GANDINO – elezioni Pietro Nodari: “Mi candido per cambiare Gandino, è mancata progettualità. Dalla colonia del Farno al palazzo Giovanelli….”

545

Pietro Nodari, è lui l’antagonista di Filippo Servalli alla cora a primo cittadino a Gandino. Pietro Nodari che guiderà una lista parzialmente ‘civica’ ma con i simboli di Lega e Fratelli d’Italia si racconta. Perché si candida? “Per dare voce e rappresentare tutti i gandinesi che chiedono un cambiamento; il gruppo che da vent’anni amministra il paese ha diminuito la sua capacità di interpretare le aspirazioni dei cittadini. Lo sto verificando di persona quando giro per il paese; da quando si è saputo della mia candidatura i cittadini mi fermano, mi incoraggiano, mi danno suggerimenti, mi chiedono il cambiamento.

E’ importante ripartire dalla quotidianità, mettendo al centro l’interesse della persona, con l’obiettivo di migliorare la vita e poter guardare avanti con fiducia.

E proprio per questo mi candido, per dare prospettiva e futuro a questa comunità dalle antiche tradizioni che perdurano come coscienza della propria eccezionale storia”. Qualcosa su di lei: “Sono un gandinese DOC, nato e vissuto in questo affascinante paese, sposato e padre di tre figli. Per 40 anni ho passato la mia vita lavorativa in un istituto di credito nazionale e per circa la metà di questo lungo periodo ho svolto l’incarico di direttore di filiale. Questo lavoro mi ha dato la possibilità di incontrare molte persone, di conoscere potenzialità finanziarie ma anche bisogni e necessità del nostro territorio; tra altre ho maturato competenze in termini di bilanci e finanziamenti, competenze che, ora che sono in pensione, posso mettere a disposizione dei gandinesi nella gestione amministrativa del comune.

Anche in passato non ho disdegnato l’impegno civico: per 13 anni sono stato presidente della Impianti Polisportivi spa (Centro Sportivo Consortile di Casnigo) dove ho gestito la completa ristrutturazione e messa a norma dell’intero complesso sportivo, consentendone così la riapertura dopo anni di abbandono e degrado.

Inoltre dal 2007 sono consigliere della Fondazione Cecilia Caccia in Del Negro (Casa di riposo di Gandino) quale rappresentante della Parrocchia di S. Maria Assunta. In questi anni la Casa di Riposo si è profondamente trasformata; è stata una bella esperienza, che mi ha permesso di capire la complessità di un ente così importante per la vita dei cittadini”. Cosa è mancato a Gandino in questi anni? “E’ mancata una visione, una progettualità, una programmazione. Per rendersene conto è sufficiente risalire la Val Seriana e constatare come si sono trasformati in questi 20 anni paesi come Alzano, Nembro, Albino, Gazzaniga. Gandino è rimasto fermo, ha perso occasioni, ha accumulato ritardi (penso alla colonia del Farno lasciata degradare per vent’anni; solo ora c’è un progetto in attesa di finanziamento approvato anche dall’attuale gruppo consiliare di minoranza che mi ha invitato a candidarmi), insomma ha perso smalto (Gandino è l’ultimo dei paesi della zona ad aver rifatto l’illuminazione pubblica con LED)….

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 MARZO

pubblicità