IL BIOCIDIO DEI CRISTIANI

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    “VI RUBANO L’ACQUA, L’ACQUA È VITA, VI RUBANO LA VITA”

    Padre Alex Zanotelli va di fretta, come sempre, che Dio sembra non aver più tempo di aspettare, o almeno sembra averne davvero poco: “Vengo adesso da Roma e domani andrò a Brescia a parlare dei Comboniani e ritorno immediatamente a Napoli. Cerco di uscire da Napoli il meno possibile perché viviamo una situazione difficilissima, so che purtroppo molta gente anche qui da te ha creduto… quando a fine luglio 2008 è apparso in televisione il mago Merlino che ha annunciato al popolo italiano che il problema dei rifiuti a Napoli era risolto e il popolo italiano gli ha creduto, anzi lo ha anche votato per questo. Non solo non è stato risolto ma viviamo in una situazione che ha dell’incredibile. Stiamo letteralmente morendo, io mi sto arrabbiando spesso in questi giorni con gli uomini, quando li sento bestemmiare, a Napoli, sul corpo di una ragazzina che muore di tumore o di leucemia. Ma dico, perché ve la prendete con Lui? Cosa c’entra? Ma andate a prendere i vostri amministratori per il cravattino e fateli ragionare; Dio non c’entra con questi disastri. Sono problemi nostri. Per cui cerco di muovermi il meno possibile da Napoli, e dal sud. Il sud, so quello che molti pensano al nord, ma il sud vive davvero una situazione difficilissima. Le mafie hanno stravinto e stanno prendendo anche il vostro territorio del nord, non prendetevi in giro, è un problema nazionale, non del sud. Ho scoperto che a Milano, su cinque ristoranti, uno appartiene già alla ‘ndrangheta. Quindi cominciamo a prendere queste cose come problemi nostri, il problema dei rifiuti non è un problema di Napoli, è un problema nostro”. Padre Alex è così, un fiume in piena quando parte, ma se straripa non fa danno, macché, porta acqua di conoscenza là dove sembra che nessuno conosca nulla. “Fra l’altro uno dei principali componenti dei drammi della campagna di Napoli viene dal nord. Io sono stato silurato da ‘Nigrizia’ (la rivista dei Comboniani – n.d.r.) proprio per il problema del mio attacco al governo, diciamo ‘ai governi’, il famoso ‘caf’, Craxi–Andreotti-Forlani dal 1985 al 1990. Quando i rifiuti tossici nostri li portavamo in Somalia. Ma poi è caduto il regime di Siad Barre e abbiamo iniziato a portarli in Campania. Se l’industria del centro nord è riuscita a vincere la competizione europea, è perché siamo riusciti a smaltire i rifiuti tossici in Campania: non avete idea del disastro che abbiamo tra le mani e non c’è verso di far emergere il vero problema della Campania, quindi ecco perché cerco di muovermi il meno possibile, di rimanere più che posso su Napoli e al sud”. Missionari in Italia Sud Italia ma anche sud del mondo, tu sei stato a Korogocho, hai vissuto laggiù in mezzo alla guerra e ai poveri, li hai respirati, vissuti. “Io sono uscito da Korogocho proprio per forzare i Comboniani a prendere in mano Korogocho, perché altrimenti rischiava di morire con me, nel senso che io ci potevo morire lì e poi era finita, è stato uno sforzo assumere situazioni cosi disumane, assumerle in proprio e viverle dal di dentro e davvero io sono molto grato al Signore, per me è stata una grazia. Una grazia per me che mi ha aiutato a leggere la realtà con altri occhi. Non entro in merito a tutto quello che è la prospettiva di Korogocho. Voglio soltanto raccontarti un episodio che mi ha molto, non so nemmeno come dire… preso, l’ultima sera, era il 17 aprile 2002 (io sono uscito il 18 aprile) e il giorno prima un gruppo di cristiani responsabili delle piccole comunità cristiane di Korogocho è venuto da me. Mi hanno detto: Alex tu non puoi uscire da Korogocho senza che noi preghiamo su di te. Dico, che bello. Mi avevano già salutato prima, pregato… ma, dicono, questa sera dobbiamo pregare su di te. Ci siamo trovati in una stanzetta. Erano presenti i pastori protestanti, c’erano i pastori delle chiese indipendenti Africane, i responsabili delle piccole comunità cristiane e hanno fatto una preghiera lunghissima. Sarà durata due o tre ore, uno dei momenti di preghiera più belli che io abbia vissuto. Verso la fine della preghiera uno ha detto ‘Alex, inginocchiati’, mi sono inginocchiato in mezzo a loro, un altro ha detto: imponetegli le mani. Mi sono sentito centinaia di mani sulla testa che mi schiacciavano a terra, e un pastore di una chiesa indipendente africana, mi sembra che si chiamasse reverendo Timoty, ha cominciato a pregare in maniera spontanea, una preghiera anche questa molto lunga, sarà durata 10 minuti. Verso la fine mentre la gente mi schiacciava a terra, ha detto: ‘papà’, rivolgendosi a Dio, Baba ti prego dona a padre Alex il tuo spirito santo, donaglielo con forza perché adesso possa ritornare dalla sua tribù bianca e convertirla. Guardate che se la tribù bianca non si converte non c’è speranza. Né per noi né per i poveri né per questo bellissimo pianeta che stiamo distruggendo. Ecco perché ritengo che vivere (io vivo al Rione Sanità e lavoro adesso nel sud Italia in particolare) è missione, cioè essere in Italia oggi e lavorare in Italia lo ritengo davvero lavoro missionario. Missionario è colui che cammina con i poveri, ma poi ha il coraggio anche di rimettere in discussione quelle strutture economico finanziarie che schiacciano e uccidono i poveri”. La rivolta del pane Padre Alex snocciola numeri. “Per il crollo finanziario dell’anno scorso abbiamo avuto uno sbalzo, secondo la FAO, di 150.000 milioni di affamati in più a questo mondo, fino all’anno scorso la FAO ha detto che a questo mondo ci sono la bellezza incredibile di 1 miliardo e 20 milioni di affamati, sembra che quest’anno sia un poco diminuita, le ultime statistiche di qualche giorno fa dicono che siamo sui 900/950 milioni di persone affamate. In un momento cosi grave per l’umanità, è incredibile vedere quello che avviene. Giorni fa a Maputo, in Mozambico, sono scoppiate le rivolte del pane. Il costo del pane sta crescendo, avete visto questa estate in Russia è bruciato tutto, hanno perso quasi tutto il raccolto, la Russia sta bloccando l’esportazione di grano. Immediatamente inizia la speculazione, il board di Chicago che incomincia ad alzare i prezzi, e di conseguenza il governo del Mozambico ha alzato i prezzi del pane del 30% ed è scoppiata immediatamente la rivolta con parecchi morti ecc. ma questo è solo l’inizio. Sarà sempre più drammatica la situazione. Ma la cosa che io non riesco a capire è perché in una situazione cosi grave ci comportiamo così male noi del nord nei confronti dell’Africa e del sud del mondo. Mentre non c’è cibo per 1 miliardo di esseri umani, cos’è che sta avvenendo? Che noi, i ricchi del nord del mondo, stiamo andando in Africa, in America Latina, in Asia a comperarci enormi appezzamenti di terreno. Nelle scorse settimane l’Etiopia ha venduto ad una grossa multinazionale 1 milione e mezzo di ettari di terreni da coltivare. Ma cosa è che andiamo a coltivare? Prodotti come la soia, il mais, l’olio di palma da cui estraiamo che cosa? I bio carburanti. Siccome abbiamo paura e sappiamo che tra non molto ci sarà anche la crisi energetica. Abbiamo petrolio per 30/40 anni al massimo, e allora stiamo già incominciando a pensare di ottenere dai prodotti agricoli metanolo, energia, benzina. Un’assurdità. L’agricoltura non serve più per mangiare”. Pattume e infelicità Ormai l’ideologia del mercato è talmente entrata nelle nostre teste che riduciamo tutto a merce. “Sì, questo è davvero il disastro, ormai tutto è mercificato, abbiamo ridotto tutto a merce, uomini e donne comprese ed è questa la base della nostra infelicità. Una delle cose che fa più impressione in occidente è vedere il pattume a cui ci siamo ridotti, ma soprattutto l’infelicità, che deriva da che cosa? Dal fatto che non ci sono più relazioni umane, siamo diventati merci, le merci non hanno relazioni, è talmente ovvio. Guardiamo le nostre famiglie, il papà deve correre per far soldi, perché altrimenti non possiamo mantenere un determinato stile di vita, la mamma anche lei in buona parte deve correre per fare soldi per mantenere… il papà non ha più tempo per la mamma, la mamma non ha più tempo per il papà, i genitori non hanno più tempo per i figli: vi meravigliate che le famiglie crollino? Io mi meraviglio che ancora tengano le famiglie davanti ad un disastro del genere. Che è un disastro sociologico è un disastro prima di tutto di relazioni umane. Ma perché questo? Perché mercifichiamo tutto, ma non esistono più le relazioni umane, non prendiamoci in giro per favore, ci uniamo gli uni con gli altri, ma l’importante è arrivare sempre più in alto, non mi interessa se andando in su schiaccio un altro. Lo dico anche ai cristiani, a coloro che si professano cristiani, io penso e definisco i cristiani d’occidente schizofrenici. In chiesa diciamo determinate cose e fuori viviamo in tutta altra maniera, c’è una spaccatura incredibile, fra quello che è il vangelo, quel sorso d’acqua che dovrebbe essere il vangelo, assolutamente non ha nulla a che fare, ecco perché ci manca l’acqua, ma l’acqua dello spirito e io qui volevo insistere su una cosa fondamentale con cui prima parlavo con te”. Cioè? Gesù si è giocato la vita “Le scelte che ho fatto a Napoli sono motivate da una semplice ragione. In fondo sono motivate dal fatto che la vita è bella, quando la butti, quando te la giochi per qualcosa che vale, è questo il cuore del vangelo. Avrai letto il libro di Erich Fromm ‘L’arte d’amare’. Fromm non è né un prete, né altro, è uno psichiatra, ebreo, agnostico quindi non è qui a proclamare il vangelo. Fromm dice che una sana psicologia può reggersi essenzialmente su quel detto di Gesù, dove Gesù dice: fratello, sorella se la vita tua la tieni per te, sei morto. Ma se tu sei capace di prendere la tua vita, di darla, di buttarla per qualcosa che vale, sei vivo. Perché Gesù è vivo? Ma perché non c’è stato mai nessun uomo che sia vissuto con la capacità di giocarsela la vita, come è stato Gesù. Se l’è giocata contro il sistema del tempio, la sfda di quando è andato a Gerusalemme, se l’è giocata contro l’impero romano, sapeva che quella vita se la giocava e sapeva che cercavano di farlo fuori. Pochi l’hanno espresso cosi bene come Paolo Borsellino: fratello, diceva, se hai paura muori 100 volte al giorno, ma se non hai paura muori solo una volta nella tua vita. E’ questo il cuore davvero di quel sorso d’acqua che deve venire dal dentro, dal sentire che la vita è bella quando la doni, quando la giochi, quando serve. Non è un atto di egoismo la vita, e allora capisci molto bene, quando giochi la vita cosi, cosa significa giocarla per gli altri e non hai idea di quanto gli altri poi ti danno la forza per continuare ad andare avanti. A Korogocho io penso che se sono rimasto certamente era anche per la scelta che ho fatto per quel povero Gesù di Nazareth, ma era anche per la gente. Incredibile la forza che la gente ti dà per andare avanti e la gioia che ti viene da questo, perché senti di essere al posto giusto”. I giovani sono solo il presente E gli altri, quelli che stanno in alto? “Io non ho nessuna fiducia in vertici o altro, una delle poche cose sagge che ho sentito è quella di Sarkozy, che si è comportato da farabutto sul problema dei rom, però Sarkozy ha detto una cosa incredibile: tassiamo i flussi finanziari. Se riuscissimo ad arrivare a questo almeno i governi potrebbero sapere dove vanno i soldi. Oggi non sono più i governi che governano, è la finanza che governa! Sono le 300/400 famiglie che hanno in mano la metà dei soldi, in buona parte per pura speculazione. Chi se ne intende mi dice che il disastro che abbiamo è che lo scarto fra il Pil, fra l’economia reale, e i soldi che stanno girando è che abbiamo 20 volte in più carta che non corrisponde assolutamente all’economia reale e quindi implode tutto e da tutte le parti. E’ puro egoismo, guardate che il nostro è un sistema assurdo. E smettiamola di prenderci in giro sul clima, gli scienziati ci dicono che abbiamo al massimo 50 anni per salvarci, io vedo che c’è un sacco di gente di una certa età ma penso che l’unica cosa onesta sarebbe di parlare a questi ragazzi, siamo noi che abbiamo fatto il disastro, io chiedo ai ragazzini: so che vengono da voi delle personalità che vi dicono che voi siete il futuro del mondo. Mandateli a quel paese. Il futuro non esiste, siete voi l’unico presente che abbiamo. E’ la loro generazione che dovrà decidere e deciderà del futuro del pianeta, quindi capite come diventa importante parlare nelle scuole, parlare ai giovani e vedere un po’ come fare, è in ballo la vita, ma sapete che cosa vuol dire la vita? Io sono un credente, guardate che questo Dio ha impiegato 4 miliardi e 600 milioni di anni per far arrivare la vita dove è arrivata oggi. Se non siete credenti dite che è la natura 4 miliardi e 600 milioni di anni. E’ un gioiellino questa terra, un gioiellino che noi stiamo distruggendo”. “Il biocidio dei cristiani” “Guardate che quello che io trovo grave fra l’altro è la non presenza dei cristiani in questo impegno. Non riesco a capirlo, come facciamo a dire tante cose? Io non dissento dalla chiesa sul problema dell’importanza dell’aborto e dell’eutanasia, ma se siamo per la vita dentro la chiesa, dobbiamo essere per tutta la vita, per tutti gli uomini altrimenti è un prenderci in giro. Quindi l’etica diventa fondamentale! Io ho portato con me questo libro. C’è pochissimo in italiano, purtroppo questo è un libro appena uscito negli Stati Uniti: il futuro cristiano è il destino della terra. E questo uomo dice delle cose veramente pesanti, è un prete, noi abbiamo sviluppato una risposta al suicidio, all’omicidio, al genocidio; ma ora ci troviamo confrontati con il biocidio, ora stiamo uccidendo la vita, l’uccisione dei sistemi vitali stessi e l’uccisione del pianeta terra nelle sue strutture di base e funzionanti. Queste opere che stiamo compiendo sono molto peggiori in chiave morale di tutto quello che abbiamo conosciuto fno ad oggi, ma per queste azioni che compiamo uccidendo la terra, non abbiamo né principi morali né etici per poterli giudicare. Lo dico con un’amarezza incredibile anche per noi. Finalmente i vescovi italiani hanno istituito il 1 di settembre, la giornata del creato, ma non ci siamo ancora come cristiani su questi problemi, ma dovremmo essere noi in prima fla: cioè se la vita è un tale grande dono, dovremmo essere noi i primi impegnati in questo. Invece noi stiamo eliminando le forme della vita che hanno impiegato centinaia di milioni, anche miliardi di anni per venire all’esistenza. Per esempio le foreste tropicali, pensiamo alla foresta amazzonica: ci sono voluti 60 milioni di anni per farle arrivare dove sono arrivate oggi! Stiamo distruggendo ad una velocità…, dice forse sono l’espressione più bella della vita sulla terra e anche nell’universo queste foreste. Dice noi le stiamo sterminando queste foreste alla velocità di 50 ettari ogni minuto, ogni giorno. Una semplice dottrina dove abbiamo imparato che Dio ci ha affidato l’universo non vale più, è troppo poco! La prima Bibbia che Dio ci ha dato è la natura, è il creato che ogni uomo, ogni donna può leggere. Vedi cosa significa aver trasformato la natura in una merce da sfruttare? Abbiamo perso tutto quello che è la relazione profonda. Noi non siamo superiori a chi… siamo parte integrante di questa vita o rispettiamo e ci sentiamo profondamente relazionati a tutto, altrimenti non avremo neanche noi un futuro come razza umana. Questo diventa fondamentale oggi, il recupero del rispetto ma non solo rispetto, venerazione. La prima volta che sono andato in Africa, ci sono andato con un profondo disprezzo verso le religioni tradizionali Africane e invece sono proprio queste religioni che hanno mantenuto una cosa che noi cristiani abbiamo dimenticato. Rileggetevi le lettere che scrivevano i capi dei popoli indios dell’America al Presidente degli Stati Unitdi più a riciclare al massimo. Secondo: venerazione, la scienza ci sta aiutando a scoprire quanto tutto sia grande e complesso, nulla è semplice volgare, senza valore, la foglia di un albero possiede un’enorme saggezza. La venerazione ci porta a camminare sulla terra togliendoci i sandali come Mosè. Una pietra, un torrente, una nube capricciosa, un uccello, diventano veicoli di saggezza. Dobbiamo educarci a cogliere il messaggio che ci trasmettono e imparare a godere di tutto ciò che ci circonda, tutto il cosmo è come un grande libro da leggere, la Bibbia! Terzo: comunione, se comprendessimo bene ciò che implica la storia dell’universo scopriremmo che nelle stelle siamo fratelli di tutto, la diversità, la variazione presente in universo attuale non esistevano al momento del Big Bang aprendoci alla notte stellata ci apriamo al nostro passato, gli atomi che oggi fanno parte del nostro corquando il presidente chiedeva di comperare… rispondevano: io non posso venderti un pezzo di terra ma anche se te la do ricordati che questa terra è sacra, che i fumi sono il sangue di mio padre, che questa terra è mia madre. O noi ritorniamo a un rispetto verso il creato altrimenti non c’è futuro, i genitori dovrebbero mandare i figli in giro per i boschi, ad abbracciare gli alberi, ad ascoltare le foglie, tutto parla, tutto è vivo. Se non recuperiamo questa prima Bibbia guarda che non faremo nulla nemmeno di questa seconda. Stiamo andando verso l’autodistruzione, ed è fondamentale davvero il recupero di questi valori”. Rispetto, venerazione, comunione Quali valori? “Cominciamo dal rispetto, rispetteremo la terra se la considereremo un sistema limitato che bisogna preservare e apprenderemo a consumare meno a riutilizzare po sono sorti dall’esplosione, da una super nova… e avanti. O noi recuperiamo questo o non c’è futuro! C’è un messaggio delle chiese dell’Asia che dice: crediamo che lo stretto legame esistente tra crisi economica e crisi ecologica, sia l’espressione di una più ampia crisi etica, morale e spirituale. E’ infatti con la fede assoluta nel libero mercato, con il culto della ricchezza e dei beni materiali, con il vangelo del consumismo e della crescita illimitata, che gli esseri umani hanno sfruttato le proprie sorelle e i propri fratelli e hanno saccheggiato la loro unica casa. Pensate che razza di responsabilità, ma anche come cristiani! Ma cosa ne abbiamo fatto del vangelo in campo economico? Cito il miglior moralista italiano: Enrico Chiavaccio, parroco sulle colline di Fiesole, che riassume tutto il vangelo, in campo economico, con due comandamenti: Primo comandamento, cerca di non arricchirti; secondo se tu hai, per qualsiasi ragione che sei venuto ad avere, hai per condividere! Questo è il cuore del vangelo in campo economico, è quello che ha fatto quel Gesù. Guarda, noi cristiani come lo neghiamo radicalmente, ma non ci accorgiamo neanche”. Come avete potuto permettere che vi privatizzassero l’acqua? Per superare questa crisi secondo te dunque basta un radicale rinnovamento spirituale? “Sì. Riaffermiamo a partire dalla nostra fede cristiana che questa trasformazione deve essere fondata sull’imperativo biblico dell’opzione preferenziale di Dio per i poveri, e meglio sarebbe per gli impoveriti, per gli emarginati. Dio è il Dio di questa gente, di Korogocho, è il Dio dei rom, è il Dio degli immigrati, è il Dio di tutta la gente scartata, rifiutata. Non ci si scappa. Questa è l’opzione fondamentale biblica! Secondo: per la sacralità della creazione, la creazione è sacra. Noi non siamo i padroni di questo mondo! Lo abbiamo preso in prestito, come qualcuno dice, dal futuro. Pensa, ma che cosa lasceremo a questi giovanotti? Vedo che qui nelle vostre valli si parla tanto della privatizzazione dell’acqua, un po’ come sta succedendo del resto dappertutto, ma perché siamo arrivati dove siamo arrivati sull’acqua? Permettimi di chiedere a te a tutti: ma come avete fatto senza fatare ad arrivare a permettere a un governo, e non parlo del governo Berlusconi, il governo di centro sinistra era tale e quale sull’acqua, per favore non facciamoci prendere in giro su queste cose, come avete fatto a permettere ad un governo di arrivare a privatizzare la vostra acqua? Avete mai pensato di privatizzare vostra madre? E’ la stessa cosa! L’acqua è la madre! Tutta la vita nasce dall’acqua. Ma è perché riduciamo tutto a merce che arriviamo a queste conseguenze”. Solo il 3% dell’acqua è potabile E’ la nostra vita, distruggiamo tutto e ci autodistruggiamo… “Capisci l’assurdità di essere arrivati ad una roba del genere? E’ inconcepibile privatizzare l’acqua. Qualcuno dirà, ma perché stai strillando tanto che in giro di acqua ne abbiamo? Non è vero, l’acqua che abbiamo è pochissima, il 70%, 80% del pianeta è acqua ma solo il 3% dell’acqua che abbiamo è potabile. Qualche professore mi dirà ‘ma noi siamo capaci di trasformare l’acqua del mare in acqua potabile’. Verissimo, lo fa Israele, lo fa Dubai, andate a vedere quanto costa… e i poveri? Notate: di quel 3% il 2,70% è usata dell’agricoltura e dall’industria. Agricoltura in particolare l’agri business. Notate il 70% va in agricoltura, il 20% all’industria, il 10% per uso domestico. Ma perché l’agricoltura, per esempio, non usa le acque reflue? Basta purificarle e le usiamo per i campi, per i prati. perché dobbiamo usare acque di sorgente per irrigare? Perché non usiamo le acque piovane? Sono tutte domande che dobbiamo cominciare a porci. Provate a pensare a un chilo di carne: sapete quanti litri di acqua ci vogliono per fare un chilo di carne? 15.000 litri. E’ uscito qualche tempo fa il National Geographic Magazine, che è un giornale piuttosto conservatore in generale, ma ha dedicato un numero all’acqua e lì vi dice tutto quello che costa, 15.497 litri per un chilo di manzo ed elenca tutti i costi… Tutti problemi che dobbiamo incominciare a porci seriamente. Notate: 3% acqua potabile, 2,70% usato dall’agricoltura industriale. Quanto rimane? Lo 0,3%, quindi è pochissima, già oggi è pochissima l’acqua. Su questa acqua che rimane si sono scatenate le multinazionali che vogliono mettere le mani sull’acqua. Non hanno fatto la stessa cosa con il petrolio?”. Il nuovo petrolio: l’acqua “Quanto è durato il petrolio fra l’altro? Ne avremo ancora per 30 anni, quindi grosso modo è durato un 200 anni. Quanti anni ci sono voluti per fare il petrolio? Milioni e milioni di anni e in 200 anni abbiamo distrutto tutto. Capite la voracità? Oggi ci sono le multinazionali che hanno messo le mani sull’acqua, altre multinazionali che avevano messo le mani sul petrolio, oggi le mettono sull’acqua. Ho visto un articolo che citava i quotidiani del Paraguay, se non mi sbaglio. Quotidiani con grandi titoli cubitali che dicevano che Bush, che era allora presidente degli Stati Uniti, ha comperato enormi appezzamenti di terra nel nord del Paraguay. E tutti i giornali del Paraguay a chiedersi: ma che cavolo ci fa Bush nel nord del Paraguay con delle terre che sono fra le più povere che esistano al mondo? Ma quando hanno iniziato a scavare hanno capito subito, c’è uno dei più grandi depositi d’acqua. Stessa logica. Domani ci rivenderanno l’acqua, come ci hanno rivenduto la benzina litro per litro. Arrivano le multinazionali dell’acqua. La Nestlè è importante, ma è per l’acqua minerale, la vendiamo a parte. La Suez è la seconda più potente, la prima è Veolia, è potentissima, Veolia. La seconda è la Suez, fra l’altro la trovate da tutte le parti anche in Italia .Veolia sta entrando ovunque. 