Ergastolo e sei mesi di isolamento diurno. È questa la sentenza della Corte d’Assise del processo di primo grado sull’omicidio di Laura Ziliani, la ex vigilessa di Temù uccisa dalle figlie Paola e Silvia Zani e dal fidanzato Mirto Milani.
I legali delle due sorelle Zani e di Milani non hanno voluto commentare la sentenza, così come la madre e i fratelli della vittima. Per loro ha parlato il legale Piergiorgio Vittorini: “La decisione della Corte è stata giusta. Non eravamo qui per cercare una vendetta. Ora la cosa più importante è tutelare la più fragile delle figlie di Laura Ziliani”.
La più fragile delle figlie è Lucia, la mezzana, che “sa di essere rimasta sola”, ha riferito l’avvocato, e che si rende conto “del fatto che le sia venuta a mancare l’unica figura di protezione vera al suo fianco: la madre”.
Lucia prima di perdere la madre aveva già perso il padre Enrico, di 53 anni, travolto da una valanga nel 2012 e ora passa metà della sua giornata alla Fobap onlus (Fondazione bresciana assistenza psicodisabili) e la restante tra casa sua e della nonna, mamma di Laura.
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