GANDINO 26 profughi nella struttura per disabili spaccano il paese “Il sindaco ha fatto solo il commissario prefettizio, non decide nulla”. “I disabili fuori e i profughi dentro”. “Soluzione solo temporanea”

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26 profughi a Gandino. Arrivati all’ora di cena, giusto il tempo per mandare di traverso il cibo a qualcuno che qui non gradisce, per niente. Il sindaco Elio Castelli aveva anticipato qualche ora prima con uno scarno comunicato la notizia: “Si informa la cittadinanza che venerdì 28 ottobre 2016 , la Prefettura di Bergamo mi ha informato dell’individuazione in paese di una struttura utile all’accoglienza di un gruppo di richiedenti asilo, vista l’emergenza per i continui arrivi sulle coste italiane. Negli spazi dell’ex CDD Centro Diurno Disabili di via Resendenza a Gandino, in capo alla Cooperativa La Fenice di Albino (proprietaria che ha offerto la disponibilità dei locali), è stata individuata la possibilità di ospitare 26 persone, che arriveranno a Gandino nelle prossime ore”.

A Castelli era stata comunicata poche ore prima e forse sapendo a cosa poteva andare incontro, nel senso della rabbia di qualcuno, ha cercato di spiegare ai cittadini. Ma tant’è, il clima è caldo, anche se siamo a novembre, e così è bastato il tam tam mediatico e la vista dell’arrivo del pullman con i 26 profughi per scatenare la canea sui social network, anche perché il luogo dove sono ospitati i profughi è una struttura per disabili (non più utilizzata per la verità da tempo in quanto necessita di lavori): “Quella struttura doveva essere messa a norma per i disabili del nostro pese e della nostra Valle che non molto tempo fa sono stati costretti a lasciare la struttura per poter dare il via ai lavori di restauro…

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