45% dell’acqua in Calabria è in mano a Veolia, il 75% dell’acqua in Sicilia è in mano a Veolia. Anche nelle grandi aziende del nord, stanno entrando e mettendo le mani ovunque. Sono potentissimi, non avete l’idea. Il bilancio annuale di Veolia corrisponde al bilancio annuale di 50 Stati poveri del mondo, e capite le potenzialità che hanno, fanno quel cavolo che vogliono. Queste multinazionali stanno facendo pressioni enormi, su chi? Prima di tutto sui parlamenti, sui governi, perché proclamino l’acqua una merce. Guarda che non è per caso che il governo Italiano è arrivato a questa decisione”. Le multinazionali e gli europarlamentari Tu sei stato a Bruxelles a seguire la vicenda… “Sì, io sono stato varie volte a Bruxelles, ma quanti parlamentari abbiamo a Bruxelles? Siamo sui 750 grosso modo. Sapete quante persone ci sono a Bruxelles stipendiate dalle multinazionali per seguire i nostri deputati? 15.000 mila persone. Vuol dire 20 persone stipendiate per seguire ogni deputato. Lo incontrano per strada, gli parlano, gli mandano sul suo sito le notizie, lo invitano a cena. Capite chi fa le leggi? E quello che avviene… ma è talmente ovvio. Hanno il potere, il potere economico fnanziario, ce l’hanno loro! Quindi questo è il lavoro delle multinazionali. E’ una balla quella che dice che il governo italiano è in ossequio al Parlamento Europeo. Non c’è nessuna decisione del genere al Parlamento Europeo sull’acqua! Quindi è importante capire le pressioni che stanno facendo le multinazionali. Secondo, dietro le multinazionali chi ci sta? Non sono mica delle scatole vuote, chi è che fa girare le multinazionali? Le banche, i soldi, la fnanza. La fnanza ha futato da tanto tempo che i guadagni non avvengono più sul petrolio, vengono dall’acqua e stanno spostando i capitali, li stanno spostando sull’acqua. Perché l’acqua è l’oro blu del XXI secolo”. Noi cittadini imbecilli non lo sappiamo Padre Alex fa un esempio: “Il quotidiano Repubblica pubblica una pubblicità di Banca Fideuram, a tutta pagina, dove c’è uno che versa acqua in una tanica e a fanco c’è scritto: 1 litro di acqua costa più di un litro di benzina. Banca Fideuram lo sa. Peccato che noi cittadini imbecilli non lo sappiamo! E’ cosi che ci fregano, ma è talmente ovvio”. Le multinazionali non sono come noi, come i nostri Comuni che vanno avanti giorno per giorno, loro guardano avanti. “Infatti. Sanno che la temperatura mondiale salirà, minimo di 2 gradi. C’è chi parla ormai di 3, ma già 2 gradi sono un disastro, gli scienziati ci dicono che basta 1 centigrado e mezzo in più per sciogliere tutto: polo nord, polo sud, ghiacciai, nevai. Sai che cosa vuol dire questa roba? Prova a pensare, fumi come il Gange, adesso stanno aspettando la piena, e Nuova Delhi è sotto allerta, hai visto i disastri in Pakistan… guarda che il Gange avrà acqua se piove, se non piove questo immenso mare sarà asciutto. Sapete cosa vuol dire per l’India? i fumi della Cina che scorrono dall’Himalaya? Prova a pensare che cosa significano tutti questi disastri? Pensa all’Africa, sarà la più fagellata da questo problema e l’Onu prevede già entro il 2050, qualcosa come 250 milioni di rifugiati climatici. Gente che dovrà scappare perché non ce la fa più. Capite perché le multinazionali vogliono mettere le mani sulla nostra acqua e rivendercela, è questo l’oro blu! E’ questo il vero petrolio!”. “Un’altra domanda: quale è stato il cavallo di Troia che hanno usato con tutti noi per indurci a pensare che l’acqua è una merce? Parlo dell’Italia. L’acqua minerale! Io vengo dalla Val di Non. Dove c’è dell’acqua buonissima, a casa mia è acqua minerale, io mi alzo per andare al rubinetto e prendermi un bicchiere, di acqua. Mi domando: ma sono pazzo io o…? Guardate che l’Italia è il paese che ha l’acqua naturale più buona al mondo, ce lo riconoscono un po’ tutti, nel giro di 10 anni è diventato il paese che beve più acqua minerale al mondo, e sapete quale è la regione che beve più acqua minerale in Italia? La Campania. Nel 2008, non so ancora i dati del 2009, nel 2008 abbiamo prodotto in questo paese 11 miliardi di bottiglie di plastica, 11 miliardi, pari a 230 mila quintali di pet, di plastica. Capite il problema rifiuti solo da questo aspetto. Capite il dramma della Campania, ma capite perché siamo responsabili di tutto questo aspetto, chi ci sta dietro all’acqua minerale? Le grandi multinazionali di nuovo”. Facciamo i nomi? “La prima è la Nestlé che dovreste boicottare per altre ragioni. La Nestlé ormai ha comprato buona parte dei nostri grandi marchi di acqua la San Pellegrino, Vera sono un po’ tutte della Nestlé. La seconda più potente quale è? La Danone, la terza e la quarta la bevete un po’ tutti: Pepsi e Coca. Ricordatevi che ci vogliono nove litri di acqua per fare un litro di coca o di pepsi. Pepsi e Coca stanno tentando di togliere il primato nel mercato alla Danone e alla Nestlé ed è questo il più grande mercato oggi, quello dell’acqua minerale. Ma capite l’assurdità di tutto, ma in un paese che ha l’acqua più buona di tutto il mondo, ma è possibile che nel giro di 10 anni ci siamo ridotti a diventare il paese che beve più acqua minerale al mondo? Capite l’assurdità di tutto e capite la pubblicità come incide? Non avete idea di quanto spendono, guardate in tv quanta pubblicità c’è sull’acqua minerale, ci lavano il cervello, e vedete quello che succede. Hanno cucinato il popolo Italiano per 20 anni, vi meravigliate che non reagiamo? L’esempio dell’acqua è talmente evidente! L’acqua minerale l’hanno usata come cavallo di Troia per portarci a credere che l’acqua è merce. Come mi compro un litro di benzina cosi compro un litro di acqua. Stessa logica, stessa mentalità, ed è questo che porta alla privatizzazione dell’acqua. Chi pagherà la privatizzazione dell’acqua? Primo le classi deboli di questo paese, secondo i poveri del mondo. La ribellione di Aprilia “Ti faccio un esempio, l’esempio