Il ritorno a Torre Boldone della Pala restaurata di Filippo Comerio

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Il 3 NOVEMBRE 2023 LA PALA DELLA VERGINE MARIA CON I SANTI MARTINO DI TOURS E MARGHERITA, RECENTEMENTE RESTAURATA DA FONDAZIONE CREDITO BERGAMASCO, È STATA RICOLLOCATA NELLA SUA SEDE ORIGINARIA, LA CHIESA DI SAN MARTINO VESCOVO DI TORRE BOLDONE.

 Salgono così a 108, dal 2007 ad oggi, le opere recuperate da Fondazione Creberg nell’ambito del Progetto “Grandi Restauri”: dipinti, pale d’altare, predelle, polittici, opere per la devozione privata appartenenti a chiese della Diocesi e a Musei del territorio (per un totale di 147 dipinti, considerando le singole opere componenti i polittici). La campagna di restauri della Fondazione Credito Bergamasco per l’anno 2023 si è connessa ai progetti di sviluppo a “base culturale” che hanno costituito la sfida di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Nel suo storico Progetto “Grandi Restauri”, attivo dal 2007, la Fondazione si è particolarmente impegnata per consentire il recupero di molte opere d’arte al fine di permetterne al pubblico la massima leggibilità; è questo un tema a cui Fondazione da sempre tiene molto in una logica divulgativa – particolarmente importante nel corso dell’anno 2023 considerate le numerose iniziative svolte o in itinere, tra le quali spiccano aperture straordinarie di chiese e di luoghi storici di Bergamo e provincia con percorsi mirati e visite guidate. Angelo Piazzoli, Presidente di Fondazione Creberg, ricorda:   Dal 1988, anno della sua istituzione, la Fondazione Credito Bergamasco è impegnata in molteplici ambiti di attività, che spaziano dalla salvaguardia del patrimonio storico e artistico alla promozione e organizzazione di eventi culturali (mostre d’arte con l’edizione di cataloghi e di pubblicazioni), dalla sussidiarietà e solidarietà sociale al sostegno alla ricerca medica e scientifica. In particolare, ci siamo molto impegnati nel ripristino di beni culturali. Tra le iniziative di maggior prestigio, spicca il progetto “Grandi Restauri” iniziato tra il 2007 e il 2008 – e, dunque, particolarmente longevo – risultando molto apprezzato considerata la quantità e la qualità degli interventi di restauro operati». «In quest’occasione – continua il Presidente – siamo molto lieti di essere accanto alla Parrocchia di San Martino Vescovo di Torre Boldone. Abbiamo restaurato e restituito un’opera molto importante per la devozione dei fedeli che permetterà, fra l’altro, di approfondire gli studi su Filippo Comerio. Un piccolo tesoro nascosto che, prima dell’intervento di salvaguardia e di ripristino, versava in condizioni critiche». Mons. Alessandro Locatelli, Parroco di Torre Boldone, sottolinea la valenza del restauro che non si limita al versante della salvaguardia del bene, connotandosi con un forte significato culturale e pastorale. «All’origine dell’arte c’è certamente un’emozione. L’emozione del bello. Qual è la radice di questa emozione? Grazie all’opera d’arte avviene un incontro tra ciò che si porta dentro e l’opera che in qualche modo lo svela, lo esprime, lo anticipa, lo fa nascere». «Per tutti noi che vediamo questa pala d’altare – prosegue il Parroco – vi è la possibilità che nasca uno sguardo nuovo sulla chiesa. È lì rimessa a nuovo grazie alla generosa disponibilità della Fondazione Credito Bergamasco e dalla competente opera da parte del restauratore esecutore Gianbattista Marco Fumagalli in collaborazione con Alberto Sangalli quale restauratore tutor». Conclude Mons. Locatelli: «È lì nella sua bellezza, nella sua luce, nel suo racchiudere una storia: la storia di fede della nostra comunità di Torre Boldone. È lì da vedere, da contemplare, da ammirare. Sì, perché il mondo ha bisogno di bellezza, di contemplare il mistero attraverso l’arte che narra la storia di un cammino di fede che affonda le sue radici nel passato, vive nel presente, e ci mette sulla strada giusta per guardare con speranza il futuro».

 

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