Una giornata come le altre per le tabaccherie, un sacco di gente entra per comprare sigarette, pagare bollette, ricaricare il cellulare, qualcuno è seduto a giocare alle slot machines ed altre persone puntano soldi al Lotto o a giochi istantanei, nella speranza di vincere qualcosa..
*Ciao giovanotto, vuoi acquistare questo Gratta e vinci? E appena arrivato e casta solo 5 euro..” esclama entusiasta la tabaccaia, non appena varco la porta dell’ingresso.
“Ah è nuovo dai va bene, grazie mille!” rispondo io, , e una volta pagato il biglietto mi apposto in un angolo a grattare; vicino a me altra gente più grande, anche loro intenti con una moneta a “sgrattuggiare” i numeri vincenti… oh …nel mio caso perdenti.
*Niente? Ah mi spiace, magari prova con il numero 7, di solito è vincente” suggerisce ancora la tabaccaia, che, dalla faccia, sembra quasi dispiaciuta del fatto che non ho vinto nulla. Ancora una volta accetto la sua proposta e gratto il numero 7, Vinco 10 euro e ne compro altri due, poi altri 3 di diversa tipologia e già che ci sono seguo i passi della signora accanto che con 2 euro puntati al 10 e lotto ne intasca 500. Cosi facendo trascorro circa un’ora del mio tempo e spendo la bellezza di 200 euro. Non ho più un euro in tasca ma dentro di me un’adrenalina irrefrenabile, una voce che sussurra di riprovarci ancora…. che la prossima volta andrà meglio.
Così, deluso ma allo stesso tempo fiducioso e speranzoso, esco dal punto vendita e mi reco ad uno sportello automatico per prelevare più soldi, e ritentare la fortuna da qualche altra parte.
Ecco come trascorrevo il mio tempo libero o la mia pausa lavorativa da circa un anno e mezzo a questa parte. Colpa della tabaccaia? Beh, per lei ero un cliente come tutti gli altri. Non poteva sapere che dietro a tutto ciò ci stava un problema. (Certo, sicuramente la sua insistenza non giocava a mio favore…)
Cosi, giorno dopo giorno si innesca pian piano un meccanismo interno che ti porta a intraprendere un percorso segnato dalla menzogna, dall’illusione, che ti induce a dover nasconderti per paura del giudizio altrui, al voler sempre avere di più di quello che si ha fino al punto di rubare denaro o gioielli alla famiglia o rivolgersi a terzi per avere prestiti. All’inizio provi a cercare una qualsiasi giustificazione, negandoti il fatto di essere dipendente da quelle piccole schedine o da quegli insignificanti grattini, ma man mano che le settimane trascorrono, ti rendi conto di non essere più la stessa persona di prima, e quando rinunci ad uscire a bere qualcosa con amici o colleghi per recarsi in un tabacchino a giocare allora per la testa inizia a scorrere un briciolo di pensiero razionale che ti fa dire: “Si, c’è un problema”. Questo problema ha un nome: ludopatia.
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