di Aprilia, provincia di Latina: ha preso in mano l’acqua Veolia, 46% di Acqua Latina e di Veolia e immediatamente i prezzi sono saliti del 300%, ed è quello che trovate adesso a Napoli”. Nessuno ha tentato di resistere? “Sì, da 5 anni si sono organizzate 6000 famiglie, io ho partecipato al loro quinto anniversario, una bellissima celebrazione di resistenza in cui 6000 famiglie non pagano alla multinazionale, pagano l’acqua secondo il canone e lo pagano a chi? Al Comune! Oggi il Comune di Aprilia si trova con un gruzzoletto di 1 milione di euro, e capite molto bene che la multinazionale si è incavolata nera, si è infuriata e il sindaco ha deciso di riappropriarsi effettivamente dell’acqua, lo ha già detto… ma non sarà facile far mollare l’acqua a Veolia, sono dei bocconcini prelibati e non mollano facilmente. Ormai una delle poche maniere in cui dobbiamo resistere è la disobbedienza civile! Dobbiamo rispolverarla, se vogliamo salvarci e io non sto qui con mezze misure. Questa è la situazione in cui viviamo, Aprilia ci dà uno splendido esempio. Ma torniamo al discorso dei costi. Chi è che pagherà l’acqua? Saranno i poveri, se oggi avete 30/50 milioni di morti per fame, domani avrete 100 milioni di morti per sete. La gente non muore perché non c’è cibo, ma perché non hanno i soldi per comprarselo, domani moriranno di sete perché non hanno i soldi per comprarsi l’acqua e come missionario dico in malora, ma in malora quei missionari che verranno da voi a chiedervi l’elemosina per i poveri e i neri che muoiono di sete, in malora perché è colpa nostra, smettiamola di fare la carità. Quello che ci vuole è un minimo di giustizia non chiedo chissà cosa, giustizia distributiva! E qui allora capite dove siamo arrivati. guardate in Italia cosa è che è avvenuto. E’ importante capire le mosse: prima il passo lo ha fatto il governo Berlusconi, ma prima del governo Berlusconi era già pronto con il governo Prodi, Bassanini e Lanzillotta avevano già preparato il loro piano di privatizzazione dell’acqua, che poi è stato ripreso dalla 23/bis”. Ma come ha fatto la Lega a votare… (La 23/bis è stata votata dal parlamento Italiano il 6 agosto 2008). “Dove eravate il 6 di agosto? silenzio totale, guardate Repubblica, io la leggo quasi ogni giorno, e la critico altrettanto, Repubblica ha scritto che l’acqua è stata privatizzata in un articolo di Paolo Rumiz del ottobre/novembre 2008, silenzio, nessuna televisione…, silenzio su una cosa cosi fondamentale e il Parlamento l’ha nascosta, il 23/bis era nel famoso decreto Tremonti sulla scuola, nascosto, 25 righe, 6 di agosto, capite come fanno le cose? Nel 2009 secondo passaggio, leggo sul giornale, accordo ‘Fitto/ Calderoli’ sull’acqua. Ma come è possibile, la Lega, mi ricordavo Bossi che è andato alle sorgenti del Po a prendere con le ampolle l’acqua del Dio Po… Ma come ha fatto la Lega a congiungersi con il Pdl? Ma la domanda vale per tutti i partiti, guardate… io sono qui, potete tirarmi sassi, ma la bellezza di dire le cose cosi come stanno… ma davvero sono rimasto…, capivo Fitto, capisco il Pdl, perché la loro posizione è far soldi, è una loro scelta, ma la Lega… la Lega ha un sacco di mal di pancia in Lombardia sull’acqua, e quindi capite, io sono rimasto esterrefatto e questo accordo Fitto/Calderoli è stato trasformato, cosa era?, ah, il 19 novembre 2009, nel cosi detto articolo 15 della legge Ronchi. Eravamo veramente esterrefatti, ho scritto lettere molto pesanti, ero in parlamento il giorno del voto, il 19 ero li per una conferenza stampa sull’acqua, c’erano pochissimi deputati presenti e ho detto andate a dire agli altri deputati che se oggi votano, che se privatizzeranno l’acqua, l’acqua diventa merce, dite loro che le loro mani grondano sangue perché questo… e ho scritto quella lettera ‘maledetti voi’ ma lo devo dire come cristiano, non ho altri termini da utilizzare, se vogliamo parlare in chiave etica. Vuol dire milioni di morti, capite in che razza di situazione ci siamo cacciati, io faccio parte… di tutto il movimento io sono soltanto una piccolissima parte di questo movimento, del forum italiano per l’acqua pubblica”. Il Referendum: un milione e mezzo di frme Padre Alex si scalda. “Ci siamo guardati in faccia e abbiamo cercato di capire che cosa fare, l’unica cosa che ci rimaneva da fare era il referendum, ma ci siamo detti cavoli, un referendum. Li abbiamo persi tutti, sono 20 anni che in questo paese non se ne vince uno, se perdiamo un referendum sull’acqua, ma sapete che botta date a tutta la cittadinanza attiva in questo paese? I costituzionalisti, ad esempio Rodotà, erano molto esitanti. Alla fine pensa e ripensa, abbiamo detto non c’è altra strada e abbiamo deciso di partire con questo referendum. La raccolta firme è stata un bel segno di speranza, pensate che in questa Italia nel giro di due mesi abbiamo raccolto 1 milione e 400 mila firme. Non è successo per nessun referendum, questo senza soldi, tutto autofinanziato senza partiti, tutti ci hanno remato contro, all’inizio abbiamo dialogato con Di Pietro alla fine ero presente a quell’incontro terribile, quando io ho detto a Di Pietro: ‘guardi che io sono qui perché per me vuol dire milioni di persone che moriranno domani se privatizziamo l’acqua’, lui si è incavolato si è alzato e ha dato un pugno sul tavolo, ‘e padre, perché pensi che io sono qui?’ ed è uscito arrabbiato, è stata la rottura, abbiamo cercato di tutto, e sono andati alla raccolta firme per conto loro, ma hanno fatto solo la raccolta firme contro il 23 bis, non è sufficiente”. L’acqua fuori mercato Cos’è che chiedete invece voi? “Adesso te lo spiego. Tutti i partiti ci hanno remato contro e la stampa ci ha ignorato. Eppure in due mesi abbiamo raccolto 1 milione e 400 mila firme, questo è un segno di speranza. Cosa chiediamo? Noi in un momento in cui abbiamo ridotto tutto a merce, prima di