GROMO – Viaggio tra migranti e residenti: “E’ stato il viaggio della morte, veniamo dalla Costa d’Avorio”. “Sono educati, comprano sigarette, hanno poco denaro…”

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Siamo arrivati in Italia in barca. Siamo partiti tutti dalla Libia e siamo sbarcati a Messina”. Ibrahim ha 43 anni ed è egiziano. Ha le mani giunte e sta pregando protetto dai balconi a forma triangolare dell’hotel ristorante Gromo che affacciano su via Papa Giovanni XXIII. Affianco a lui c’è un ragazzo alto e magro, con una fitta barba nera, curata e senza baffi. “Sì”. Conferma: “Tutti noi siamo arrivati via mare”. Ai piedi ha le ciabatte da piscina con i calzini scuri che lo proteggono dall’aria invernale che accompagna il corso del Serio. “Il mio viaggio in mare è durato tre giorni. C’era poco da mangiare e da bere e il terzo giorno non c’era più nulla. È stato il viaggio della morte. Per fortuna sono venuti a salvarci e ci hanno portato a terra”. Di italiano ne parla e ne capisce poco. Per comunicare usa il traduttore vocale del suo cellulare. “Siamo arrivati a Gromo da due settimane. Qui siamo circa una decina provenienti dalla Costa d’Avorio”…

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