E’ caccia all’ebreo in Francia. E Macron non riesce ad arginare il fenomeno, invita il paese all’unità ma non scende in piazza e intanto gli atti di antisemitismo aumentano di giorno in giorno. Oggi La Stampa riporta i dati:
“[…] Dagli attacchi di Hamas contro Israele, il 7 ottobre, sono 1.247 gli atti antisemiti recensiti in Francia e 539 le persone fermate, secondo quanto riferito dal ministro dell’Interno, Gérald Darmanin. In tutto il 2022 erano stati registrati 436 atti antisemiti.
«Un Paese in cui i nostri concittadini ebrei hanno paura non è la Francia» ha dichiarato il presidente, Emmanuel Macron, che in una lettera aperta pubblicata da Le Parisien condanna quella che definisce una «ritorno di antisemitismo selvaggio» nel Paese. «Che sia religioso, sociale, identitario o razziale, l’antisemitismo è sempre quello che Emile Zola definì come “odioso”», ha scritto l’inquilino dell’Eliseo in vista del corteo che, secondo Macron, dovrà mostrare una Francia «unita dietro ai suoi valori e al suo universalismo». A quanto si apprende, il presidente non dovrebbe essere in piazza oggi pomeriggio ma è invece confermata la presenza della premier Elisabeth Borne, figlia di un ex deportato di confessione ebraica, come anche degli ex presidenti François Hollande e Nicolas Sarkozy. La premier Elisabeth Borne ha annunciato sul social X che «questa lotta è vitale per la coesione nazionale». Ma nel suo post ha anche stigmatizzato chi si mette «in posa», in aperto riferimento alla partecipazione dell’estrema destra e l’assenza della sinistra radicale. «L’assenza de La France insoumise parla da sola», mentre «la presenza del Rassemblement National non inganna nessuno», ha scritto Borne”.