GORLAGO – L’addio (al 90%) del sindaco Marcassoli che non si ricandida

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di Matteo Alborghetti

Manca un anno alle prossime elezioni amministrative ma al 90%, se vogliamo fare una stima in percentuali, Gianluigi Marcassoli non si ricandiderà più al secondo mandato da sindaco lasciando la strada ai giovani, o comunque a qualcun altro che proverà a candidarsi alla guida del paese. Così dopo 10 anni da assessore con il sindaco Luigi Pedrini e 5 da primo cittadino il sindaco lascia spazio con la pacatezza che lo ha contraddistinto in questi anni.
“Mi sembrava giusto lasciare spazio a qualcun altro – – spiega Marcassoli – la decisione non l’ho ancora presa ma per ora credo che mi farò da parte per lasciare spazio a giovani o a forze nuove”. E così farà anche Ottorino Brignoli il vicesindaco che aveva già ricoperto questo incarico con Luigi Pedrini: “Credo che anche lui lascerà”, spiega sempre Marcassoli.
Così ad un anno dal probabile addio Marcassoli fa il punto di questo mandato da sindaco in attesa magari di portare definitivamente a casa il centro autistico al Busneto. Partiamo dalle cose positive di questo mandato: “Se devo scegliere qualcosa di positivo scelgo sicuramente il rapporto con la gente che ho instaurato giorno dopo giorno, anche nei contrasti siamo sempre riusciti a mettere le discussioni sul piano del ragionamento senza mai arrivare a contrasti veri e propri.
Mi è piaciuta poi la partecipazione della gente di Gorlago che può contare su 20 associazioni, tutti in qualche modo qui si danno da fare per la comunità, cercano di mettere a disposizione il loro tempo e il loro operato per il paese.
Un esempio di questa voglia di partecipare c’è stata di recente con l’introduzione della nuova raccolta differenziata con il bidoncino con riunioni molto partecipate”. Passiamo poi all’aspetto negativo, lo spaccio, vera croce per il paese di Gorlago.
“Se devo pensare a qualcosa di negativo mi viene in mente solo un problema su tutti, lo spaccio di droga. Gorlago devo dire rientra nella media dei comuni della zona ma la droga e lo spaccio rimangono una piaga per il paese, dal Busneto al centro storico fino alle Bettole. In questi anni è stato fatto molto, abbiamo abbattuto la villa sequestrata ai nomadi che era diventata sede dello spaccio, abbiamo chiesto più controlli sul territorio e ci siamo anche organizzati da soli con gli osservatori che camminano per il paese proprio per vigilare e avvisare in caso di movimento sospetti.
Gli iscritti al gruppo di osservatori su whatsapp sono più di 100 e ogni gruppo si occupa della sua zona”

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