Caro direttore,
tu e i tuoi collaboratori vi siete spesso occupati di quella che è una vera e propria telenovela (ai nostri tempi si usava la parola italiana sceneggiato), che ha per titolo: la Variante Trescore Entratico della strada statale n. 42 del Tonale e della Mendola.
La prima puntata è andata in onda in concorrenza con la prima puntata di Dallas (non chiedermi l’anno, perché mi pare fossero ancora vivi gli ultimi dinosauri), ma con una differenza: che, dopo un adeguato tempo, questa seconda si è conclusa, mentre la prima ha avuto lunghe interruzioni, tra un annuncio e l’altro, al punto che non sappiamo se e quando si arriverà alla felice conclusione per cui camion e automobili la percorreranno felici e contenti.
Siamo andati a rivedere le puntate… registrate, almeno quelle che sembravano le più interessanti e il cui contenuto avevamo quasi completamente dimenticato. Tante sarebbero le osservazioni da fare e non mi dire che questa è una frase banale, perché anche gli articoli del tuo giornale hanno contribuito a… rinfrescare la memoria delle tante parole, dichiarazioni ufficiali, espressioni di compiacimento sparse tra le varie puntate.
Pensa che in una puntata abbiamo rivisto anche le nostre rispettabili facce durante una riunione di sindaci e dell’allora Comunità Montana di Valle Cavallina tenutasi proprio sulla strada statale a Spinone negli anni Novanta del secolo scorso (!) per sollecitare ecc. Ci siamo rivisti in Prefettura, ancora per sollecitare ecc. Persino in Regione Lombardia (sempre nel… secolo corso), tutti allineati e coperti per sollecitare ecc. Siamo andati più volte anche in piazza Sraffa (che non è una brutta parola, è la via milanese dove ha sede l’ANAS) per sollecitare ecc.
Piero Bonicelli
Siccome la memoria di questi tempi è “fluida” come gli umori (anche elettorali) della gente, ricordo che i due scriventi sono stati sindaci “storici” di Trescore e Ranzanico. Riassumo la situazione almeno per quello che ci è dato sapere. La statale 42 è un calvario per gli automobilisti. Il primo tratto da Albano a Trescore è stato realizzato, scorrevole. Poi si arriva alla rotonda di Gorlago e comincia la via crucis, semafori per niente intelligenti, code negli orari di punta, imprecazioni a raffica. Che poi un tratto è di competenza provinciale. Ma non perdiamoci nei particolari. Lunghe discussioni (anche animate) tra sindaci sulla progettazione della possibile variante hanno rallentato per anni la conseguente ricerca dei finanziamenti. Tutto si è sbloccato tre anni fa, nel 2020, con la legge che ha istituito la Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A. Via al progetto di fattibilità approvato da Anas che abbiamo pubblicato su araberara già nel 2020. Va bene, ma i soldi? Nella legge di bilancio 2020 i primi 86,4 milioni. Nel luglio 2021 altri 33,8 milioni stanziati da Anas. Nella legge di bilancio approvata a fine dicembre 2022 altri 38,5 milioni. Totale 158,7 milioni. Insomma basta avere il progetto esecutivo e appaltare i lavori. Più si va in lungo e più però i costi aumentano.
E qui la pensata. Che poi non è nemmeno una novità. Da qualche anno si ricorre alla procedura che era stata inventata dagli antichi Romani (Sigismondi apprezzerà il riferimento storico): quando la Repubblica era in difficoltà si ricorreva a un “dictator” a tempo (Cincinnato il più famoso). Lo si chiama adesso “Commissario”.
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