Sindaci comunque “pro tempore”
Ci sono due concezioni del ruolo di Sindaco nei Comuni. La prima è quella “vecchia”, adesso sembra quasi estinta: era quella per cui essere eletti sindaci del proprio paese era un onore. Fa ridere, eh? Beh, non dovrebbe. I nostri vecchi avevano una concezione civica molto alta, diventare sindaci del paese era percepito come una gratifcazione. Bastava quella, tutto il parentado ne andava orgoglioso, era un riconoscimento del rispetto e della considerazione di cui godeva l’eletto e la sua famiglia. Poi, certo, c’erano anche allora quelli che si facevano gli affari loro, favorivano se stessi e gli amici. In genere li mandavano a casa, non li votavano più. Alcuni resistevano con l’elargizione di favori ecc. Anche da questi pericoli (reali) nacque il limite dei due mandati consecutivi. C’erano “sindaci a vita” che facevano la fortuna o la sfortuna di intere famiglie, bloccavano o sviluppavano un Comune. Il tutto per magari trenta-quarant’anni. Una volta era un lasso di tempo nemmeno epocale, con l’accelerazione dei fenomeni economici, adesso sarebbero un’eternità. Comunque i sindaci che hanno retto i nostri Comuni fino al 2000 erano sindaci “volontari”. Prendevano quattro lire di rimborso e tenevano (provate il contrario) i conti in ordine, costruendo scuole e strade secondo i bisogni. Perché la concezione era appunto quella del volontariato, un’aggiunta al proprio lavoro, sindaci a tempo pieno non ce n’erano, tutti avevano un loro “mestiere” e fare il Sindaco era qualcosa in più, come adesso avviene con chi fa il volontario per la Croce Rossa o il Sindaci comunque “pro tempore” Soccorso alpino o la Protezione civile ecc. La seconda concezione è esplosa proprio con l’esplodere dell’indennità. Lo spartiacque è appunto quello del 2000 quando furono fissate dallo Stato le nuove indennità. Per Comuni anche piccolissimi erano cifre forti, il doppio di quelle medie di un dipendente, molto di più di quelle di un insegnante o di un impiegato di una ditta qualsiasi. Era passata, con questa disposizione, la concezione che a capo dei Comuni dovessero essere messi dei “professionisti”. Perché, si diceva, i professionisti mica si mettevano a fare volontariato in Comune, non avevano tempo da perdere… Sottinteso: così le menti migliori se ne stanno a casa e i Comuni, con i loro bilanci miliardari (in lire), vengono gestiti da “dilettanti”. Solo che contemporaneamente si sono creati i “responsabili di servizio”, veri e propri “gestori” della cosa pubblica. Esempio: il Consiglio comunale decide di edificare una scuola? Basta la delibera e l’impegno di spesa. Poi concorsi o gare di appalto, affidamento lavori, controllo e fine lavori, compresi i pagamenti, sono in mano a questi “responsabili di servizio”. Una scelta che bypassa il “professionismo” dei sindaci. Si dice: il professionismo sta nel portare a casa i soldi dagli enti superiori. Ma dai, a chi la raccontate? E’ la bufala che vuol giustificare la presenza dei simboli di partito anche nei paesi più piccoli. Poi quelle “fliere” si infrangono di fronte all’evidenza che, moltiplicandosi le “filiere” i contributi si frantumano in mille rivoli. E poi è una concezione “corrotta” della politica. La Regione fa i bandi, chi li sa gestire sono i tecnici, dotarsi di bravi tecnici in municipio vale più che le chiacchiere politiche. Che poi dovremmo valutare questo “professionismo”. Che nelle aziende è molto diversificato, al punto che uno va bene in un ramo e andrebbe malissimo in un altro. L’equivoco è considerare un’azienda il Comune. Qualsiasi azienda tende a fare “utili”. Quando investe è per aumentarli. Ora mi dite quale ritorno economico può venire da un investimento sulle asfaltature? Un’azienda tende a soddisfare le esigenze e le aspettative del suo proprietario, un Comune deve soddisfare i bisogni dei cittadini. Che sono diversi, complessi, a volte contraddittori. Vanno fatte delle scelte che non sono economiche, ma sociali, “politiche” appunto. Un manager proveniente da un’industria dovrebbe ribaltare il suo modo di vedere le cose, non vedere il suo tornaconto ma quello della collettività. Una rivoluzione copernicana. Sta qui l’equivoco di sindaci che si sentono “amministratori delegati” aziendali, sono infastiditi dalla minima critica di quelli che considerano “dipendenti” e non “azionisti”, i cittadini appunto. Ci sono ancora bravi sindaci, quelli che “sentono” i bisogni prima ancora che qualcuno venga a riferirglieli, hanno l’orecchio sociale. Certo, devono badare ai bilanci, ma le priorità non se le fanno dettare dalle lobby locali, se le sentono addosso quando sono investiti dalla fiducia dei loro compaesani. E conservano il senso della misura: quello di considerarsi comunque sindaci “pro tempore”, con la serenità di svolgere un servizio di volontariato, per tornare a casa senza drammi (economici e psicologici) non appena quella fiducia vien meno. Come a casa torna un qualsiasi volontario che sacrifca parte del suo tempo per tutti, senza dipendere da quel ruolo. Senza restare incollati a una poltrona che traballa ogni giorno. Le indennità dei Sindaci non sono la causa del crollo dei conti dello Stato. Ma non basta il segnale dall’alto del Presidente della Repubblica a smuovere le acque alte. Per i laghetti e gli stagni a muovere le acque dobbiamo pensarci noi.
