(p.b.) Nell’annuale girotondo dei parroci e dei curati. La girandola annuale, al netto delle indicazioni del Sinodo diocesano, mi richiama alla memoria quando da seminaristi ci cambiavano trimestralmente i posti in classe con motivazioni che a noi sembravano misteriose e poi siamo venuti a sapere che così si volevano evitare le “amicizie particolari”.
Vale la pena ricordare che un tempo i parroci “morivano” al fronte, restavano incardinati nelle loro parrocchie per decenni. Adesso ogni anno tra chi va in pensione e chi ha compiuto il suo percorso di 9 anni (magari sfondati di qualche altro anno) cambia parrocchia e ricomincia, si spera, con rinnovato entusiasmo. Ma segnaliamo la “scomparsa dei Curati”. Non totale, s’intende, ma ormai, essendo pochissimi i “sacerdoti novelli” (la definizione è datata), è chiaro che sempre più parrocchie si trovano magari con megastrutture oratoriali e l’assenza del prete (“neanche un prete / per chiacchierar”). Le lamentele dei parroci che si vedono “orfani” dei loro collaboratori ovviamente si moltiplicano. Il fatto poi che la pensione resti fissata ai 75 anni, “libera” parrocchie e anche preti che un tempo rimarrebbero “curati” ancora per qualche anno, vengono “promossi” in fretta e furia per coprire le caselle vacanti. Ma è un circolo vizioso, la mancanza dei Curati, figure di riferimento negli Oratori, fa mancare anche un riferimento “vocazionale”. Ma mancanza di vocazioni riduce il numero dei preti novelli. La mancanza di questi riduce i Curati. E si torna all’inizio della filiera…
…Unità Pastorale di Castione, Bratto e Dorga. Che si sta attuando a tappe, con don Stefano Pellegrini, parroco di Castione dal settembre 2013 e di Dorga dallo stesso mese del 2014, che assumerà la guida anche della parrocchia di Bratto dal settembre 2015. E questo è noto da tempo.
Ma ora arriva una notizia clamorosa, un fulmine nel cielo della Conca, che tanto sereno non era nemmeno prima (tra i debiti di Dorga e le resistenze all’Unità Pastorale di Bratto). L’unione delle tre parrocchie non si attuerà con un parroco (don Stefano) e due curati (già presente don Luca Della Giovanna, ne sarebbe dovuto arrivare un altro a settembre) come era stato detto in passato. A settembre don Paolo Piccinini, parroco di Bratto dal 2006, lascerà la conduzione della sua parrocchia, e don Stefano entrerà a Bratto, ma, a causa della minore disponibilità di sacerdoti, non arriverà il secondo curato….
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