IL CASO – Il giudice e l’assoluzione di Mattia Zambetti, il ‘ragnetto’: “Non c’entra con la rapina ad Albino”

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C’era grande attesa in Val Cavallina e ad Albino per le motivazioni della sentenza con la quale a metà febbraio Mattia Zambetti è stato assolto dall’accusa di aver commesso nel 2010 una rapina in una villa della cittadina seriana. L’accusa era pesante: rapina e sequestro di persona. Il giovane ‘ragnetto’ (è infatti figlio del più famoso Battista, il cosiddetto ‘Ragno’ della Val Cavallina, che il nostro giornale ha intervistato di recente) era sotto processo per essersi introdotto insieme ad altre due persone in Villa Caldara, a Comenduno di Albino, la sera del 2 dicembre 2010, approfittando dell’assenza del padrone di casa, minacciando la moglie e strappandole di braccio il figlio di soli 18 mesi. Un’accusa per la quale il pubblico ministero aveva chiesto ben nove anni di carcere. E, invece, il 34enne ‘ragnetto’ è stato assolto.

Del resto, lui stesso aveva dichiarato: “Non ho neanche mai pensato di rapinare Villa Caldara, perché sono contrario a questo genere di rapine. Non conosco i Caldara e mi dispiace per quello che è capitato loro, ma non sono io il colpevole.

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