tutto (è la prima domanda del referendum che abbiamo posto a chi ha firmato), che l’acqua sia considerata un bene di non rilevanza economica, contro la 23 bis del governo Berlusconi. Secondo: abbiamo chiesto che l’acqua venga tolta dal mercato. Terzo: chiediamo che il profitto venga tolto. Voi direte: il profitto dall’acqua? Cosa è? Prima ho parlato dei rifiuti, perché vogliono incenerire i rifiuti e non vogliono fare la raccolta differenziata, il potentato economico finanziario, perché? Primo perchè un inceneritore costa dai 250 milioni ai 400 milioni, secondo bruciando ottengono elettricità che vendono all’Enel, ma terzo più importante, vai a vedere le tue bollette dell’Enel, noterai che ogni anno, ogni famiglia paga quanto? più 7 % della tua bolletta, totale sono soldi che l’Enel dà al governo. Per che cosa? Energie rinnovabili? No, unico caso in Europa non vanno in energia rinnovabile, vanno all’energia prodotta dagli inceneritori, si tratta di un gruzzoletto che va dai 3 ai 5 miliardi di euro all’anno, ma sai che razza di roba, capisci allora il perché vogliono incenerire, sono loro che decidono… capisci il perché non decolla la raccolta differenziata? La stessa cosa vale per l’acqua. Senti che roba, la norma che si vorrebbe abrogare è quella che consente al gestore di fare profitti sulla tariffa caricando sulla bolletta dei cittadini quanto? Un 7% a remunerazione del capitale investito, ma come si fa? Ma capite come ci prendono in giro investendo sull’acqua, noi cittadini paghiamo 7% in più semplicemente per remunerare chi investe! Capisci allora che cosa ci sta dietro? E questo era il governo Prodi, ma il problema verrà adesso. Stiamo aspettando la Corte di Cassazione che dovrà dire se le frme vanno bene, poi passerà alla Corte Costituzionale, una fase molto delicata perché è piuttosto conservatrice, vedremo. Poi la Corte costituzionale dovrebbe darci una data tra il 15 aprile e il 15 giugno dell’anno prossimo per andare a votare. Ma dobbiamo portare a votare 25 milioni di Italiani, altrimenti il referendum non è valido, quindi capisci che razza di sfida abbiamo fra le mani! Capisci quanto è importante questo momento che stiamo vivendo e se noi riusciamo a farcela sull’acqua, a far capire che è un bene comune, che è un diritto, che non si può fare profitto, è una vittoria epocale. Informatevi, entrate in internet www. acquabenicomune.org, troverete barche di informazioni, ma trovate anche tantissimi libri, tantissimi Dvd per esempio il dvd ‘per amore dell’acqua’ di Filo molto bello della Feltrinelli, lo trovate in giro, basterebbe proiettarlo nelle scuole, dobbiamo far girare più informazioni possibili”. Cosa fanno i Comuni Informarci per informare, uno dei nodi fondamentali. Se ci sta saltando la democrazia è perché manca l’informazione e ormai l’informazione non ci verrà dai mass media… “I mass media sono nelle mani del potentato economico finanziario, dobbiamo trovare altre strade per informarci. Diventa importante, l’impegno per la democrazia. Se vinciamo sull’acqua c’è davvero speranza, se perdiamo è finita!”. A livello locale i Comuni come possono muoversi? “Stiamo pregando tutti i comuni di continuare a fare una cosa importante. Ogni consiglio comunale dovrebbe convocare tutta la cittadinanza, possibilmente a un consiglio comunale aperto con tutti i cittadini che vogliono partecipare, e in questo consiglio dichiarare che l’acqua è un bene di non rilevanza economica; secondo deve cambiare lo statuto, per includerlo”. Hai proposto il 22 marzo 2011 giornata mondiale dell’acqua. “Sì e quel giorno tutti i comuni che hanno preso questa decisione accendano una lampadina, diamo un segno che hanno aderito a questo movimento. E’ importante avere migliaia di comuni che hanno votato una delibera del genere, una forza prorompente incredibile. Chi l’ha già fatto continui, insista con tutti i comuni, più comuni abbiamo e più speranza c’è. E poi è fondamentale avere almeno una giornata all’anno dire di NO all’acqua minerale, basta, ma basta! con l’acqua buona che abbiamo in giro”. Una protesta organizzata… “Se riusciamo a organizzarci a livello provinciale, a livello regionale, mettendoci insieme sempre per l’acqua, diventa importante questo lavorare insieme, dobbiamo reimparare i processi democratici in difesa dell’acqua, che poi ci serviranno per tutto il resto, sull’acqua ci giochiamo praticamente tutto. Quando vado in giro in Italia io chiedo alla gente, andate in municipio e chiedete: che cosa rimane di comune in questo Comune? Non c’è più niente. Ormai c’è l’esternalizzazione di tutto. Ci ragionavo giorni fa, dicevo: ma come abbiamo accettato che l’agricoltura, le sementi… ma sapete a chi sono andate in mano? A 5 multinazionali, 5 che controllano tutto. I poveri, quando comperano le sementi adesso, devono comperarle dalla multinazionale, quando seminano e raccolgono non possono più tirar fuori le sementi, devono ritornare alle multinazionali. E’ uno sforzo per recuperare i processi democratici, i controlli della nostra vita ecco perché è importante questo impegno sull’acqua. La vita è bella quando la giocate, ma questo rispetto per il pianeta, per la vita, questo sentirci parte di questa vita bellissima, che sta attorno a noi e che è stata affidata nelle nostre mani… pensate che responsabilità e la gioia di vivere questo momento. Guardate, a volte mi scoraggio e mi dico, ma cavoli, non combiniamo nulla. Io penso che è bellissimo vivere in un momento cosi difficile come questo, non è soltanto il destino di un popolo, è il destino del pianeta, è il destino della vita. E guardate che è qui dove noi uomini diveniamo davvero soggetti allora, vi ricordate che il Papa, l’attuale Papa, è stato ad Auschwitz e quando è entrato ad Auschwitz, ha detto: Dio dov’eri? Avrebbe dovuto aggiungere alcune altre paroline… chiesa dove eri, uomini dove eravate? Guardate che se