IL CASO – La rivolta dei migranti in valle: “Abbiamo fame!”. “Hanno cucinato una volpe trovata morta”. Situazione insostenibile: Solo a Gromo sono 100

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È del 18 novembre scorso la notizia della protesta pacifica ad Ardesio di una trentina di migranti ospitati a Gromo, una parte dei 140 che vivono a Gromo e a Valbondione. I migranti si sono portati fuori dalla caserma dei Carabinieri perché intenzionati a chiedere maggior rispetto per i loro diritti e aiuto per le condizioni di vita che sono costretti a sopportare: mancanza di riscaldamento nelle stanze, carenza di indumenti adatti ad affrontare la stagione invernale, impossibilità di cure mediche per quanti di loro sono malati e anche mancato ricevimento, dal giugno scorso, della piccola somma di denaro che secondo la legge dovrebbe essere data loro per le loro spese personali e che servirebbe loro a pagare il biglietto del pullman per andare a scuola e imparare l’italiano come vorrebbero fare. Hanno denunciato anche l’impossibilità di lavorare in quanto sprovvisti della carta di identità e del certificato di residenza che i Comuni non gli rilasciano. Infine, hanno lamentato la scarsità di cibo che non permette loro di mangiare a sufficienza:

“Sicuro, patiscono perfino la fame – conferma il sindaco di Valbondione Walter Semperboni…

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E la sindaca di Gromo scrive al Prefetto: “Episodi di risse e traffico di droga…”

La sindaca di Gromo, Sara Riva, ha scritto pochi giorni fa al Prefetto di Bergamo e per conoscenza all’ATS, al Comando dei Vigili del Fuoco una lettera piuttosto “pepata”. La ripostiamo integralmente.

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Gromo, 16 novembre 2024

OGGETTO: RICHIESTA APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI PRESENZA MIGRANTI GROMO

Spett.le Prefettura, richiamata la nota prot. n. 1689 del 23.03.2023 a firma della scrivente e le successive comunicazioni inviate dagli uffici comunali, da Voi mai riscontrate, con la presente sono cortesemente a sollecitare una Vostra doverosa risposta in merito a quanto in oggetto. Segnatamente, chiedo di ricevere gli aggiornamenti e la documentazione relativi agli approfondimenti necessari espletati sulla struttura che ospita i migranti ossia l’hotel Gromo. Come già comunicato in precedenza, infatti, mi risulta che l’albergo in parola abbia cessato l’attività alcuni anni fa. Inoltre, sono cortesemente a chiedere informazioni sulla verifica delle condizioni di abitabilità dell’immobile, dei requisiti igienico sanitari da parte di ATS, della presenza di un piano di sicurezza aggiornato e sui controlli effettuati dai Vigili del Fuoco. Infine, come richiesto sempre in occasione dei vari colloqui avvenuti in precedenza per le vie brevi, resto in attesa di tempestivi e puntuali aggiornamenti sul numero effettivo dei migranti e sulle generalità dei medesimi.

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