INTERVISTA – Giulia, 19 anni, da Bergamo alla vittoria del premio Campiello: “Il racconto nato in un viaggio d’istruzione. Amo Dostoevskij…”

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Luca Mariani

“In poche pagine orchestra sapientemente un crescendo di tensione narrativa ancorata a una vicenda bellica e raccontata attraverso una voce narrante che è anche voce epistolare.” Sono queste le motivazioni che hanno spinto la giuria guidata da Walter Veltroni a scegliere il racconto della bergamasca Giulia Arnoldi come il vincitore della XXIX edizione del prestigioso premio letterario Campiello giovani. «Era una vittoria inaspettata. Sono consapevole che la mia scrittura sia ancora molto acerba e da migliorare. L’emozione è stata grandissima per la sorpresa, per l’affetto che si è cerato con gli altri finalisti e per il futuro che si va ad aprire.» Giulia, hai 19 anni, in estate ti sei diplomata e adesso ti sei iscritta a Lettere moderne all’università di Bergamo. Cosa vuoi fare da grande? «Da grande vorrei scrivere e insegnare, perché entrambe queste attività possono dare ispirazione a qualcuno. Vorrei essere di ispirazione come gli scrittori e gli insegnanti lo sono stati per me.»

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