LA CALDA ESTATE DEI SINDACI A FINE MANDATO – COSTA VOLPINO – Mauro, una vita da mediano (anzi, da 10 anni da sindaco), la politica, la famiglia, la punta…ferma, quella camicia brutta e…

0
1334

Manca poco a mezzogiorno e Mauro (Bonomelli) deve andare a pranzo in malga, menù di quelli che non possono fare aspettare: “Salame bollito”, l’ultimo agosto da sindaco e davanti una nuova vita, anche politica, perché no? Ma cominciamo da altro, quanto ti sposi? Mauro sorride: “Ci penseremo”. Lei come si chiama? “Marianna, di Onore, lavora in banca a Leffe, 3 anni più di me”. Come l’hai conosciuta? “A una sagra a Rogno, era con alcune sue amiche, 4 anni fa, abbiamo amici in comune e ci siamo conosciuti così”. Marianna e Mauro una famiglia la stanno per costruire: “Dovremmo andare a vivere a Branico”. Prima di Marianna? “Qualche storia, come tutti”. Segno zodiacale: “Ariete, prima decade, sono uno zuccone”. Scuole: “Costa Volpino, poi geometra a Darfo e università a Brescia”. Eri bravo a scuola? “Mai stato rimandato, non mi ammazzavo dallo studio ma me la cavavo” Laurea in ingegneria civile, non hai il fisico da ingegnere civile: “Diciamo che sono un ingegnere 2.0”. Vivevi a Brescia? “Il primo anno poi ho sempre fatto il pendolare. Non studiavo tanto, studiavo il giusto, insomma non ero un secchione”. Tuo padre di dove è? “Fonteno, si chiama Vittorio, mia madre Elsa è di Costa Volpino, siamo una famiglia molto unita. I primi due anni li ho vissuti a Fonteno, i miei abitavano li, poi hanno costruito casa a Costa Volpino. Non ho più nonni, l’ultima mia nonna è morta di Covid lo scorso anno. Papà metalmeccanico alla Lucchini, mia mamma per tanti anni ha fatto la parrucchiera a Costa Volpino e poi c’è Giorgio, mio fratello, che ha 11 anni e mezzo meno di me”. Tanti anni di differenza: “Sì ma siam molto legati, certo, quando è nato avevo 11 anni e mezzo, un’età un po’ ballerina ma col tempo ci siamo uniti sempre di più”. Lui cosa fa? “Come me ha studiato da geometra a Darfo e ora lavora in Comune a Monasterolo. E’ vicepresidente del Gruppo Sportivo Oratorio di Costa Volpino, ha corpo un paio di anni in bici e poi ha sempre giocato a pallone”. Anche tu hai un passato e ancora un presente, nella nazionale sindaci, da calciatore: “Ho cominciato a giocare a calcio nella squadra del Piano a 7, poi ho fatto diversi anni alla Mobili Giori a Rogno nel settore giovanile e poi Sebinia, sempre lo stesso ruolo, esterno di centrocampo, abbiamo vinto il campionato di Prima Categoria, poi ho giocato a Pianico e alla Virtus per poi tornare a Costa Volpino a giocare a 7, sono tornato alle origini”. Nazionale sindaci? “Un’esperienza meravigliosa, siamo stati ovunque, ed è un modo diverso di vedere il nostro paese”. La trasferta più bella? “A Mosca, bellissima, un’esperienza unica”. Come è il livello della squadra? “Diciamo che tengo bene per questioni di età. Ma il livello è buono, ci sono anche giocatori che hanno militato in serie C. In quel gruppo si è creato un rapporto di amicizia forte, ci sentiamo spesso”. Si è creato un rapporto di amicizia forte con qualcuno? “Con sindaco di Longarone, presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, lui ha 51 anni e gioca come me come esterno, diciamo però che siamo due punte…ferme”. Mauro scoppia a ridere: “Poi col covid ci siamo fermati, si è creato uno spirito di squadra davvero unico, sono tutte partite per beneficienza e quando le giochiamo si sente davvero nell’aria qualcosa di forte, di unico”. Sei entrato in amministrazione giovanissimo, quanti anni avevi? “21 anni, era il 2006, avevo preso 80 preferenze, avevamo perso le elezioni”.  Come mai ti sei candidato a soli 21 anni? “Era nato tutto per una storia del parco giochi dove vivevo, in Via Caravaggio. Era il primo mandato Cavalieri, volevano vendere il parco a dei privati per farci alcune villette, era nato un comitato e Adelio Gregori, che allora era capogruppo di minoranza, mi aveva chiesto di entrare, mio padre mi ha sempre detto che bisognava mettere attenzione nelle vicende che ci riguardano e cosi ho deciso di entrare nel comitato, poi quando Amighetti si è candidato sindaco sono entrato, non sono stato eletto ma Adelio Gregori si è dimesso per farmi posto e cosi è cominciata la mia avventura amministrativa”. Sono passati 15 anni, prima della tua elezione il centro sinistra era un po’ fermo: “Per come la vedo io si poteva fare di più e alcune cose in modo diverso, è anche vero che è difficile oggi giudicare le scelte di parecchi anni fa, le condizioni cambiano, non si possono mettere le scelte sullo stesso piano di oggi, ma io devo solo ringraziare chi mi ha introdotto nell’amministrazione”. Come è nata la tua candidatura nel 2011? “Volevamo costruire un gruppo di persone completamente nuove rispetto alla politica, e cosi abbiamo fatto, io non volevo fare il candidato sindaco, avevo in ballo un dottorato in Olanda, da tempo ero in contatto con un professore per un progetto importante che riguardava il mio Politecnico, poi non si trovava un candidato e cosi è uscito il mio nome…

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 6 AGOSTO

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui