di un lunedì mattina di metà maggio, all’imbocco del rettilineo che porta a Cerete una donna fa autostop, accosto e sale: “Mi riconosci?”. Certo che la riconosco, o almeno la conoscevo un sacco di anni fa, arriva dalle mie zone, lago d’Iseo, un matrimonio con un piccolo imprenditore del settore elettrico, due figli piccoli, una casa con giardino in affitto e poi il buio: “Mio marito non è stato pagato – comincia a raccontare – siamo rimasti senza soldi e i debiti si sono rapidamente accumulati e non c’è stato più niente da fare, un effetto domino, pagamenti su pagamenti e tasse che continuano ad arrivare anche se le entrate non ci sono più e adesso i miei due bimbi non vanno più nemmeno all’asilo, chi li ha i soldi per la retta? almeno quello non è obbligatorio”. L’ex ceto medio si accomoda fra i poveri: “Avevamo due auto e una l’ho venduta – continua – così adesso sto andando a fare la spesa in autostop, mentre i miei due bimbi dormono, devo tornare in fretta”. Parcheggio l’auto fuori dal negozio e aspetto, M. esce con un sacchetto del pane e due scatole di Tavernello: “Almeno mi tiro su con un bicchiere”. Sorrido e la riporto fuori casa, vado al lavoro. * * * Numeri. Sono arrivati e sono impietosi. Industria, artigianato, commercio e servizi in provincia di Bergamo nel primo trimestre 2012. Si continua a boccheggiare, sì, ma di quanto? Siamo entrati nel mondo dei numeri dell’economia nostrana per provare a farci e a darvi un’idea di quello che sta succedendo in terra orobica grazie ai dati ufficiali forniti durante la Giornata dell’Economia 2012 organizzata dalla Camera di Commercio di Bergamo. Cominciamo dalla sintesi di quello che sta succedendo in bergamasca. Calano i consumi ed l’occupazione – le vendite totali segnano un piccolo progresso nel trimestre (+0,7 per cento) e un divario di 2 punti dai livelli di un anno fa; il fatturato estero continua ad aumentare (+1 per cento nell’ultimo trimestre) mentre il fatturato interno è in calo (-0,8 per cento) in misura meno accentuata rispetto al quarto trimestre del 2011; – gli ordini provenienti dai mercati esteri sono in aumento (+2,3 nel trimestre) e in accelerazione rispetto all’ultimo scorcio del 2011 mentre gli ordini interni calano (-3,6 per cento) in misura simile alla precedente rilevazione; – le tensioni sui prezzi delle materie prime, in primo luogo quelle energetiche, si sono riaccese a inizio anno ma senza trasferirsi sui prezzi di produzione; – l’occupazione industriale nel primo trimestre dell’anno non è cresciuta: le uscite hanno di poco superato le nuove assunzioni senza che si determinasse un recupero parziale degli addetti persi a fine anno; il guadagno di occupazione nei primi tre trimestri del 2011 è stato annullato nei due trimestri successivi; – la Cassa integrazione è aumentata nei primi tre mesi del 2012 riportando la quota delle aziende coinvolte e il monte ore utilizzato sui livelli di tre anni fa, all’inizio del 2009; – le previsioni delle industrie bergamasche confermano una crescita attesa della domanda estera e una situazione ancora marcatamente negativa per la domanda interna; – le aspettative sulla produzione e l’occupazione nel prossimo trimestre restano negative. Artigianato in caduta E’ ancora in caduta il ciclo nell’artigianato manifatturiero: la produzione cala di 3,6 punti nel trimestre e di quasi 8 punti rispetto a un anno fa. Anche nell’artigianato si confermano variazioni positive per fatturato e ordini internazionali che tuttavia, per il minor peso della componente estera, non bastano a controbilanciare l’andamento negativo della domanda interna. Nonostante la situazione difficile, l’occupazione dell’artigianato manifatturiero tiene, grazie anche ad un maggior ricorso alla Cassa integrazione. Le previsioni sono coerenti con il quadro già delineato dall’industria: la domanda estera è attesa in crescita mentre prevale il pessimismo per la produzione, la domanda interna