GROMO – La protesta delle mamme per il pulmino scolastico. La sindaca Sara Riva: “Non comprendo queste lamentele, avevano chiesto loro l’accompagnatore”

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“Alla nostra lettera inviata tre settimane fa non ha ancora risposto, non riusciamo a capire perché la nostra sindaca si sottragga la confronto ed al dialogo, che sarebbero la soluzione più giusta per risolvere i problemi dei propri cittadini…”.

Serena Misani  parla anche a nome di altre 13 mamme preoccupate delle decisioni in tema di trasporto alunni che il Comune ha preso senza ascoltare la voce delle famiglie direttamente interessate, un servizio che, secondo le mamme stesse, lascia molto a desiderare. Ma cerchiamo di ricostruire i fatti in ordine cronologico:

“Al servizio di bus scolastico il Comune ha aggiunto quello di un accompagnatore, richiesto da tre mamme, con una delibera del 30 agosto scorso e a nostra insaputa, tant’è vero che ne siamo venute a conoscenza solo in sede di consegna dei documenti di adesione al servizio bus; questi documenti vengono richiesti alle famiglie ogni anno, ma stavolta abbiamo avuto solo 4 giorni per la consegna ed al momento di compilare la richiesta abbiamo scoperto che per il nuovo servizio di accompagnamento dovevamo pagare una somma di 100 euro”.

Questa scoperta non viene ovviamente gradita dalle mamme: “Non tanto per la somma in sé, ma perché il tutto era stato deciso senza informarcene prima e non alla luce del sole: ci premeva molto, infatti, sapere a chi sarebbero stati ‘affidati’ i nostri figli e se questo servizio avrebbe comportato ritardi nell’organizzazione scolastica o altro, risposta che non avemmo nemmeno da un incontro con il segretario comunale, che ci parlò solo di una servizio da appaltare – appalto che tuttavia non ci risulta a tutt’oggi essere stato fatto – aggiungendo che non dovevamo preoccuparci e che avrebbe pensato a tutto il Comune. Anche gli scolari e gli studenti che non avevano bisogno di accompagnatore hanno dovuto accettare la novità, pena il non poter usufruire nemmeno del trasporto col bus, che avrebbe trasportato, insieme agli altri, anche i bimbi della scuola dell’infanzia, il tutto ovviamente ai fini del risparmio. Così è successo che i nostri ragazzi delle Medie sono arrivati in ritardo fin dal primo giorno, tanto che il dirigente scolastico ha spostato di 5 minuti l’orario di entrata a scuola, mentre i piccoli dell’asilo devono alzarsi una buona mezz’ora prima…”.

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