Torneranno in aula. Il 5 luglio. I tre dirigenti della Sab, Angelo Costa, Massimo Gandini e Moraldo Bosini, che era stati accusati di cooperazione in omicidio colposo dopo la tragedia costata la vita al 14enne Luigi Zanoletti, lo studente di Ardesio che il 24 settembre del 2018 morì schiacciato tra due bus alla stazione di Gazzaniga, saranno processati. Un colpo di scena. Il Tribunale di Brescia ha infatti accolto il primo ricorso del Pubblico Ministero Giancarlo Mancusi sulla sentenza di proscioglimento del giudice di Bergamo, Massimiliano Magliacani nei loro confronti. Per l’incidente, in cui sono rimasti feriti in modo grave anche altri due ragazzi, era stato invece già condannato a 5 anni di carcere con rito abbreviato, quindi con sconto di un terzo della pena, l’autista senegalese Aliou Gningue, 58enne, difeso dagli avvocati Michelle Vavassori e Paolo Corallo. Era lui quel giorno alla guida dell’autobus che aveva accelerato per andare a schiantarsi contro un altro autobus fermo, nel violento impatto l’altro autobus era stato spostato di 4 metri. Nello scontro tre studenti che stavano per salire sul bus erano stati travolti. Luigi è morto per trauma addominale con choc emorragico ed arresto cardiaco, P.M. 16 anni e S.B. di 14 hanno riportato lesioni rispettivamente per 130 e 90 giorni di prognosi. La sentenza spiegò che all’origine dell’incidente ci fu una condotta imprevedibile da parte del guidatore, ma anche che il piazzale di Gazzaniga era in perfetta regola con le norme di sicurezza. Quindi l’incidente fu causato da un errore umano. Un verdetto però che è stato contestato dal pm, soprattutto per quel che riguarda la segnaletica del piazzale, giudicata non idonea, e per quel che riguarda il percorso pedonale, ritenuto pericoloso. Per questo il magistrato aveva presentato un doppio ricorso…
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