto essere anche l’occasione per ‘salvare’ un pezzo importante della nostra storia e per portare avanti la tradizione di questa famiglia. Del resto la cooperativa ha anche lo scopo di mantenere, appunto, il legame con le tradizioni del nostro territorio,  sperando  ovviamente di esserne all’altezza”.  Una storia lunga 70 anni A raccontarci la storia della famiglia Allevi sono le figlie di Bortolo  (1920 /1975) e di Giacomina Corda (1927 / 2019), Adele e Liviana:  “Il nostro  papà, nato a Brignano Gera d’Adda, arrivò a Gandellino nel 1947 in bicicletta da corsa, era un appassionato di ciclismo, e la bici era l’unica cosa che gli era rimasta e che aveva ritrovato al ritorno della guerra. Rimasto orfano dei genitori a 11 anni, iniziò a lavorare come garzone dal fornaio del suo paese, in un negozio che faceva un po’ di tutto: forno, negozio, bar, gelateria e quant’altro, dove anche mia mamma lavorava da piccola. Poi andò in guerra e quando tornò gli venne proposto di prendere in gestione un forno a Gandellino, oppure un altro a Intra sul Lago Maggiore, dove aveva dei parenti;  lui scelse Gandellino. Nel paese dell’Alta Valseriana  giunse nel 1947; poi, nel 1949, sposò nostra madre a Brignano e il loro viaggio di nozze fu appunto il viaggio in carrozza di 70 km Brignano -Gandellino, dove fecero anche il loro pranzo di nozze presso il ristorante Ponte, di fronte alla casa dove poi abitarono per tutta la vita. Nel 1950 nacque Adele, nel 1953 Gianangela che purtroppo perse la vita improvvisamente nel 1955 per una broncopolmonite fulminante, e infine nel 1962 arrivò Liviana. In quel periodo purtroppo però nostro padre si ammalò a causa delle conseguenze dei sei anni che aveva trascorso in un campo di concentramento in Russia, e cominciò a trascorrere lunghi periodi di degenza in ospedale. Toccò dunque a nostra madre prendere in mano le redini del forno e del negozio, mentre cresceva noi, le sue figlie: impresa ardua, in quei tempi di difficoltà per tutti. Ma la mamma non si arrendeva mai, dormiva pochissimo e lavorava tantissimo, e a volte cercavamo anche noi di darle una mano prima di partire per la scuola. Nostra madre fu anche la prima ad effettuare in paese le consegne a porta a porta ai clienti di Gromo San Marino e Gandellino, mentre per rifornire le rivendite di pane saliva fino a Fiumenero….

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