Storia (quasi) infinita del medico di base nei 4 paesi dell’Alta Valle: dov’eravamo rimasti? Eravamo rimasti, nello scorso numero del giornale, alla promessa di tenere informati i nostri Lettori sugli sviluppi della vicenda per cui, dopo aver pubblicato la lettera di richiesta di chiarimenti dei sindaci al medico stesso, era doveroso ascoltare anche, come si dice, l’altra campana.
Avevamo perciò cercato di contattare il dott. Presepio, con telefonate e messaggi, senza però ottenere risposta. Poi ci aveva chiamato lui chiedendo un’intervista, che fissammo per martedì 22 novembre. Ma l’appuntamento ‘saltò’ perché l’interessato aveva avuto altri impegni. Allora fissiamo un altro appuntamento, il mercoledì successivo, in redazione, “tra le 9,30 e le 10”, come ci aveva chiesto. Lo aspettiamo fino alle 10,30, ma non arriva nessuno. Allora chiamiamo noi e ci risponde che ha avuto un imprevisto e che si presenterà verso le 11. Aspettiamo, un po’ scocciati, per la verità, anche perché non capiamo perché non ci abbia chiamato lui per giustificare il ritardo. Ma alle 11,30 ancora niente. E a questo punto la sottoscritta decide di andarsene a casa, dove mi raggiunge, verso mezzogiorno, la telefonata del medico: “Com’è che all’ingresso della redazione non c’è nessuno ad accogliermi?”. A questo punto rispondo che dalle nostre parti si usa ancora rispettare sia la parola data che gli orari, o perlomeno si avvisa per tempo se un appuntamento rischia di saltare. In ogni caso, concludo, in redazione ci sono altri colleghi che possono benissimo raccogliere le sue dichiarazioni, e lo saluto. Ma i colleghi mi diranno poi che in redazione il dott. Presepio non si è fatto vedere…
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