Le nebulose visioni celestiali del Celeste

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    Le nebulose visioni celestiali del Celeste

    Roberto Formigoni, nato a Lecco il 30 marzo del 1947. Papà Emilio è un ingegnere civile e dirigeva un cementifcio nell’epoca del Ventennio fascista, e lui Emilio era un fascista convinto. Roberto, primo di tre fratelli, frequentò il liceo classico a Lecco, poi studi di flosofa a Milano dove a 24 anni si laureò all’Università del Sacro Cuore e partì per Parigi per studiare Economia politica alla Sorbona. Nessuna contestazione per lui negli anni della… contestazione ma l’incontro con Don Luigi Giussani ed entra nella Gioventù Studentesca, il movimento che portò alla nascita di Comunione e Liberazione. Un anno prima di laurearsi a Milano, Formigoni entrò a far parte dei Memores Domini, l’associazione laicale cattolica che segue quanto suggerito nel Vangelo su povertà, castità e obbedienza. La storia del Celeste è ricostruita da Emanuele Menietti in ‘Vita e Opere di Roberto Formigoni’: “…Determinante fu poi il rapporto con un amico più grande – ha raccontato Formigoni nella storia ricostruita da Emanuele Menietti – con un sacerdote che mi fece capire che quella scelta di vita potesse essermi chiesta dal Padre Eterno. … Non si deve pensare che sia stata una cosa tranquilla; non si deve pensare che dentro di me non vi siano state anche ribellioni, che più di una volta non abbia cercato di fuggire. Ma se ripenso alla mia storia, alla mia vita fno adesso, mi accorgo che il Padre Eterno mi ha sempre fatto la grazia di starmi molto vicino…”. Oltre a studio e religione arriva così anche la politica. Alla fne del maggio del 1975 fonda assieme ad alcuni amici di CL il Movimento Popolare che si candida alle amministrative di quell’anno e fa eleggere cinque suoi membri al Comune di Milano. Formigoni rimane presidente nazionale del Movimento fno al 1987, e intensifca i rapporti politici con la DC. Il Movimento Popolare si scioglie dopo Tangentopoli. Ma il vero battesimo politico è del 1984 quando con 450 mila preferenze divenne il primo degli eletti nelle liste della DC per il Parlamento europeo. Tre anni dopo diventa vicepresidente del Parlamento europeo e nel 1987 viene eletto per la prima volta alla Camera. Entra nella Commissione affari esteri. Esce indenne dalle inchieste di Mani Pulite e Tangentopoli. Nel 1992 viene rieletto al Parlamento e tra il ’93 e il ’94 fa parte del governo Ciampi come sottosegretario all’Ambiente, e così lascia il Parlamento europeo. Alle elezioni successive viene eletto nel PPI e aderisce alla corrente di Rocco Buttiglione che nel 1995 fonda i Cristiani Democratici Uniti e Formigoni diventa il loro presidente nel 1996. Nel ’98 i due si separano e Formigoni forma i Cristiani Democratici per la Libertà che poi confuiranno in Forza Italia. Formigoni nel frattempo era stato eletto presidente della Regione Lombardia, era il giugno del 1995 grazie a un accordo con Forza Italia e con il centro destra. A chi lo criticò perché governava con meno del 40 per cento dei voti rispose ricordando che: “Clinton governa con il 25 per cento dei voti degli americani, Eltsin con il 40 per cento dei consensi dei russi…”. Nel 2000 viene rieletto in Regione, con l’alleanza con la Lega, sconfgge Mino Martinazzoli sostenendo poco elegantemente che ‘non era mai esistito’, ottenendo oltre il 60 per cento dei voti. Nel 2002 fu rinviato a giudizio nell’ambito di una inchiesta sulla bonifca di una discarica, tre anni dopo fu assolto in primo grado dalle accuse e due anni dopo fu defnitivamente assolto nel processo di appello. Vinse le elezioni nel 2005, terzo mandato. Ottiene il 53 per cento dei voti contro Riccardo Scarfatti. Chi lo conosce bene disse che da quel momento acquisì sicurezza e spregiudicatezza. I rapporti con Berlusconi si raffreddarono, nel 2006 Formigoni si candidò alle politiche e divenne senatore con Forza Italia ma lasciò l’incarico dopo tre mesi. Nel 2008 venne eletto ancora senatore nel PDL ma non ottenendo incarichi importanti si dimise subito. E due anni dopo venne eletto per la quarta volta presidente della Regione. L’elezione del 2010 fu la più controversa, furono presentati esposti e ricorsi contro la sua candidatura, che secondo alcuni politici e giuristi non era in regola con la legge nazionale sul numero massimo di mandati consecutivi. E poi ci fu la famosa contestazione sulle frme raccolte per la presentazione della lista ‘Per la Lombardia’ con frme giudicate false che hanno coinvolto anche esponenti di PDL bergamaschi e Formigoni perse anche una causa di diffamazione contro i Radicali che dovette risarcire con 100 mila euro. Formigoni è stato spesso accusato di aver distribuito incarichi a particolari gruppi di persone, una specie di clientelismo soprattutto verso gli esponenti di CL con particolare attenzione al braccio economico e cioè alla Compagnia delle Opere. Critiche smentite sempre da Formigoni. E dallo stretto rapporto con CL e con la sanità è nato il caso giudiziario più diffcile per Formigoni, indagato per corruzione in concorso con l’amico Pierangelo Daccò, per l’inchiesta sulla sanità privata in Lombardia. Tra le altre cose, si ipotizza che Daccò concedesse al presidente della Regione diversi beneft (vacanze, soggiorni, cene) ottenendo in cambio delibere regionali a favore di strutture sanitarie private, come la fondazione Maugeri alla quale Daccò aveva fatto da consulente. Accuse sempre respinte da Formigoni che intanto si crea una sua bolla informativa strettamente personale, soprattutto su Twitter. Viene accusato da molti di aver perso il contatto con la realtà, di essersi creato una bolla per proteggersi dagli attacchi, uno spazio artifciale fttizio come il set dove registra i suoi Forcaffè, la videorubrica settimanale su YouTube in cui parla di politica e massimi sistemi e dove si cimenta anche nella preparazione di un caffè che offre poi regolarmente ai suoi immaginari spettatori. Insomma, una Celestiale visione della realtà. Che poi nei fatti sembra però adesso diversa…