Parlamentari senza truppe Niente a che vedere con casa Lega o con il PD dove i parlamentari dirigono e controllano correnti e correntine. PDL è la casa… dei battitori liberi, ognuno per sé, e eventualmente tutti per Berlusconi (ancora per poco però). L’unica anima forte, guai però a dirgli che fa politica, è quella ciellina vicina a Roberto Formigoni. In provincia di Bergamo i tre onorevoli Giorgio Jannone, Alessandra Gallone e Valerio Carrara non hanno un gran seguito fra coordinatori e tesserati, proiettati verso Roma e molto meno sul territorio (in provincia non si sono quasi mai visti) sono pressoché di stanza a Roma, con buona pace di chi li ha votati. E anche fra loro tre non c’è un gran rapporto, così i coordinatori e i tesserati preferiscono far riferimento e dividersi tra Carlo Saffotti e Marco Pagnoncelli prima e adesso tra Enrico Piccinelli e il candidato che farebbe capo a Marcello Raimondi. Il secondo st(r)ato Marcello Raimondi, consigliere regionale, anima ciellina. Carlo Saffotti, segretario provinciale (con le ore contate, anche se le ore si allungano sempre in casa PDL, il congresso viene sistematicamente rimandato), Marco Pagnoncelli, Enrico Piccinelli, Alessandro Sorte con i giovani e il gruppo “Popolari Liberali” di Maurizio Colombo che fa capo a Giovanardi. Qui c’è di tutto e la caccia alle tessere e ai sostenitori è cominciata da tempo. Raimondi cerca un nome forte da contrapporre a Piccinelli ed è sostenuto da quasi tutti i sindaci, una lettera di 53 sindaci che chiedono il rinnovamento da lui auspicato ha già fatto rumore. Raimondi che fa ‘pesare’ la sua posizione regionale con i sindaci a cui arrivano finanziamenti regionali e le poche risorse rimaste sul piatto. “Tra Pdl e Lega ci sono due strategie diverse: la Lega preferisce arrivare a tagliare i nastri, in Regione lascia fare ai funzionari, Pdl controlla tutto alla fonte e poi rivendica di aver deciso come partito (o come corrente) il fnanziamento”. Enrico Piccinelli invece è il candidato di Carlo Saffoti. C’è poi la corrente dei giovani che chiedono sempre più spazio, ambiziosi, stanno sgomitando parecchio, il nuovo gruppo ‘Igiovani’ conta già 1500 iscritti, riferimento unico Angelino Alfano. Ma c’è anche il gruppo che fa capo a Giovanardi in provincia rappresentato da Maurizio Colombo che controlla 250 iscritti, gruppo che dopo aver dichiarato di appoggiare Piccinelli adesso ha cambiato idea e sostiene Raimondi. Insomma un dedalo di incroci e frammentazioni che i tesserati della provincia faticano a capire, ma l’impressione è che fatichi a capirlo pure chi di quegli incroci fa parte. Alto Sebino Nell’Alto Sebino PDL non gode di buona salute, anzi. A COSTA VOLPINO Giampiero Bonaldi (l’ex enfant prodige), Antonio Martinelli (ex consigliere provinciale) e Luigi Bettoli sono appena reduci dalla batosta amministrativa dove hanno perso il Comune più popoloso dell’intero lago e Bonaldi è stato sconftto per la seconda volta consecutiva dopo aver rifutato l’apparentamento con la Lega. Spaccatura che si è accentuata con Giancarlo Medici (già candidato alle regionali) che in aperto confitto con i due all’ultimo momento ha deciso di appoggiare la lista Lega (anch’essa sconftta). A LOVERE PDL uffcialmente è ancora rappresentata da Corrado Danesi che sempre uffcialmente non è nemmeno in maggioranza e la lista del sindaco Giovanni Guizzetti è civica, anche se appoggiata da PDL, ma tutti rifutano, sempre uffcialmente, l’appartenenza politica. Ma anche qui si consuma da tempo una divisione tra i due riferimenti del partiti Corrado Danesi (pagnoncelliano) e Germano Crisanti (saffottiano). In mezzo