(p.b.) Ormai troppo spesso i giornalisti arrivano tardi, la notizia la scovano trasmissioni come le Iene o come Striscia la Notizia. Che sono le due trasmissioni di Mediaset, quanto di più anomalo uno possa immaginare. I responsabili sono spesso accusati di complottismo, insomma andrebbero a colpire “solo” i nemici del loro datore di lavoro, Silvio Berlusconi e famiglia. Ma nell’immaginario della gente le due trasmissioni sono diventate quelle che “ascoltano” le segnalazioni della gente comune e vanno a verifcare e fanno vedere le immagini, intervistano la gente e creano notizie seriali (non nel senso del fume ma della serie). Quindi immaginiamo che siano diventate una sorta di cloaca delle lamentele e c’è ovviamente una scelta tra le tante denunce che arrivano. Fatto sta che dopo la vicenda che ha coinvolto Bruno Bosatelli, l’ex sindaco di Villa d’Ogna e coordinatore della Lega di valle Seriana (la trasmissione era delle Iene e Bosatelli fu espulso dalla Lega) adesso tocca a Sergio Piffari, ex sindaco di Valbondione e ora deputato per l’Italia dei Valori entrare nel mirino di una sorta di telenovela a puntate che sta portando alla luce quella che viene descritta nei servizi di Striscia come una sorta di banda dei bed & breakfast. E tutti a Lizzola, dove ce n’è uno funzionante ma dove (lo chiarirà l’inchiesta che pare abbia aperto la Procura) sono arrivati negli scorsi anni for di fnanziamenti derivanti dall’Unione Europea passando per il fltro (?) della Regione. Chi fa le somme arriva a contare qualcosa come mezzo milione di euro diviso su cinque nominativi, tutti parenti dell’onorevole, con “Priorità” che la Regione ha assegnato per avallare la concessione dei contributi. Ma per che cosa? L’inchiesta di Striscia la Notizia non è condotta secondo i canoni del giornalismo tradizionale, quindi è diffcile districarsi tra accuse e pure insinuazioni. D’altra parte l’interessato, appunto l’Onorevole Piffari preferisce non rilasciare dichiarazioni, come ci ha dichiarato. Ma è apparso in diffcoltà (in Tv) nell’incalzare delle domande insistenti dell’inviato di Striscia che mantiene, con la leggerezza che appare perfno nel “costume”, una sorta di “giocosità” smentita però dal tono delle domande e dalla documentazione che via via viene prodotta. Alcuni fatti: nel 2005 in effetti Sergio Piffari, che si occupava di Promoeventi, presenta una richiesta –comunicazione di apertura di tre bed & breakfast a Lizzola. Uno a suo nome, un altro a nome della moglie e un altro a nome di una nipote e su questi chiede e ottiene i contributi. Ci sono altri due fnanziamenti riguardanti altri due nipoti di Sergio Piffari, altri 200 mila euro, ma per due diverse attività (non quindi bed & breakfast. Ora l’accusa si basa sul fatto che questi tre bed & breakfast siano o non sia attivi, se siano o non siano fantasmi per cui si sono incassati i soldi e si sia ristrutturato l’appartamento e tanti saluti. A quello che ci risulta i bed & breakfast non sono tenuti ad avere partita Iva e nemmeno ad avere una targa di riconoscimento, dovrebbero apparire sulla guida telefonica e anche sul campanello d’ingresso. Il resto è tutto aleatorio, a quanto ci hanno riferito, ci dovrebbe essere una stanza per accogliere il “pellegrino”, il “viandante” insomma il turista del mordi e fuggi, garantendo la colazione mattutina insieme alla famiglia ospitante. Che quindi deve risiedere nello stesso appartamento, altrimenti chi fa da ospite? Chi opera nel settore si meraviglia molto che si siano spuntati contributi di quell’importo. Ma evidentemente c’era una opportunità per ottenerli. A chi toccava vigilare perché l’attività, visto il contributo, fosse effettivamente in funzione? Qui le risposte si fanno vaghe, forse il Comune. Questa storia poteva essere chiarita in pochi minuti. Le risposte vaghe e contraddittorie di un uomo pubblico come un deputato, soprattutto di questi tempi, non destano certo simpatie. Aspettiamo quindi che l’On. Piffari dia la sua versione dei fatti, giustifchi quei fnanziamenti, chiarisca perché quei 3 bed & breakfast (gli altri due sono per diverse attività) in pratica siano inattivi o addirittura inesistenti, pur essendo stati fnanziati con i soldi pubblici e di quella entità. Trincerarsi nel silenzio non ci sembra il modo migliore per uscire candido da questa storia.