avvengono quei disastri dal nazismo, al fascismo, è perché noi li sosteniamo, e allora in un momento così grave, bisogna rimetterci in piedi e dire: io non ci sto, sto dalla parte della vita, diamoci da fare perché vinca la vita”. La “balla” di Formigoni In Italia non c’è solo disinformazione, ma anche molta confusione su questo argomento: “Diamo dei numeri allora, noi siamo al secondo posto mondiale per spreco d’acqua, al primo posto ci sono gli Stati Uniti che vanno sui 400 litri di acqua a testa al giorno, noi siamo sui 250 litri a testa al giorno. L’Onu dice che una persona, per lavarsi mangiare e cucinare, con 50 litri ne ha a sufficienza per una vita dignitosa, quindi vuol dire che stiamo buttando via 200 litri in più”. Andiamo nel locale, Uniacque, tu ti stai informando? “E’ una Spa. Ricordiamoci per favore la balla Formigoni, ha continuato a dirlo il vostro governatore che l’acqua è pubblica, che si paga solo il servizio. Ma sono balle! Nella SPA chi decide è il profitto, anche se il comune ha il cento per cento, sono sempre i privati che poi ci guadagnano. E che dettano e che dicono quanto l’acqua debba costare. È per quello che noi diciamo no alle SPA. L’acqua deve essere gestita da un ente di diritto pubblico, o al minimo denominatore da azienda speciale, chiamiamola così che è di diritto pubblico. Azienda speciale ma ente di diritto pubblico in cui non si può fare profitto. Questa è la cosa fondamentale. Il problema adesso è che con Uniacque Bergamo non può più decidere perché il parlamento ha tolto alla Provincia il potere di decidere e praticamente passa alle regioni. Questo viene a creare ancora più confusione, è un marasma. E capisco quanto è difficile per gli amministratori in questo momento. Ti dico una cosa, un nostro valente avvocato, Montalto, sostiene che oggi nonostante la legge Ronchi si può andare al totalmente pubblico, anche a Bergamo è così, ma bisogna avere il coraggio e la voglia di combattere. E si può fare. Secondo, è importante inculcare in tutti che nonostante la legislazione, chi vuole tentare la via del totalmente pubblico la può tentare, e quindi sarebbe utile che convocaste Uniacque e discuteste un po’ insieme e qui dovete dimostrare il coraggio, come amministratori, del totalmente pubblico”. L’obbedienza e la non violenza Insomma roviniamo il mondo, noi stessi e i nostri figli: possibile ad es. che gli stessi camorristi non abbiano pensato che avrebbero ammazzato sé stessi e i propri fgli? “La risposta per i camorristi è semplice, dicono: tanto noi viviamo 30/40 anni massimo, chi se ne frega, l’importante è far soldi. Questa è la logica proprio delle organizzazioni criminali ma anche per le multinazionali non sono più le persone che contano ma la logica del denaro, è una malattia e più ne hai e più ne vuoi avere. Dovresti essere a Napoli per capire, nei momenti di lotta sui rifuti abbiamo chiesto un giorno ai medici di scendere in piazza, ricordatevi per favore che gli inceneritori producono diossine e che le diossine producono tumori, sia l’ordine dei medici Francesi sia quelli Inglesi lo hanno detto a chiare lettere, quindi se questo è vero cominciate a capire che i medici dovrebbero esprimersi, noi a Napoli stiamo morendo ed abbiamo chiesto ai medici scendete per strada. Su 20 mila medici sapete quanti ne sono scesi mettendosi il camice? 3 medici!. Tu dirai, Alex tu critichi, ma c’è un’alternativa? Ma certo che c’è, noi stiamo dicendo a tutti che ogni Comune sui rifiuti deve arrivare al 70% della raccolta differenziata; 40% dell’umido deve ritornare all’agricoltura, 30% del secco deve ritornare all’industria, sapete cosa significa eliminare il 70 % dei nostri rifiuti? significa già risolvere un problema! Avete poi il 30% che rimane, io sono parte del movimento di Ziro Ueist cioè rifiuti zero. Pensa che il comune di Seattle, una delle grandi città industriale degli Stati Uniti d’America, ha deciso l’anno scorso di andare a rifuti zero. Cosa ne dobbiamo fare di quel 30%?” I quattro pianeti “Noi stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità, pensate che i tecnici ci dicono che se a questo mondo tutti vivessero come viviamo noi in occidente, avremmo bisogno di 4 pianeti terra, come risorse, e altri 4 pianeti terra come pianeti per buttare i rifuti. E’ ovvio che la sobrietà deve diventare la parola fondamentale. Noi chiediamo tre cose su questo 30%: eliminare più imballaggi possibili, quando comperate, quando vendete basta con gli imballaggi e si tratta di azioni politiche, lo dico a te che eri sindaco, voi vi comperate la Ferrero in Italia, e avete tre involucri, se andate in Germania un unico involucro, in Germania più involucri mettete più tasse pagate. Secondo, basta ai sacchetti di plastica, l’anno prossimo l’Unione Europea li ha messi al bando, quando andate in negozio andateci con il vostro sacchetto, come quella della nonna di juta, di pelle di pezza e dite al commerciate di mettervi là dentro quello che comprate. Pensa che fra il Giappone e gli Stati Uniti, un miliardario che andava con il suo yacht, ha scoperto un continente di plastica su cui potete camminare. Grande tre volte il Texas. Moriremo sotto la plastica. Terzo, eliminiamo le bottiglie di plastica dell’acqua minerale”. Padre Alex mi guarda. “Ti devo dire grazie Giorgio, quando sei venuto a Korogocio, ti ho boicottato in tutte le maniere. Non volevo interviste e tu mi seguivi con la telecamera per le strade perché non volevo farmi fotografare e davvero a te mi lega una profonda amicizia ed è per questo che dopo un anno di insistenza ti sto raccontando questo, e grazie per il lavoro straordinario che hai fatto con la Gabanelli. Diamoci da fare quello che ci aspetta è davvero qualcosa di grande e dobbiamo rispondere creativamente a questa crisi mondiale che ci attornia e buon lavoro perché vinca la vita e grazie a te a chi leggerà questa intervista!