Kevin, Kevo, i suoi riccioli, i suoi 18 anni, la sua moto, il suo sorriso. Kevin Tebaldi era uno che si faceva volere bene da tutti, mica era difficile per lui che sorrideva sempre, che salutava tutti, che gli anziani del posto se lo ricordano anche per questo, un ragazzo che aveva un sorriso per tutti. Lui che abitava con mamma Catia, papà Giuliano e la sorella maggiore India nel centro storico di Grone. Atalantino, con una passione infinita per la vita, quella vita che se lo è portato in cielo e gli ha tolto il tempo, lo ha trasformato in infinito, in una sera di maggio, dove Kevin era in giro in moto, lungo la statale 42, tra Trescore ed Entratico.
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Seduta sulla tua moto
Respiro dove manchi
Così non sento più la primavera del tuo sorriso
Trattengo il fiato per fermare in quel briciolo di pelle il tuo ultimo odore
Mi sfugge perché questo tempo non ha più la tua voce
Mi scaldo dentro il ricordo del tuo sorriso colorato
Non sapevo ci fosse il bisogno di nostalgia
Sei ancora con me
Sei sempre con me
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