ECCO LE PAGHE DI SINDACI E ASSESSORI
ALTA VALLE
CLUSONE (8.793 ab.):Paolo Olini lordo 2.700 ¤ netto 2.000
ROVETTA (3.996 ab.): Stefano Savoldelli lordo 1.160 netto 710 ¤
ARDESIO (3.651 ab.): Alberto Bigoni lordo: 542,28 ¤ netto: 300
CASTIONE (3.476 ab.) Mauro Pezzoli lordo 2.147 netto 1.640
PARRE (2.815 ab.): Francesco Ferrari lordo 1.200
netto 950 ¤ VILLA D’OGNA (1.979 ab.) Angelo Bosatelli lordo 650 netto 494
PONTE NOSSA (1.923 ab.) Angelo Capelli lordo 1.327,50 netto 1.026,08
GORNO (1.684 ab.) Valter Quistini lordo ——— netto ———
CERETE (1.669 ab.): Adriana Ranza lordo 1.446,08 netto 1.031,05
GROMO (1.252 ab.): Ornella Pasini lordo 1.000 netto 9n0
FINO d. MONTE (1.153 ab.): Matteo Oprandi lordo 1.590,69 netto 795
PREMOLO (1.166 ab.): Emilio Rota lordo 929,62 ¤ netto 464,81 ¤
VALBONDIONE (1.097 ab.) : Benvenuto Morandi lordo: 0 netto: 0
PIARIO (1.106 ab.): Pietro Visini lordo 0 ¤netto 0
GANDELLINO (1.065 ab.): Tobia Sighillini lordo 1.301,47 netto 1.147,58
ONORE (835 ab.): Giampietro Schiavi lordo 0 netto 0
SONGAVAZZO (701 ab.). Giuliano Covelli lordo 700 Netto 450
ONETA (661 ab.): Cesarina Bendotti lordo: 580 netto: 300
VALGOGLIO (616 ab.): Eli Pedretti lordo 0 netto 0
OLTRESSENDA (186 ab.) Michele Vanoncini lordo 0 ¤ netto 0
PROVINCIA E BERGAMO CITTA
Ettore Pirovano lordo 0 ¤ netto 0 ¤ (Perchè percepisce l’indennità da parlamentare)
Franco Tentorio lordo 5.362,07 ¤ netto ——-
ALTO SEBINO
LOVERE (5.428 ab.): Giovanni Guizzetti lordo 1.300 netto 970
COSTA VOLPINO (9.333 ab.): Mauro Bonomelli lordo 2.700 netto 2.100
SOVERE (5.486 ab.): Arialdo Pezzetti lordo 2.509,98 netto 1.858,83
ROGNO (3.966 ab.): Dario Colossi lordo 2.212 netto 1.600
SOLTO COLLINA (1.709 ab.): Ivan Gatti lordo 701,69 ¤ netto 428,02
PIANICO (1.544 ab.): Lino Chigioni lordo 750 netto 460
CASTRO (1.438 ab.): Mario Gualeni lordo 620 netto: 350
BOSSICO (977 ab.): Marinella Cocchetti lordo 190 netto 170
RIVA DI SOLTO (867 ab.): Norma Polini lordo 440 netto 300
FONTENO (691 ab.): Alessandro Bigoni lordo 600 netto 400
VAL DI SCALVE VILMINORE
(1.532 ab.): Guido Giudici lordo 0 netto 0
SCHILPARIO (1.265 ab.): Gianmario Bendotti lordo 1.400 netto 1.060,68
COLERE (1.141 ab.): Franco Belingheri lordo 1.262,43 netto 972,07
AZZONE (437 ab.): Pierantonio Piccini lordo 1.291,14
BASSA VALLE RANICA
(6.018 ab.): Paola Magni lordo 1.254,99 netto 951,09
PRADALUNGA (4.593 ab.) Matteo Parsani lordo 1.952,21 netto 1.100 Circa
(18.188 ab.): Luca Carrara lordo 2.168,6 netto 1.559,52
Riduzione del 30% da parte della Giunta ALZANO (13.757 ab.): Roberto Anelli lordo 0 netto 0
Ha scelto l’indennità provinciale NEMBRO (11.636 ab.)
Eugenio Cavagnis lordo 2.003,85 netto 1.292,26
VILLA DI SERIO (6.608 ab.): Mario Morotti lordo 1.254.99 netto 949,85
BASSO SEBINO
VILLONGO (7.770 ab.): Lorena Boni lordo 2585.27 netto 1571.84
SARNICO (6.652 ab.): Franco Dometti lordo 2.000 netto 900
CREDARO (3.400 ab.): Heidi Andreina lordo 1.240 netto 980
CAROBBIO d. ANGELI (4.619 ab.): Antonio Parsani lordo 1.800 Circa netto 1.050 Circa
FORESTO SPARSO (3.151 ab.): Gennaro Bellini lordo 704,92 netto ——–
TAVERNOLA (2.146 ab.): Massimo Zanni lordo 1.396 netto 1.000
ADRARA S. MARTINO (2.171 ab.): Sergio Capoferri lordo 1.301 netto 726
GORLAGO (5.062 ab.): Luigi Pedrini lordo 2.200 netto 1.422
PREDORE (1.895 ab.): Paolo Bertazzoli lordo 1.300 netto ——–
GANDOSSO (1.527 ab.): Alberto Maff lordo 550 netto 404
VIADANICA (1.142 ab.): Angelo Vegini lordo 1.040 ¤ netto 800
ADRARA S. ROCCO (857 ab.): Alfredo Mossali lordo 0 netto 0
VIGOLO (603 ab.): Angelo Agnellini lordo 1.100 circa netto 800 circa PARZANICA (375 ab.): Commissariato lordo ——– netto ——–
MEDIA VALLE
CASNIGO (3.343 ab.): Beppe Imberti lordo 1.000 ¤ netto 757,59 ¤ COLZATE (1.674 ab.): Adriana Dentella lordo 680 ¤ netto 400 ¤ LEFFE (4.730 ab.): Giuseppe Carrara lordo 1.700 netto 1.290
GANDINO (5.697 ab.): Gustavo Maccari lordo 1.162,03 netto 665 ¤
CAZZANO (1.604 ab.) : Manuela Vian lordo 1.136,21 netto 862,33
VERTOVA (4.871 ab.): Riccardo Cagnoni lordo 2.070 netto 1.200
GAZZANIGA (5.161 ab.): Guido Valoti lordo 2.509 netto 2.000
PEIA (1.857 ab.): Giuseppe Bosio lordo 1.400 netto 1.002
FIORANO (3.097 ab.): Clara Poli lordo 1.799,82 netto 1.363,87
CENE (4.225 ab.): Cesare Maffeis lordo 1.940 netto 1.170
SELVINO (2.015 ab.): Carmelo Ghilardi lordo 1.590,68 netto 1.188,20
AVIATICO (525 ab.): Stefano Dentella lordo 1.278,23 netto 980,55
VAL CALEPIO
CASTELLI CALEPIO (9.776 ab.): Flavio Bizzoni netto 1.757 netto 976
GRUMELLO d. MONTE (7.195 ab.): Nicoletta Noris lordo 2.844,65 netto 2.028,46
CHIUDUNO (5.635 ab.): Stefano Locatelli lordo 1.294,44 netto 1.017,94
VAL CAVALLINA
TRESCORE (9.685 ab.): Alberto Finazzi lordo 2.541 netto 1.150
CASAZZA (4.053 ab.): Giuseppe Facchinetti lordo ——– netto 1.000
ENDINE (3.553 ab.): Angelo Pezzetti lordo 0 netto 0
ZANDOBBIO (2.746 ab.): Mariangela Antonioli lordo 650,74 netto 515,06
CENATE SOPRA (2.524 ab.): Stefano Cattaneo lordo 1.040 netto ———-
CENATE SOTTO (2.670 ab.): Gianluigi Belotti lordo 976,10 netto ———-
ENTRATICO (1.887 ab.): Fabio Brignoli lordo 1.301,46 netto 1.015,14
RANZANICO (1.310 ab.): Sergio Buelli lordo ——— netto 860
BERZO S. FERMO (1.309 ab.): Luciano Trapletti lordo 650,74 netto 501,07
VIGANO S. MARTINO (1.260 ab.): Massimo Armati lordo 1.446,08 netto ———–
BORGO DITERZO (1.134 ab.): Mauro Fadini lordo 723,04 netto 519,14
MONASTEROLO (1.217 ab.): Maurizio Trussardi lordo 400 netto 268
SPINONE (1.037 ab.): Marco Terzi lordo 1.040 netto 800
GAVERINA (931 ab.): Denis Flaccadori lordo 1.200 netto 870
GRONE (934 ab.): Gianfranco Corali lordo 1.162,03 netto 894,76
LUZZANA (868 ab.): Ivan Beluzzi lordo 1.291,14 netto ———–
BIANZANO (604 ab.): Marilena Vitali lordo 1.192,02 netto 875,47