La denominazione di “Trattoria” richiama la dimensione paesana e famigliare che l’attività di Lara Fiorina e Marco Scolari ha voluto mantenere nel tempo, anche se la qualità del servizio offerto ai clienti è ormai quella di un ristorante che per tutto l’anno richiama buongustai da tutta la Valle e non solo.
“Quanto a Martino, è il nome di mio padre, classe 1924, che nel 1956 ottenne la licenza per installare un distributore di benzina-miscela qui sul suo terreno – spiega Marco-. In seguito gli affiancò un piccolo bar, un Circolo Enal, ed infine la trattoria”.
Nel 2007 papà Martino, che era sempre stato coadiuvato dalla moglie Angela Lazzarini, muore e, dopo qualche titubanza, Marco e la moglie Lara decidono di lasciare il lavoro in fabbrica, di fare il grande passo e di raccoglierne il testimone:
“Temevamo che fosse un cambio troppo impegnativo, ma non ce ne siamo mai pentiti – afferma Lara -, non solo siamo riusciti a portare avanti l’attività di famiglia, ma ci siamo realizzati professionalmente gestendo un lavoro che, in fin dei conti, ha a che fare col benessere delle persone, e questo è un aspetto molto gratificante”.
“Dobbiamo anche ammettere – aggiunge Marco – che siamo stati molto fortunati ad avere in cucina mia cognata Marzia, la mamma del famoso chef Michele Lazzarini: senza di lei non saremmo qui, è lei che ha dato una nuova impronta alla nostra cucina la quale, pur ligia alla tradizione della cucina bergamasca, l’ha rivisitata rendendola più leggera, più digeribile e anche più elegante, eliminando, per esempio, l’uso eccessivo del burro e delle spezie. Io le dà una mano, sono anche l’artefice di un tipo di salame speciale molto gradito dai nostri ospiti, ma la regina delle pentole e dei fornelli è indubbiamente lei “.
I piatti forti della Trattoria sono infatti quelli tipici delle nostre zone: a base di parüch (spinacio selvatico) e di funghi, di carni di cervo, di coniglio e d’asino, di pasta fatta in casa, ecc…, ma ogni settimana il menu propone qualcosa di nuovo:
“Così ai nostri affezionati clienti non proponiamo sempre gli stessi piatti, ogni volta cambiamo qualcosa e anche questa è una ‘politica’ che finora si è dimostrata vincente: la gente continua a darci fiducia e consenso, così come i nostri fornitori, che in molti casi sono gli stessi fornitori da cui si serviva mio padre”…
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