INTERVENTO – LOVERE – “Vendita dell’ex Liceo Artistico fu votata all’unanimità. La Tadini ha investito in 10 anni 2,5 milioni di euro, la proposta della minoranza farebbe indebitare il Comune”

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In data 30 settembre u.s. è stata convocata una seduta di Consiglio Comunale dedicata all’audizione dei membri nominati dall’Amministrazione comunale in seno al Cda della Fondazione Tadini e del Presidente dell’Associazione Luigi Tadini al fine di informare l’assemblea su quanto è stato realizzato e sui progetti futuri, con particolare riferimento alla vendita di parte dell’ex liceo artistico anche denominato palazzo Zitti. La decisione di alienare questa porzione di immobile fu adottata all’unanimità dal Cda del Tadini quasi due anni fa, nel mese di gennaio 2019, dopo ampia ed approfondita analisi della situazione finanziaria dell’Ente e dopo aver intrapreso iniziative finalizzate a mettere a reddito i locali che da 4 anni non solo non producevano affitto, ma comportavano dei costi per la Fondazione.  Per fare chiarezza su alcune inesattezze e insinuazioni, inaccettabili sia dal punto di vista politico che personale, avanzate dal gruppo di minoranza di Lovere domani e da Maria Ines Aliverti, nominata nel Cda della Fondazione come membro di minoranza, va precisato che la Fondazione, autonoma sia per statuto che per definizione giuridica, è composta da 9 membri: il Parroco si Lovere, Il Preside del Liceo Celeri, la Sovrintendente alle Belle Arti,  un rappresentante del Provveditorato agli studi e un rappresentante degli eredi del Conte Tadini. Gli altri 4 rappresentanti vengono proposti dall’Amministrazione comunale che tradizionalmente ne nomina in numero di 3 per la maggioranza e 1 per la minoranza. La decisione di procedere con la vendita venne adottata allora all’UNANIMITA’, quindi fu sostenuta e votata anche dalla rappresentante della minoranza che non solo sedeva in Cda, ma era anche membro della Giunta esecutiva. Lo stato dei fatti, quindi, dimostra l’infondatezza dell’accusa mossa dal Consigliere comunale Martinelli quando parla di “difetto di trasparenza e difetto di comunicazione”, mancanza che, forse, dovrebbe ricercare all’interno della sua compagine politica. Spiace dover smentire ulteriormente il Consigliere Martinelli quando definisce “cronaca di una vendita annunciata” la variazione di destinazione d’uso urbanistica dei locali, allora solo autorizzati ad uso scolastico e votata dal Consiglio Comunale nel 2018 nella variante urbanistica al Piano di Governo del Territorio; tale variazione ampliava invece proprio la possibilità per i Tadini di fruizione di questo immobile anche in funzione abitativa, commerciale o sociale…

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