GANDINO – Filippo Servalli, 3 figli, dirigente, sindaco: “Ho cominciato a 21 anni, nel 1983 e poi…” “Il mio sogno: una galleria coperta in centro storico”. “Il limite della politica: quando si è pronti per fare i sindaci si è pensionati” “Il Comune unico e…”

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Guardare lontano senza perdere di vista quello che abbiamo vicino”. Filippo Servalli, 61 anni, è in municipio a Gandino, il suo motto se lo tiene bene in testa da sempre, da quando era ragazzo e la sua Gandino la sentiva dentro, sottopelle, nel cuore.

Giornata piena anche oggi, 61 anni, sindaco, dirigente d’azienda, tre figli: “Ogni mattina vengo in Comune – racconta – e ci resto tutta la mattina. Poi torno a casa per pranzo, il pomeriggio sono in azienda sino a sera, poi torno in Comune o se ci sono riunioni in Comunità Montana e quindi rincaso sempre tardi”.

Tua moglie cosa dice? “La vedo sempre comunque, perché per fortuna il Comune è a 100 metri da casa mia e l’azienda appena poco più distante; quindi, quando stacco riesco sempre a tornare a casa per pranzo e stare con lei”.

Silvia, la moglie di Filippo, tre figli, volontaria in parrocchia da una vita. E poi ci sono appunto i tre figli, Angelo, 34 anni, laureato in scienza dell’Educazione, lavora in una comunità, Claudia, laureata in Chimica, lavora in un gruppo internazionale chimico, Karima 28 anni, sta studiando pedagogia, ha già una laurea in Scienza dell’Educazione. Insomma, famiglia del Mulino Bianco? Filippo sorride: “Non lo so, so che siamo una bella famiglia e va bene così”.

Sei sindaco da poco più di un anno, ma da una vita in amministrazione, fare il sindaco era come te l’aspettavi? “Mi piace e mi sto anche divertendo. I problemi ci sono ma cerco di farli diventare opportunità, cerco di affrontare le cose nuove guardando più avanti possibile, non solo all’immediato ma tengo lo sguardo bene dritto sul futuro”.

Sembra una citazione da una canzone di Pierangelo Bertoli. Gandino, capitale culturale ma anche storia ed economia della Valgandino, la senti questa responsabilità? “Sì, anche quando vado in Comunità Montana, dove sono assessore, cerco di dare una mano a tutta la valle e ragionare come fossimo un unico territorio, che poi è davvero così. Già quando ero assessore alla Cultura dell’amministrazione Maccari nel 2007 lavoravo in questo senso e Gandino era la caput mundi della Valgandino, ma è una tradizione storica che ha Gandino e che risale all’800. I consigli comunali li teniamo in quello che non per niente si chiama ‘il salone della valle’, vicino a dove abbiamo l’archivio storico. Gandino sino agli anni ’70 aveva il tribunale, insomma, era ed è un punto di riferimento. Se pensi che Gandino già nel 1500 aveva qualcosa come 3500 abitanti che erano tantissimi, ti dà l’idea dell’importanza storica del nostro paese”.

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