accuse, più o meno velate che si trascinano da anni. A SOVERE PDL siede in minoranza, almeno sino alla prossima primavera dove ci sono le elezioni amministrative e Pierluigi Carrara tenterà per la seconda volta di essere eletto sindaco in una lista apparentata con la Lega. A PIANICO, BOSSICO, RIVA DI SOLTO, FONTENO e CASTRO PDL in amministrazione non esiste. A ROGNO il sindaco Dario Colossi guida una lista civica ma comunque vicina al centro destra mentre a SOLTO COLLINA si consuma da anni lo scontro fratricida, Asmara Ziboni (assessore al bilancio) che però è passata da quella che era Forza Italia all’’UDC ma il paese intanto ha appena perso la maggioranza e va al commissariamento e Fabio Zanni (già coordinatore PDL) è in minoranza. Alta Valle Seriana PDL c’è ma non si vede. Intimidita forse dalla presenza costante, ingombrante e ultimamente litigiosa della Lega Nord in Alta Valle PDL sulla carta conta ben 7 sindaci e anche il presidente della Comunità Montana più grande della provincia, quella dell’intera Val Seriana guidata da Eli Pedretti. A ROVETTA Stefano Savoldelli, giovane sindaco al primo mandato è PDL, a PONTE NOSSA c’è l’unico riferimento della provincia per l’Opus Dei, il sindaco Angelo Capelli, avvocato e con un peso sempre più crescente anche in provincia. Il riferimento rimane però Eli Pedretti, presidente in Comunità Montana e sindaco di VALGOGLIO. Si fa largo anche Benvenuto Morandi, sindaco che ha appena stravinto al secondo mandato a VALBONDIONE e che sta ottenendo fnanziamenti per la zona sciistica della valle. In aumento anche le quotazioni di Tobia Sighillini, sindaco di GANDELLINO, capace di fare una lista unica in un paese spaccato da tempo e riferimento in Comunità Montana per i servizi sociali. Altro PDL è il sindaco di PIARIO Pietro Visini e c’è poi l’unica donna sindaco della pattuglia, la neo eletta Ornella Pasini di quel GROMO classifcato come uno dei Borghi più belli d’Italia. Manca però la capitale politica della Valle Seriana, CLUSONE, che uffcialmente in maggioranza con il sindaco leghista Paolo Olini non ha un riferimento preciso in paese, l’anima vera rimane Ermanno Savoldelli, già sindaco anni fa ma che uffcialmente non compare in amministrazione e adesso la frattura interna in maggioranza rischia di portare Clusone al voto prima della normale scadenza amministrativa. Insomma, PDL in Alta Valle c’è, ma è sparpagliata e senza un riferimento preciso. Media Valle Seriana Il nome forte e nuovo è quello di Riccardo Cagnoni, che non fa mistero di puntare su un futuro politico. Sindaco di VERTOVA, al secondo mandato ha fnalmente deciso dove stare, indeciso tra Lega e PDL ha scelto PDL ed è uno dei sindaci frmatari della richiesta di rinnovamento del partito. Per il resto PDL in Media Valle Seriana non gode di buona salute. A GAZZANIGA governa la Lega, a CAZZANO e CENE anche, a LEFFE e GANDINO ci sono liste civiche che non fanno riferimento a PDL, a CASNIGO governa il centro sinistra, a PEIA è lista civica, solo FIORANO e COLZATE sono guidate da due donne, Clara Poli e Adriana Dentella che sono dichiaratamente di centro destra ma non hanno tessere politiche. L’unico nome nuovo potrebbe essere quello di…. Bettinaglio, giovane minoranza di Casnigo che aveva perso per una manciata di voti ma ancora tutto da vedere se deciderà o meno di continuare a fare politica. Bassa Valle Seriana TORRE BOLDONE caput mundi di PDL, per forza, altro in Bassa Valle non c’è. L’hinterland di Bergamo che fa il pieno di abitanti, paesi che ormai sono delle vere e proprie città annaspa sul fronte PDL, la torta è divisa tra Lega e centro sinistra con buona