IL CASO Stadio: bega “arlecchinesca” tra nerazzurri e biancocelesti

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(p.b.) Questa è una bega tutta orobica. Addirittura “seriana”. Perché i due litiganti sono originari della Val Seriana, Antonio Percassi da Clusone, Gianfranco Andreoletti della media valle (pur essendo nato a Bergamo). E i colori fanno un vestito da Arlecchino, maschera bergamasca, in barba alle pretese veneziane.

La notizia: il bando è chiuso, l’Atalanta ha comprato lo Stadio ex Brumana, adesso “Azzurri d’Italia”.

Riassunto: il 27 aprile 2017 il Comune di Bergamo fa un bando con il quale mette in vendita lo Stadio con asta pubblica. Chi vuole presenta l’offerta entro l’8 maggio. Prezzo base: 7 milioni e 826 mila euro. Ci sono delle condizioni: chi si aggiudica l’asta deve presentare entro sei mesi dalla data di aggiudicazione un piano per riqualificare il tutto, stadio e tutta l’area annessa.

Il 10 maggio viene proclamata vincitrice la società Stadio Atalanta S.r.l. che ha fatto un’offerta maggiore del 10% rispetto alla base d’asta: totale 8 milioni e 600 mila euro (ma scontati di 2 milioni e rotti per i lavori già fatti su… proprietà comunale, lo stesso stadio). Ma poi, per il Comune, sono previsti altri 4 milioni di opere da urbanizzazione da incassare. C’era un’altra offerta, quella dell’Unione Calcio Albinoleffe S.r.l. che è stata giudicata “inammissibile” perché “condizionata”.

L’assessore Valesini: “L’offerta dell’AlbinoLeffe è stata esclusa perchè tra le regole del bando c’era quella di non porre condizioni e perchè la variante urbanistica prevede un impianto da 25mila posti. Di fronte alla proposta di uno stadio da 10mila, non abbiamo potuto fare altro che rigettarla. La busta di Andreoletti non potrà mai essere aperta, quindi non potremo mai sapere quanto ha offerto”. Così non sapremo mai la cifra offerta da Andreoletti (mai dire mai).

Per far capire, l’Albinoleffe condizionava il tutto a finanziamenti (da ottenere) in base a una legge statale su queste opere sportive. E’ come se una ditta facesse un’offerta per fare un palazzetto in un Comune solo se avrà un contributo dell’Unione Europea, contributo possibile ma non sicuro. Dal 10 maggio sono scattati i 90 giorni entro i quali firmare il rogito dal notaio. Ma…

Ed ecco l’intoppo. Gianfranco Andreoletti è il presidente-padrone dell’Albinoleffe. Prima ancora della proclamazione del vincitore dell’asta ha presentato ricorso al Tar contro il capitolato del bando dove è previsto l’obbligo per il vincitore di realizzare uno stadio con una capienza intorno ai 25 mila posti (lui ne prevedeva 10 mila con possibilità di aumento in base a finanziamenti esterni). Ma per questo primo ricorso non ha chiesto la “sospensiva” quindi il Tar ha tutto il tempo (due-tre anni?) per entrare nel merito. E allora perché ha partecipato al Bando se lo contestava fin dal principio? Per poter fare adesso ricorso al Tar contro l’aggiudicazione e chiedere la “sospensiva”. Se il Tar la concede (decide in questo caso in circa 60 giorni) tutto va a catafascio, perché si blocca tutto, lo Stadio resta del Comune e tanti saluti. Se non la concede non va tutto liscio lo stesso, perché si può andare dal notaio, Antonio Percassi può procedere a ristrutturare lo stadio ecc ma sullo sfondo resta per almeno due anni la minaccia che poi il Tar dia ragione ad Andreoletti.

Andreoletti non vuole assolutamente che l’Atalanta diventi proprietaria dello stadio… né ora né mai.

Vuole garantirsi la possibilità di poter giocare lì. Altrimenti dovrebbe fare conto di uno stadio come quello di Monza… Perderebbe la bergamaschità, dopo aver già perso gran parte della… serianità (val Seriana).

Una bega tutta bergamasca: Percassi e Andreoletti non si sopportano, le ambizioni di Andreoletti addirittura di soppiantare nel cuore bergamasco la gloriosa Atalanta (comunque la sua squadra è stata per nove anni in serie B, ha duellato perfino con l’Atalanta in quella serie cadetta, ha sfiorato persino la A, forse mai voluta davvero) sono state frantumate dalle vicende sportive (e non solo da quelle, viste le penalizzazioni subite dalla società bluceleste). Attualmente l’Albinoleffe ha ancora per due anni il diritto di giocare nel vecchio stadio cittadino. Milita in lega Pro ma sta disputando i playoff che potrebbero addirittura riportarlo in Serie B. Ha già battuto il Padova. Il prossimo ostacolo è la Lucchese, andata e ritorno domenica 21 a Lucca e mercoledì 24 a Bergamo. Dovesse spuntarla delle 27 squadre dei tre gironi di Lega Pro ammesse ai playoff ne resterebbero “solo” otto (per fare i nomi di alcune delle sedici ancora in lizza basta citare il Livorno, il Piacenza, il Parma, il Lecce, la Reggiana e l’Alessandria).

L’esultanza per un acquisto “storico” da parte dell’Atalanta di Percassi va comunque rimandata. Il problema è capire se per qualche settimana o per anni, se Andreoletti dovesse spuntare la “sospensiva” dal Tar. Il che bloccherebbe anche i lavori di ristrutturazione previsti dal Bando. Percassi che per le opere di ristrutturazione dovrà investire l’incasso di almeno un… giocatore, il che non è impossibile vista la classifica, la sicurezza di giocare in Europa League nella prossima stagione e il valore dei giovani che quest’anno hanno fatto il miracolo.

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