Giochi tradizionali, riconoscimento dell’Unesco per il Pirlì di Gaverina e la Bala Creela di Gianico

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(foto di Prima La Martesana)

Tra i sei giochi tradizionali lombardi che hanno ricevuto il riconoscimento dell’Unesco come patrimonio culturale ci sono anche il Pirlì di Gaverina Terme e la Bala Creela di Gianico. Si tratta delle ‘comunità di gioco’ della Lombardia incluse nel ‘Tocatì’, il programma condiviso per la salvaguardia di Giochi e Sport Tradizionali ufficialmente iscritto nel ‘Registro delle Buone Pratiche Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale’:

– Fiö d’lä lippä – Mede (PV).

– Morra – Barbariga (BS).

– Sburla la Roda – Fossacaprara (CR).

– Bisse – Desenzano del Garda (BS).

– Pirlì – Gaverina Terme (BG).

– Bala Creela – Gianico (BS).

 

IL SOSTEGNO DI REGIONE – “Il XVII Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco – ha evidenziato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso – ha apprezzato il dossier di cui l’Italia è capofila e al quale, come Regione Lombardia, abbiamo contribuito concretamente. I Giochi tradizionali fanno parte della nostra storia e hanno una grande valenza culturale che viene riconosciuta anche dal massimo organismo internazionale”.

Fino a domenica, a Verona, è in corso il Festival Tocatì, evento di cultura ludico tradizionale organizzato dall’Associazione Giochi Antichi (Aga), mentre nei giorni scorsi, al Ministero della Cultura, si è svolta la cerimonia delle pergamene per celebrare il traguardo raggiunto.

IL PROGETTO EUROPEO – L’impegno di Regione Lombardia si allarga anche a progetti di partenariato europeo come il ‘Living Heritage Journeys. The integration of intangible heritage into cultural heritage tourism experiences’: “L’assessorato regionale alla Cultura, con l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale – ha sottolineato Caruso – è partner associato con altre 20 importanti istituzioni europee in questa iniziativa che punta a creare sinergie tra i vari gruppi e favorire un turismo legato anche al patrimonio culturale immateriale. In questo senso il riconoscimento dell’Unesco è un passo significativo nel processo strategico di salvaguardia che vogliamo attuare”.

“I Giochi tradizionali – ha detto Caruso – sono elementi di vitalità nei territori in cui si praticano e non devono cadere nell’oblio. L’obiettivo è contribuire a far conoscere queste pratiche come patrimonio culturale, attribuendo ad esse tutto il valore che meritano”.

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