pace di PDL. Ad ALZANO guida la Lega in solitaria di Roberto Anelli, a RANICA c’è Paola Magni centro sinistra, a NEMBRO Eugenio Cavagnis anche lui centro sinistra, così come VILLA DI SERIO è retta dal centro sinistra. Lista civica di centro sinistra anche ad ALBINO con Luca Carrara e con PDL in minoranza guidata da Davide Zanga. Rimane così solo Claudio Sessa, sindaco di Torre Boldone a tenere alta la bandiera del PDL che qui fatica davvero ad emergere. Basso Sebino L’unica mosca bianca è TAVERNOLA, il sindaco Massimo Zanni è l’unico sindaco del Basso Sebino uffcialmente targato PDL e Tavernola non è sicuramente il riferimento politico del Basso Sebino. Per il resto a SARNICO PDL siede in maggioranza con l’assessore Laura Cadei che è anche la sorella di Serenella Cadei, segretaria della circoscrizione e vero riferimento del partito che prova a rimettersi in carreggiata tentando di vincere a VILLONGO che andrà al voto in primavera. Villongo dove in maggioranza attualmente c’è la Lega Nord ma Lega spaccata in due, PDL sta in minoranza con Giovanni Pasinelli e tenterà di approfttare della spaccatura Lega. Per il resto a CREDARO governa la Lega e gli altri paesi sono retti da schieramenti civici. Valcalepio Tocca a CASTELLI CALEPIO reggere il confronto con la Lega in Valcalepio. Flavio Bizzoni sindaco di Castelli è anche uno dei nomi forti di PDL provinciale, indicato anche da qualcuno come possibile segretario del partito. Per il resto PDL naviga a vista, a CHIUDUNO il sindaco è il leghista Stefano Locatelli anche se guida una coalizione PDL- Lega, a GRUMELLO invece Nicoletta Noris è targata solo Lega. Val Cavallina Qui PDL gode di ottima salute. La Valcavallina è la valle azzurra, tranne qualche eccezione (ENDINE) PDL controlla parecchi Comuni e ha il presidente della Comunità Montana dei laghi bergamaschi (38 Comuni), quel Simone Scaburri di SPINONE, che fa da baricentro nella valle. Giuseppe Facchinetti, sindaco di CASAZZA è di PDL e la vittoria a Casazza, casa di Mario Barboni, storico sindaco di centro sinistra e attuale consigliere regionale, nonché capitale politica della Valcavallina ha lasciato il segno. A Spinone c’è Simone Scaburri e il sindaco Marco Terzi. A MONASTEROLO il sindaco Maurizio Trussardi che grazie ai ‘benefci’ PDL ha rilanciato turisticamente Monasterolo che in estate fa concorrenza ai paesi lacustri del lago d’Iseo. A RANZANICO c’è Sergio Buelli, al secondo mandato che non fa mistero di puntare a qualcosa di più. A GAVERINA Denis Flaccadori, a LUZZANA Ivan Beluzzi che sta inscenando un braccio di ferro con BORGO DI TERZO (guidato da Fadini, rifondazione comunista), a ZANDOBBIO l’unica donna sindaco di PDL Mariangela Antonioli e a CENATE S STEFANO Stefano Cattaneo. Non va bene invece a TRESCORE dove PDL sta in minoranza in guerra aperta con la Lega che guida il paese e a ENDINE dove PDL capeggiata da Corrado Ziboni sino a pochi anni fa era partner della Lega con appunto Ziboni vicesindaco ma nell’ultima tornata amministrativa ha tentato di far saltare il banco candidando Ziboni proprio contro gli ex alleati e rimediando una sonora sconftta. Val di Scalve Qui oltre le mura scalvine dove la Lega non è mai riuscita a inserirsi, PDL invece ci sta da Dio. Merito di Franco Belingheri, sindaco di COLERE e fno a poco tempo fa presidente della Comunità Montana Val di Scalve che ha appena ceduto il testimone all’amico (così così) UDC Guido Giudici. Riferimento ‘pesante’ quello di Belingheri per la Val di Scalve che ha contribuito a portare negli anni passati un mucchio di soldi di contributi. PDL che tiene botta anche se non più come prima, la fgura di Belingheri è molto più gettonata fuori dalla Val di Scalve che all’interno dove Schilpario e Azzone hanno tutt’altre idee politiche mentre Vilminore con la solita nonchalance di Guido Giudici gli ha appena soffato la leadership della Valle. Ma Belingheri è anche l’autore dell’accordo (faticoso e che rischia di saltare ogni giorno) tra Lega e PDL a Clusone. Insomma qui succede un po’ il contrario che nelle altre zone, PDL esiste perché è collegata a Franco Belingheri e non viceversa.
