Intasca oltre 100mila euro: arrestato direttore amministrativo di un istituto superiore bergamasco

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo, nel corso della mattinata odierna, lunedì 14 ottobre, hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari personali e reali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bergamo, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura orobica, nei confronti di un dipendente pubblico di un rinomato Istituto Statale di Istruzione Superiore bergamasco, ritenuto gravemente indiziato di peculato di risorse finanziarie pubbliche.
In particolare, il provvedimento in esecuzione prevede la misura cautelare domiciliare nei confronti del Direttore pro tempore dei Servizi Generali Amministrativi dell’Istituto e il sequestro di circa 112 mila euro.
L’indagine ha consentito di raccogliere elementi significativi in ordine a molteplici condotte distrattive di denaro sottratto alle casse scolastiche tra il 2018 e il 2023 e destinato, attraverso diversi sotterfugi, a spese personali.
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bergamo hanno passato al setaccio i conti dell’Istituto ed esaminato la documentazione amministrativo-contabile recuperata, scoprendo, sotto la costante direzione dell’Autorità Giudiziaria orobica, anomale uscite finanziarie per nulla inerenti l’attività scolastica.
Infatti, approfittando della posizione di responsabile del personale amministrativo, il Direttore provvedeva a predisporre mandati di pagamento per le spese legate all’attività scolastica, tra cui, saltuariamente, inseriva contabili riferite a spese personali, ovvero di propri familiari, utilizzando comunque causali con falsi riferimenti a fatture e fornitori (ad esempio, per i servizi energetici). L’approfondimento di circa 70 disposizioni di pagamento sospette ha consentito di individuare, tra i codici IBAN, anche quelli relativi a conti correnti di creditori personali del Direttore. Inoltre, sono stati rilevati anche mandati di pagamento emessi direttamente a proprio favore e privi di qualsivoglia giustificazione, perché tratti da fondi riservati ai docenti per nuove attività progettuali e ad investimenti nella formazione degli studenti.
Oltre alle provvidenze sottratte agli scopi pubblici, le indagini hanno consentito di far emergere che parte dei soldi derivanti dalla vendita agli studenti di generi di conforto (merende, panini, bibite) veniva poi accreditata sui rapporti bancari del soggetto sottoposto agli arresti domiciliari.
Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna

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