Egregio Direttore,
come minoranze del comune maggior azionista di Setco (quindi, lo diciamo brutalmente, maggioritario pagatore dei suoi attuali e futuri costi) non possiamo non spendere due parole in replica a quanto pubblicato sullo scorso numero circa la santa alleanza Clusone-Castione che ha portato alla nascita di Setco Servizi.
Da anni in consiglio comunale chiediamo, inutilmente, di dire basta alle società partecipate che comportano più costi che benefici per i cittadini.
Dati alla mano Setco, dopo l’affidamento del ramo rifiuti a Geco, andava da tempo chiusa. Hanno cercato invece in tutti i modi di tenerla in vita arrivando anzi adesso a duplicarla, creando dapprima una “setco holding”, ora una “setco servizi”, poi arriverà una “setco energia” e… chi più ne ha più ne metta…
Si dovrebbe pensare che i servizi da offrire e gestire siano molti, tali da richiedere altrettante società pagate (magari non solo ma anche) con i soldi dei cittadini.
A noi sembra molto più banalmente che il numero di società partecipate che stanno nascendo e nasceranno, dipenderà più dal numero di persone da piazzare su ben remunerate poltrone.
E forse è proprio alle tante appetibili poltroncine che si riferiscono i sostenitori di questa operazione quando ci dicono che verranno creati numerosi posti di lavoro per la categoria dei 50/60enni.
Oggi almeno un posto di lavoro in più c’è, è stato creato dal nulla, l’età anagrafica è quella ed è ben remunerato: abbiamo un amministratore unico sui 50/60 anni, che prima non c’era, con un più che degno stipendio: sono infatti 50.000 euro all’anno il compenso di Carlo Caffi, anche se lui minimizza affermando che tale somma è poco più che uno stipendio di un operaio specializzato (!)…
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