“Se è tutto in ordine, presenterà le sue carte. Se hanno sbagliato è giusto che paghino…”
In tanti sono sobbalzati sulla sedia nel vedere il servizio di Striscia La Notizia intitolato “L’Italia dei Lavori (di casa) – cercasi B&B disperatamente” di lunedì 26 novembre, servizio che tirava in ballo l’onorevole Sergio Piffari di Lizzola per una questione legata a dei fnanziamenti per un bed & breakfast. Una vicenda che in paese e un po’ in tutta la valle sta tenendo banco ormai da giorni. Per questo decidiamo di recarci a Valbondione a vedere il clima che si respira dopo che il paese è stato coinvolto nel caso di livello nazionale. Scegliamo una mattina infrasettimanale, cielo cupo e pioggerella dolce, la neve cade poco più in alto: ordinario meteo di fne novembre. Meno ordinario il motivo per cui siamo qui. In pochi, quando chiediamo un parere sulla vicenda, si trincerano dietro un ‘no comment’. Sono pochi pure coloro che ci dicono di non aver mai sentito parlare prima d’ora dei bed & breakfast di Lizzola. Altri sono di poche parole: “Ho visto la puntata, sapevamo che sarebbe andata in onda, ma non ci sbilanciamo. Mister Cicalotto era stato avvistato qui in paese al ristorante a mangiare”. Altri ancora rispondono diplomaticamente: “Sì, ho visto Striscia. Se in paese se ne parla? Qualcosina sì”. “Da tempo”, ammette qualcuno, “si mormorava che a chi telefonava dicevano sempre che era chiuso, una volta per lavori, una volta per un altro motivo. Ma è diffcile giudicare una cosa che non si sa, erano solo parole di gente, cose da bar, non gli davamo importanza. E poi abbiamo visto Striscia…”. C’è chi è caduto dalle nuvole dopo aver visto la puntata: “Non sapevo avesse preso i contributi per il bed & breakfast, fgurarsi se sapevo del contributo ai nipoti. Se veramente è tutto in ordine, presenterà le sue carte. Se hanno sbagliato è giusto che paghino, se invece è tutto corretto la cosa si risolve e si chiude, certo è che ha più facilità nel portare a casa i soldi rispetto a noi, perché lui è in politica e conosce meglio queste cose”. C’è chi di peli sulla lingua non ne ha: “Che abbia preso dei contributi questo lo si sapeva anche perché non sarebbero mai riusciti a fare quello che hanno fatto senza questi fnanziamenti. Che il b&b ci fosse sulla carta ma che in realtà non esisteva lo si sapeva. L’altro b&b, quello dell’onorevole, è sempre stato usato come casa vacanza. Che lui abbia sempre abitato nella casa del b&b lo sanno tutti. Uno si chiede, ha due fgli, la casa è composta da due stanze, come fa ad avere il b&b, dove le ospita le persone? Noi siamo sicuri che mai nessuno è entrato nella loro abitazione. Tanto di cappello al signore che ha avuto il coraggio di tirar fuori la vicenda”. Qualcuno sostiene non ci sia nulla da commentare perché parlano chiaro le cose mostrate in tv. È diffusa l’opinione che in questa faccenda il paese non faccia una bella fgura, ma non tanto perché è stata raccontata in tv, quanto piuttosto per la faccenda in sé: “Secondo me fanno bene a parlare della vicenda, sono soldi nostri”. Pareri simili: “Non è che la cosa per la nostra vallata sia positiva, ma che sia uscito il caso è più che giusto, perché in questo periodo la gente fa fatica ad arrivare a fne mese, è stanca di queste cose poco chiare”. E ancora: “Questa vicenda