Solto Collina: “Prefettura, Provincia e Comunità Montana non fanno nulla. Un disastro, gente che spende metà stipendio per ore di auto per 3 km. Ci può scappare il morto e nessuno è responsabile, il sindaco di Solto
per due stupide autorizzazioni è finito a processo”
Una strada spaccata che…spacca le amministrazioni. Potere dei massi, che possono travolgere non solo le carreggiate stradali ma anche chi quelle carreggiate le amministra. E così la suggestiva ma fragile strada che da Riva porta a Tavernola teatro di frane e chiusure continue, l’ultima ancora in corso, scatena l’inferno. La strada che scotta, in questo luglio bollente, e a riscaldare ulteriormente il clima ci pensa Tino Consoli, vicesindaco di Solto Collina che questa volta va giù pesante: “Siamo stati chiamati una settimana prima che aprisse The floathing piers, dalla Prefettura, eravamo una trentina di sindaci, c’erano le forze dell’ordine, la protezione civile, la polizia provinciale, e la Prefettura ci dice di stare pronti e di attivarci, a questo punto ho detto al viceprefetto che parlare del piano viabilistico per il lago può anche andar bene ma è necessario e urgente un piano viabilistico perché la strada Riva–Tavernola era già chiusa, e quindi non aveva senso tutto il resto, e per il resto intendo tutti i turisti, la gente, che sarebbe arrivata per la passerella, e che trovava tutto bloccato. Ho chiesto anche in modo seccato che la strada fosse aperta per la domenica, il funzionario provinciale ha risposto che avrebbe aperto per il martedì, alla fine non ha aperto né la domenica, né il martedì. E tutto ciò ha portato a disagi incredibili per i lavoratori, a partire dai commercianti, ai ristoratori, e soprattutto i lavoratori che si devono fare anche tre ore di auto quando invece il posto di lavoro è a pochi chilometri e quando la strada era aperta ci mettevano pochi minuti, ho parlato con un operaio che spende quasi metà dello stipendio in benzina….
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