GANDINO – Il paese spaccato per la strada del Farno: “Il Comune vuole solo incassare e non spendere”. “Fanno solo polemica”

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Impazza la polemica-social…il paese è sempre lo stesso: Gandino; il tema altrettanto: la strada del monte Farno. Questa volta, in aggiunta, ci si mette anche la strada che conduce in Valpiana, la seconda località turistica dei Gandinesi e degli avventori della domenica. Ma facciamo un passo indietro. Siamo a domenica 13 dicembre ed è una giornata di sole. La neve è disponibile per lo “sci di fondo” in motagnina e per i bob e le slitte  in zona “Ristorante Monte Farno da Katy”. Siamo in zona gialla. Alle otto e trenta del mattino i parcheggi intorno alla ex-colonia sono già pieni. Non basta il “gratta e sosta” a garantire un posto per l’auto. E così, si assiste ad un incrocio di mezzi fra chi scende per rinuncia, e chi sale con speranza. A metà mattina arrivano i carabinieri a bloccare l’accesso alla ormai nota località turistica di Gandino. La giornata si conclude con polemiche in facebook. Passano 15 giorni ed in arrivo c’è un treno di perturbazioni nevose. Dopo la prima nevicata di lunedì 28 dicembre, il comune decide che sia bene chiudere le strade del Monte Farno e di Valpiana (strada che conduce al rifugio della Malgalunga, in comune di Sovere) a vantaggio della sicurezza degli eventuali automobilisti che avessero tentato la salita alle due località montane. Sta di fatto che di turisti, almeno in quei giorni, non se ne dovesse vedere nemmeno l’ombra, essendoci in vigore la zona rossa-arancio. Ma per i possessori delle seconde case, il divieto suona un po’come un ulteriore “decreto di chiusura” da “presidente del consiglio…comunale”. Si scatena un’altra discussione, fra chi critica aspramente la decisione e chi invece la difende. Da un lato alcuni “residenti di seconda casa” delle due località, che ritengono vedersi leso il diritto di poter accedere alle proprie abitazioni. Commenta un cittadino: “Il fatto è che noi paghiamo un abbonamento annuale per salire con le nostre auto, ed oltretutto il comune incassa 50.000 euro all’anno dai gratta e sosta. Non capiamo perché nel momento in cui si potrebbe utilizzare qualche somma per garantire l’accesso ai cittadini de proprio comune, pulendo la neve, si arrivi a chiudere….si capisce che il comune voglia solo incassare e non spendere”. Un altro cittadino invece è di parere opposto: “Si vuole sempre e solo fare polemica. Quando si sono lasciate salire le auto ci si è lamentati; adesso che si chiude, in un momento in cui c’è zona rossa e scenderà tanta neve, ci si lamenta perché si chiude”. Dal monte Farno si passa alla strada di Valpiana; un messaggio postato nel gruppo della località da Monica Salvatoni (consigliera di minoranza), cita: “Questo gruppo non è nato per polemiche di nessun genere ma questa volta non posso restare in silenzio e chiedo al vice-sindaco e assessore al bilancio presente in questo gruppo come ha potuto appoggiare la decisione del Sindaco di chiudere la strada di Valpiana quando sono stati raccolti circa 50 mila euro dai gratta e sosta per la manutenzione e pulizia delle strade di Valpiana e Farno, ci sono circa 120 abitazioni da Fontanelli alla Sparavera, alcune abitazioni sono sui territori di Sovere, Endine Gaiano e Ranzanico; cosa ne pensano i tre comuni citati della decisione del comune di Gandino di chiudere l’unica strada presente? Gandino avrebbe anche potuto chiedere un contributo a questi comuni per la pulizia della strada, o i soldi servono solo per piazzare tavoli di bellezza e sagome in corten con buona pace dell’Anpi che potrebbe anche contribuire con fondi propri alla pulizia della strada  visto che è proprietaria della Malga lunga? Attendo risposta…..”…

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