non è un bene per il paese. Del fatto che sia uscita la storia sono contento, non sono contento di quello che hanno fatto. Se uno ha voluto fare la segnalazione vuol dire che probabilmente qualcosa c’è. E se l’altro ha le prove per dimostrare che non è vero, benissimo per lui. In paese si sapeva solo che aveva le case vacanza”. Insomma, secondo le persone che abbiamo incontrato è positivo che questa questione sia balzata agli onori della cronaca, tutti attendono chiarimenti, perché si tratta di soldi pubblici. Quando verrà dimostrato che sono stati usati nel modo corretto, tutti tireranno un sospiro di sollievo, vorrà dire che nessuno ha sperperato il denaro pubblico e che il nome di una località turistica montana come Valbondione tornerà a risplendere come la neve che si sta posando sulle piste da sci.
Il grande “segnalatore”: “Non ho livore contro Piffari, ma nemmeno simpatia”
Walter Semperboni cittadino di Lizzola è l’autore della segnalazione a Striscia La Notizia. Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a rivolgersi al programma di Canale 5? “Sono partito con il segnalare a Striscia La Notizia una situazione secondo me un po’ anomala, i contributi presi erano usciti già nel 2006 su L’Eco di Bergamo un servizio inerente i contributi che arrivano nella bergamasca. Poi con il passare dei mesi si è visto che ristrutturava alcune sue proprietà, parlo della proprietà che risulta sulle pagine telefoniche e solo lì, ma come fa a esistere il B&B Dina solo lì e poi nessuna insegna, da lì mi è sorto il dubbio. Dubbio che ho voluto dirimere facendo fare telefonate ai miei amici per vedere se era prenotabile, sia in alta che bassa stagione, e sempre veniva detto che o era chiuso per lavori o occupato, non c’erano stanze a disposizione. Con il tempo continuavo a fare le verifche, per una questione di giustizia, è sbagliato dire che ho livore nei confronti dell’onorevole Piffari, anche se, sottolineo, non è del mio partito e non ne provo simpatia. Da tutte le chiamate di verifca, in questo momento di crisi mi sono deciso che era venuta l’ora di passare a cose un po’ più concrete, e mi sono rivolto attraverso una segnalazione a Striscia la Notizia, mi pare lunedì 19 novembre, poi venerdì 23 novembre mi ha chiamato Striscia, mi sono presentato a Milano in un hotel all’appuntamento, dove l’onorevole aveva un congresso per insegnare ai giovani a fare politica. All’entrata dell’onorevole nell’hotel, è partito il Cicalotto a chiedere spiegazioni all’onorevole sulla questione del B&B. Alla fne sono andato negli uffci di Striscia dove mi hanno fatto l’intervista che tutti hanno potuto vedere su Canale 5. Qui la mia parte è terminata. Tengo a sottolineare che io non ho denunciato, le denunce si fanno in procura, io ho solo fatto una segnalazione a Striscia in materia di bandi pubblici. Se lo facessero tutti l’Italia sarebbe meno mangereccia. E dopo aver assegnato i bandi sarebbe bene andare a controllare se questi soldi siano stati davvero usati e in che modo, sarebbe il minimo in un Paese civile. Ho avuto comunque la comprensione e la stima di molta gente, perché Valbondione non è un paese omertoso, la stima la possono vedere tutti anche sulla mia pagina Facebook, è una soddisfazione, non ho livore e non l’ho fatto per secondi fni, se non per l’onestà”.