e in parte per l’occupazione. Cala il commercio Nel commercio le vendite nel primo trimestre dell’anno sono in calo (-4,7 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso) ma l’entità delle perdite si ridimensiona in confronto all’ultimo trimestre del 2011 sia nell’alimentare (-5,2 per cento) che nel non alimentare (-7,6 per cento). Meno ampia la fessione (-1,8 per cento) delle vendite della distribuzione moderna. Le aspettative sul secondo trimestre del 2012 sono prevalentemente negative ma con qualche spunto di recupero per quanto riguarda il giro d’affari. Crollano i servizi Nei servizi il volume d’affari è in netto peggioramento (-13,1 per cento la variazione tendenziale media di un campione eterogeneo). Il calo coinvolge quasi tutti i settori (con variazioni comprese tra -4 e -14) con l’eccezione di una parte dei servizi alle imprese, in crescita di 7 punti. Positivo invece l’andamento dell’occupazione che registra un progresso consistente. Edilizia: meno 20% Resta sempre critica la situazione nelle costruzioni che registrano, in un trimestre caratterizzato anche da condizioni climatiche avverse, un calo del giro d’affari di oltre 20 punti percentuali Produzione: -3,2% Nella rilevazione del primo trimestre 2012 sono state intervistate, nel mese di aprile, 1.418 aziende industriali lombarde (con almeno 10 addetti), con una copertura del 94 per cento del campione previsto. In provincia di Bergamo hanno risposto 204 aziende industriali (99 per cento del campione teorico). Nel corso del primo trimestre del 2012 l’indice della produzione segna una fessione del -0,2 per cento (dopo un risultato del -1,6 nel IV trimestre 2011) portandosi a quota 97,3. La variazione su base annua è negativa: -3,2 per cento, contro il -3,4 del quarto trimestre 2011. (Vedi Tab. Indice della produzione industriale nella bergamasca). In termini di variazioni grezze, le imprese di dimensioni maggiori, oltre i 200 addetti, registrano un calo tendenziale della produzione del -4,2%, le medie imprese (50-199 addetti) del -3,1%, le piccole imprese (10-49 addetti) del -2,6%. Alimentare e chimica ok Sono stabilmente in espansione su base tendenziale il settore alimentare, tipicamente anti-ciclico, e le pelli-calzature, che non raggiungono però un numero sufficiente di risposte. Tornano al segno più la chimica (+4,5%) e il legno-mobili (+1,1%). Tra i comparti con variazioni tendenziali. Si osserva un miglioramento sul precedente risultato per la meccanica (-1,9), il tessile (-3,4), la carta-editoria e in parte i minerali non metalliferi. In peggioramento la gomma-plastica (-3,6) e il settore, con insufficiente copertura campionaria, dei mezzi di trasporto.
Gli addetti: su 13 settori, 8 sono in calo
Gli addetti della meccanica sono in crescita (+0,48 la variazione grezza) nel trimestre (1,48% il tasso d’ingresso e 1,01 il tasso di uscita). Nel tessile ad un tasso di ingresso di 0,52 è corrisposto un tasso di uscita di 0,77 con un saldo negativo del -0,26 per cento nel trimestre. Su 13 settori 8 riportano variazioni negative (oltre al tessile perdono addetti minerali non metalliferi, mezzi di trasporto, abbigliamento, pelli-calzature, legno-mobili, carta-editoria e industrie varie). In crescita, oltre alla meccanica, la siderurgia, la chimica, l’alimentare e la gomma-plastica E’ in aumento su base trimestrale il ricorso alla Cassa integrazione. Si tratta di ore effettivamente utilizzate nel trimestre e non solo richieste, a volte a titolo precauzionale, dalle aziende. A Bergamo le aziende che hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni negli ultimi tre mesi del 2011 sono il 25 % del campione, in crescita da due trimestri consecutivi. Situazione in peggioramento nella meccanica (22,8% rispetto al 18,.4% nella precedente rilevazione) e nel tessile (44,4% rispetto al 41,7% precedente) Fatturato a -4,5% L’andamento del fatturato è negativo sia nella dinamica trimestrale (-2%) che nel confronto su base annua (-4,5%). La tendenza è in peggioramento. Anche tra le aziende artigiane è netta la divaricazione tra la dinamica delle vendite all’estero (in aumento sia nel trimestre che su base annua) e il fatturato interno. Nonostante la perdurante situazione di crisi, l’occupazione dell’artigianato produttivo tiene. Gli addetti nel trimestre aumentano. Anche nell’artigianato manifatturiero cresce l’utilizzo della Cassa Integrazione. Nel primo trimestre 2012 il 20% delle imprese artigiane manifatturiere (con almeno 3 addetti) ha utilizzato la Cassa Integrazione, (contro il 15,1 nel precedente trimestre). Commercio al dettaglio L’indagine nel commercio al dettaglio ha coinvolto nel mese di aprile 883 imprese lombarde con un numero di addetti compreso tra 3 e 199 (80% del campione teorico). In provincia di Bergamo hanno risposto 101 imprese con una copertura sul campione teorico pari al 89%. Il volume d’affari nel primo trimestre del 2012 è ancora in calo (-4,7% in provincia di Bergamo, -3,0% in Lombardia) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ma con un miglioramento relativo nei confronti delle precedenti rilevazioni. La riduzione del giro d’affari su base annua continua ad essere marcata, ma in attenuazione, sia nei beni alimentari (-5,2% a Bergamo, -3,3% in Lombardia) che nel settore non alimentare (-7,6% a Bergamo, -5,3% in Lombardia) . Sia a Bergamo che in Lombardia le vendite vanno peggio nelle imprese di piccola dimensione. In quelle tra i 3 e i 9 addetti il calo è di 7 punti percentuali a Bergamo e di oltre 6,4 in regione; tra i 10 e i 49 addetti le variazioni sono del -2,6 a Bergamo e -3% in Lombardia. Per le imprese maggiori (tra 50 e 200 addetti) risultato in discesa a Bergamo (-6%) mentre è in ripresa in Lombardia (+2%). I prezzi sono segnalati in aumento a Bergamo (+0,8%) e in Lombardia (+0,4%) L’occupazione è in calo nel primo trimestre del 2012 a Bergamo, (-1,3%). Nelle costruzioni (35 risposte dal campione provinciale), settore che ha risentito anche di condizioni climatiche avverse nel primo trimestre del 2012, la dinamica tendenziale si conferma in forte calo a Bergamo (-21,4% rispetto al precedente -5,8% ) e in Lombardia (-11% rispetto al -5,4% dello scorso trimestre). Nel commercio all’ingrosso (42 risposte), si accentua il risultato negativo a Bergamo (-9,5% rispetto al -3,8 % dello scorso trimestre) mentre a livello regionale si registra un calo al -6,9% rispetto al -2,5% dello scorso trimestre. Calo per alberghi e ristoranti Negli alberghi, bar e ristoranti (22 risposte), il volume d’affari è in calo a Bergamo (-14,2% contro il precedente -5,4 %); in regione il calo è del -5,1% contro il -5,0% dello scorso trimestre. Negativa l’attività dei trasporti a Bergamo (-10% contro il -2,8% precedente) (23 risposte) e in Lombardia (-3,7% dopo il -1,2% del trimestre scorso). Nell’informatica e telecomunicazioni (13 risposte) la variazione tendenziale rimane negativa a Bergamo (-4,7% rispetto al -3,4% della precedente rilevazione) e, pur se in miglioramento, anche in Lombardia (-0,7% dopo il -4,6% dello scorso trimestre). Nei servizi avanzati alle imprese (ricerca e sviluppo, servizi professionali e imprenditoriali, ecc. con 21 risposte) il volume d’affari a Bergamo è ancora in calo (-10,9 rispetto al precedente 8,4%) così come a livello regionale (-4,1% dopo il +1% nel trimestre precedente). Negli altri servizi alle imprese (finanziari, immobiliari, vigilanza, pulizia con 9 risposte) diventa positivo il giro d’affari a Bergamo ( +6,9% dopo il -1,% della volta scorsa); resta negativo in Lombardia (-2,8% dopo il precedente -0,6%). Infine nei servizi alle persone (istruzione e sanità private, attività ricreative, lavanderie, parrucchieri, ecc. con 9 risposte) vendite in calo meno intenso del precedente a Bergamo (-8,5% contro il -13,3% del quarto trimestre) così come in Lombardia (-5,4% rispetto al precedente -6,2%.