Basterà cambiare nome?
) L’avevamo anticipato mesi fa su questo giornale. PDL cambia nome. Ancora una volta. Il più gettonato è Partito popolare, ma eventuali proposte dalle mille anime di PDL sono pronte ad arrivare (tra cui quella ecumenica di “Viva l’Italia”, che però potrebbe suonare come uno sberleffo ed essere storpiato a iosa, dopo gli scandali ancillari del premier). A provare a mettere un po’ d’ordine, nel disordine generale, ci sta provando Angelino Alfano che in questi giorni ha annunciato che al prossimo congresso il partito cambierà nome e proprio il cambio del nome (e anche del leader) è l’obiettivo del congresso. Si apre l’era Alfano. Se gliela lasciano aprire. Perché, come con la morte di Alessandro Magno, tutti i suoi luogotenenti si sono ritagliati un regno per proprio conto, anche qui le varie correnti stanno facendo prove (non ancora generali perché il copione è tutto da scrivere) per quello che potrebbe succedere dopo il Big Bang. Che è atteso: i volponi ex qualcosa, nati politicamente prima dell’ultimo ventennio, si stanno già riposizionando, naturalmente scegliendo quello che secondo loro potrebbe davvero avere la fetta maggiore dell’impero berlusconiano. Che nei sondaggi (e i sondaggi nell’ambiente contano, come si sa) si è bruscamente ridimensionato. Ma non è che il rivale (il PD) si sia ingigantito, resta, ha pressappoco le stesse dimensioni (sempre nei sondaggi). E quindi ecco lo sgomitare per far sapere che ci vorrà gente che ha esperienza per trattare con quelli là, Basterà cambiare nome? che hanno deciso di… non mangiare più i bambini, si sono imborghesiti, ma non hanno mai rinnegato le origini di gran parte di loro. E questo anche nei paesi. Hanno fatto più fatica, gli ex di ogni tipo, a dialogare con la Lega che parla (parlava) un linguaggio primitivo, non capiva i bizantinismi della politica, l’arte delle parole dette per dirne altre. Poi la Lega ci ha messo del suo. Anche a livello locale le alleanze Lega Pdl sono state sempre faticose, con la Lega che manifestava al bar la “stima” che aveva degli alleati (“se non sono ladri, aspirano ad esserlo”) fno all’impagabile defnizione di “culi bianchi” data dall’Inventore in quel di Clusone agli ex Dc ora tutti nel Pdl. Inutile spiegare che Comunione e Liberazione vorrebbe arrivare al vertice del partito. Alfano è il delfno, già una scelta anomala in una repubblica, ma se si vuole tornare alla monarchia ok, le congiure di corte devono essere messe in conto. Secondo voi Formigoni lascia spazio ad Alfano senza avere se non la certezza, almeno l’investitura del delfno a candidato in pectore per Palazzo Chigi? Formigoni dai “raggi” ciellini (così si chiamavano le loro riunioni) della fne anni sessanta, ha allargato il raggio d’azione. Poi ci sono le aree minori, quella liberale, quella repubblicana, quella socialista che sembra sul punto di tornare a casa (sua) e soprattutto quella democristiana che con Casini ha una sorta di rimpianto e la Lega non l’ha sopportata se non per deferenza al Capo. Insomma un esercito in attesa del Big Bang, poi, chi è sopravvissuto, cercherà casa. Anche non delle Libertà.